giovedì 5 febbraio 2015

Dalla Francia arriva in anteprima mondiale un nuovo lungometraggio d'animazione che non ha niente da invidiare ai kolossal americani e giapponesi: "Mune - Il guardiano della Luna"

Dopo il geniale “Minuscule”, un nuovo lungometraggio d’animazione francese, al di sopra della media, che non ha niente da invidiare ai colossi americani e giapponesi, anzi, forte dell’esperienza del grande Hayao Miyazaki e dei blockbuster Disney, DreamWork e Pixar, ed esce nelle sale italiane niente meno che in anteprima mondiale dal 5 febbraio distribuito dall’attivissima Notorious. Un cartoon che fonde animazione tradizionale (in 2D) con quella digitale di ultima generazione.
Non è un caso che Alexandre Heboyan che, come animatore della DreamWorks, si è fatto le ossa in “Kung Fu Panda” e in “Mostri contro alieni”, mentre il co-regista e sceneggiatore (con Jérome Fansten) Benoit Philippon aveva già diretto “Lullaby for Pi” con Ruper Friend e Forest Whitaker. Come a dire ‘a volte ritornano’… in patria, come tanti intellettuali e artisti europei emigrati non solo negli Usa.
Infatti, “Mune - Il guardiano della luna” recupera la tradizione culturale europea sposandola con i ‘contenuti’ ecologici del grande maestro giapponesi e con la spettacolarità del grande cinema hollywoodiano (uno dei riferimenti,
soprattutto per il piccolo protagonista, è “Avatar”) per realizzare una storia avventurosa che unisce l’utile al dilettevole, il piacere degli spettatori grandi e il divertimento dei piccini. Ma ripropone anche la storia del nostro Pianeta, l’importanza della Natura e il sempre più rischioso – per entrambi – intervento dell’uomo. Tutto parte dalle domande: “Cosa succederebbe se il Sole non tornasse a splendere ogni mattina? O se la luna dimenticasse di fare il suo giro e di illuminare le stelle e il cielo della notte?
Mune, custode per caso della luna, deve combattere per proteggere il mondo dalle forze del male che hanno oscurato il Sole e la Luna. Il suo amore per la Luna e per la donna dei suoi sogni (Glim) lo trasformerà nell’eroe più grande (lui, che è timido e minuto) dell’Universo.
Quindi, se vogliamo è una storia che unisce il romanzo di formazione con le regole dell’astrofisica e i cicli della Natura, che fanno sì che tutti gli esseri viventi non muoiano, si sa è la luce (del Sole e della Luna) che tiene in vita gli umani, gli animali e le piante.
Un merito in più: stavolta ‘buoni e cattivi’ non lo sono fino in fondo, anzi sono imperfetti e insicuri come tutti gli umani, mentre quello che sembra il più fragile - Mune, appunto - tirerà fuori tutte le sue forze per salvare il suo e il nostro mondo. Le voci italiane: Davide Perino (Mune), Valentina Favazza (Glim), Simone Mori (Sohone), che nell’originale francese è Omar Sy, protagonista di “Quasi amici”; Massimo Lodolo (Leyoon). José de Arcangelo
(3 stelle su 5)

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