giovedì 9 aprile 2015

Dal regista di "District 9" ed "Elysium", arriva la terza avventura fantascientifica stavolta meno 'cattiva' ma con un grande cuore umano

Da Neill Blomkamp, il regista rivelazione di “District 9”, confermata da “Elysium”, ancora un’avventura fantascientifica – sempre realizzata con i grandi mezzi dei blockbuster -, forse meno pessimistica e riuscita delle precedenti, ma all’insegna dei sentimenti e della malinconia, per il cinema che fu e per il genere più gettonato neglianni Sessanta/Settanta, tra riferimenti e omaggi, citazioni e rivisitazioni: da “Corto circuito” a “Robocop”, da “Blade Runner” a “A.I. - Intelligenza artificiale”.
Però sotto l’apparente banalità dell’eterna lotta tra Bene e Male, fra tecnologia positiva e uso negativo, si cela una sempre valida riflessione su amicizia e solidarietà, curiosità e conoscenza, apparenza e realtà. Certo, mancano la cinica ironia e l’umana ‘cattiveria’, così come la segregazione razzial-sociale che distingueva le sue prime opere del regista sudafricano.
In una futuristica ma non troppo lontana società del nostro mondo, Chappie (voce originale dell’attore feticcio Sharlto Copley) è uno delle centinaia di robot poliziotto, destinati a sorvegliare l'umanità e proteggerla dal crimine. Uscito malconcio da un pirotecnico scontro con dei criminale e condannato alla definitiva rottamazione, Chappie viene ‘salvato’ di nascosto e riprogrammato con una ‘coscienza’ artificiale dal giovane scienziato Deon (Dev Patel di “The Millionaire”). Rubato da una banda di piccoli criminali locali per usarlo a scopi malavitosi - ignari però del fatto che Chappie è diventato l'unico droide mai creato in grado di pensare autonomamente -, e viene condotto sulla cattiva strada. Infatti, l’humandroid non ci metterà molto a capire che quello che i malviventi gli fanno fare non è giusto né etico.
Ma ormai, considerato un enorme pericolo per l'umanità dalle forze dell’ordine e dalle organizzazioni governative del mondo, Chappie scatenerà una caccia al robot mai vista prima che avrà un unico obiettivo: sterminare gli androidi una volta per tutte. Ma il suo creatore riuscirà a rintracciarlo e la sua ‘umanità’ non solo riuscirà a riportare sulla buona strada i suoi rapitori ma sconfiggerà il suo principale nemico, lo scienziato rivale del giovane inventore, il guerrafondaio Vincent (Hugh Jackman, per la prima volta efficace ‘cattivo di turno’).
Una pellicola fantascientifica destinata soprattutto ai giovani – un po’ come - anche se il regista non trascura l’azione, ma usa le nuove tecnologie in modo intelligente, senza eccessi e con la consueta accuratezza visiva, e senza rinunciare alla sua fantascienza ‘sporca’ (anziché luccicante), reduce delle bidonville sudafricane, né alle gustose caratterizzazioni, riservate soprattutto ai protagonisti. Infine, attraverso lo sguardo ingenuo, quasi infantile, di Chappie scopriamo i sentimenti buoni e cattivi che dominano il nostro mondo, dall’invidia all’educazione, dalla malvagità alla solidarietà, dall’amicizia all’amore. Perché no?
Nel cast la regina guerriera del genere Sigourney Weaver (Michelle Bradley, il capo dell’azienda che produce i robocop), un po' sottotono e in vista del nuovo “Alien” che sarà firmato dallo stesso regista; José Pablo Cantillo (Yankie), Yo-Landi Visser (Yolandi), Robert Hobbs (ufficiale), Sean O. Roberts (hacker), Brandon Auret (Hippo) e Miranda Frigon (psicologa). Sempre efficaci le musiche dell’attivissimo Hans Zimmer che rivisita quelle del passato in versione contemporanea. Il film è co-prodotto (Usa-Messico-SA) dalla Columbia Pictures/Sony Pictures Entertainment con Media Rights Capital e Simon Kinberg Productions. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale dal 9 marzo distribuito da Warner Bros. Italia

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