martedì 7 giugno 2016

"Istanbul e il Museo dell'Innocenza di Pamuk" di Grant Gee, un enigmatico e coinvolgente viaggio per le vie della metropoli e nell'immaginazione dello scrittore Premio Nobel

Generalmente i musei più belli del mondo ispirano registi e scrittori per le loro opere, da “Belfagor - Il fantasma del Louvre” (e il contemporaneo “Il codice Da Vinci”, sempre libro e film) o L’Ermitage (di San Pietroburgo), che ha ispirato Aleksandr Sokurov per “Arca russa” (e il Louvre per l’ultimo, “Francofonia”) per non parlare della Mary Beton personaggio di Virginia Woolf, che aggirandosi tra gli scaffali del British Museum dà il via a “Una stanza tutta per sé”.
In “Il Museo dell’Innocenza di Pamuk”, diretto e fotografato da Grant Gee – presentato alle Giornate degli Autori della 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – è accaduto il contrario. Il celebre scrittore turco Orhan Paumuk, Nobel per la letteratura nel 2006, il romanziere più famoso di Istanbul, narra “una storia di collezionismo enigmatica e intensa che racconta come un luogo reale possa nascere, in occasioni particolari come questa, dalla forza dell’immaginazione e della scrittura”. Tutto nasce da un’ossessione amorosa, una storia che risale a trent’anni prima, quella di Kemal per la giovane Fusun. Per placare il suo desiderio verso la ragazza che non può avere, Kemal inizia a raccogliere ogni oggetto che gliela ricordi, a cominciare ovviamente dall’orecchino che lei perse la prima volta che fecero l’amore insieme, “il momento più felice della mia vita”.
Così, proprio per riconquistare quell’attimo perduto nel tempo, Kemal assembla, oggetto dopo oggetto, una collezione che, agli occhi del mondo, non può che sembrare una follia. Giunto al termine della vita, Kemal chiede all’amico scrittore Pamuk di costruire un museo che raccolga queste memorie: il Museo dell’Innocenza. E lo scrittore lo accontenta, allora scrivendo un libro che conquista i lettori di tutto il mondo. Dal romanzo (pubblicato in Italia da Einaudi), è nato qualcosa di più: il progetto di un museo reale a Istanbul – proprio nel vecchio palazzo dove ‘abitava’ Fusun – un museo nato dalla forza dell’immaginazione e ormai visitatissimo dai viaggiatori che arrivano nell’unica città al mondo che si divide tra due continenti e che ha avuto tre nomi illustri nel corso dei secoli: Costantinopoli, Bisanzio e l’odierno Istanbul.
“Ero consapevole che Orhan aveva immaginato un luogo chiamato ‘Il Museo dell’Innocenza’ - dice il regista inglese Grant Gee – e nel 2008 aveva pubblicato un grande romanzo con lo stesso titolo. Quello che invece non sapevo era che, due mesi dopo la mia prima visita a Istanbul nel 2012, Orhan avrebbe aperto le porte del vero ‘Museo dell’Innocenza’. Un museo reale di oggetti reali – i resti e i tesori di un amore tragico che risale a 30 anni prima. Un museo che è diventato immediatamente parte integrante dell’itinerario istituzionale della Istanbul culturale: la crociera sul Bosforo, Santa Sofia, la Moschea Blu, il Grand Bazaar, il Museo dell’Innocenza… un museo reale che è una finzione”. Quindi come recita il sottotitolo del film “Quando l’immaginazione diventa realtà” ovvero dove realtà e fantasia si confondono in una sorta d’inno ‘materiale’, romantico e poetico al tempo stesso. Non solo a Istanbul l’immaginazione di un grande scrittore (tradotto in più di 60 lingue e con oltre dodici milioni di copie vendute in tutto il Pianeta) è diventata dunque parte
integrante dell’immagine stessa della metropoli, ma una delle storie immaginate da Pamuk ha dato origine a un luogo fisico, a un museo vero e proprio da visitare ed esplorare con tutti i nostri sensi. Un tesoro nel cuore di Istanbul, una storia di collezionismo e d’amore, la celebrazione del potere dell’immaginazione (e della memoria) di plasmare la realtà che ci circonda. Un viaggio misterioso e accattivante che, tramite il film dell’autore di “Joy Division” e “Patience” (After Sebald), ci trasporta nel museo e nelle vie della città, fra passato e presente, arte e vita. Il Museo dell’Innocenza ha vinto il premio di Museo Europeo dell’Anno nel 2014. José de Arcangelo
(4 stelle su 5) Nelle sale italiane il 7 e 8 giugno distribuito da Nexo Digital

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