domenica 6 novembre 2016
L'arte di Sandro Botticelli al servizio dei Medici per illustrare il capolavoro di Dante nel documentario "Botticelli. Inferno" di Ralph Loop, in uscita evento
Dopo “Pompei” e “Le Basiliche Romane”, arriva un nuovo interessante documentario sulle meraviglie dell’arte italiana realizzato da stranieri anche se prodotto con la collaborazione di Nexo Digital. Stavolta è dedicato a “Botticelli. Inferno”. Un docu-film firmato dallo scrittore e regista tedesco Ralph Loop che racconta la storia del disegno che Sandro Botticelli (all’anagrafe Alessandro Filipepi) dedicò all’Inferno di Dante. Però da quella ‘mappa-prologo’ si parte alla ricerca di tutti i disegni che illustravano il capolavoro di Alighieri. Comunque, 7 tavole sono state smarrite nei secoli, ma comunque in Europa. E le altre sono conservate in camera stagna in Vaticano, dopo aver girato a quanto pare dall’Italia a Parigi e infine a Londra e Berlino, dove si trovano alcune delle stampe ritrovate.
Un affascinante viaggio nel sottosopra tramite i nove livelli dell’inferno, proprio come nella Divina Commedia di Dante, e, quindi, solo attraversando Inferno e Purgatorio si potrà giungere al Paradiso e uscire “a riveder le stelle”. Botticelli fece rivivere le descrizioni dantesche in un totale di 102 disegni minuziosi ed enigmatici. Il cuore dell’opera è proprio la "Mappa dell’Inferno”: una sorta di guida attraverso l'inferno con tutti i suoi vari livelli. Un lavoro suggestivo e allo stesso tempo inquietante su peccatori e contrappassi, incubi e punizioni, commissionato dai Medici e dimenticato fino all’Ottocento, quando fu riscoperto. Non a caso è lo spunto da cui si sono ispirati autore e regista del recente e deludente film americano, Dan Brown e Ron Howard, “Inferno”, appunto.
Ma che cosa ci racconta oggi questa immagine oscura? Quanto svela di quel lato più inquieto e mistico del grande Botticelli e quanto parla alle nostre anime moderne? A questo e altro cerca di rispondere l’autore Loop attraverso il suo documentario e intervistando esperti, curatori e restauratori. E soprattutto facendoci vedere questo capolavoro custodito in un luogo inaccessibile, anzi raggiungibile solo da qualche studioso e, in questo caso, dalle telecamere del film proprio quando la “Mappa dell’Inferno” è stata digitalizzata con uno scanner ad altissima definizione che ha portato alla luce dettagli fino ad allora invisibili a occhio nudo.
Chi ama l’arte non verrà deluso, anche perché vengono anche citati e/o ‘visti’ altri capolavori del inimitabile pittore conosciute e amate in tutto il mondo, dalla Primavera alla Nascita di Venere, commissionato da Giuliano di Piero de' Medici, che era innamorato di Simonetta Vespucci, la modella di cui lo stesso artista ne era fortemente attratto (e probabilmente innamorato) da ritrarla spessissimo. Infatti, la Venere è stata addirittura completata a nove anni dalla sua prematura morte. Peccato il commento tradizionale, anche se ricco di informazioni.
“Botticelli Inferno” è, comunque, una co-produzione tedesco-italiana in lingua inglese (doppiata in contemporanea), a cura di TV Plus, Medea Film e Nexo Digital. Le riprese sono state realizzate, oltre che in Vaticano (i preziosi depositi), a Firenze (Uffizi), Londra, Berlino e in Scozia (Lennox House) durante l’estate del 2016.
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Uscita evento nelle sale italiane il 7-8-9-novembre 2016 distribuito da Nexo Digital in collaborazione con Sky Arte HD e MYmovies.it.
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