giovedì 13 aprile 2017

Una divertente e ironica commedia Buddy Buddy 'mista' per il ritorno di Francesco Amato "Lasciati andare" con l'esplosiva coppia Toni Servillo - Veronica Echegui, Carla Signoris e Marinelli

Dopo l’apprezzata opera prima “Ma che ci faccio qui!” (2006), candidata al David di Donatello e ai Globi d’oro, e il successivo “Cosimo e Nicole” (2011), presentato al Festival di Roma (premio Prospettive Italia e altri riconoscimenti anche all’estero), Francesco Amato era tornato al primo amore, il documentario. Ora ritorna alla finzione, dopo cinque anni, con una gustosa commedia, originale e divertente, nel panorama sempre più ‘riciclato’ del nostro cinema.
Infatti, “Lasciati andare” senz’altra pretesa che il divertimento intelligente e ironico, sceneggiato da Francesco Bruni, Davide Lantieri e lo stesso regista, conta con gli attori giusti, sostenuti da una buona regia. Quindi, una commedia senza macchiette e luoghi comuni, con dialoghi brillanti (finalmente) e verosimili. Si sa, un bravo psicanalista deve restare impermeabile alle emozioni che gli scaricano addosso i suoi pazienti, ma nel caso di Elia (un Toni Servillo in grande forma comica), analista ebreo, c’è il sospetto che con gli anni la lucidità sia diventata indifferenza e il distacco noia. Ieratico e severo, dall’umorismo
arguto e corrosivo, Elia tiene tutti a distanza di sicurezza, persino la ex moglie Giovanna (sempre efficace Carla Signoris), che vive nell’appartamento di fronte e con cui continua a condividere il bucato e qualche serata all’Opera. La sua è quel che si dice un’esistenza ‘avara’ - non solo di emozioni - che sublima mangiando dolci di nascosto e in grande quantità, finché, a causa di un lieve malore, è costretto a mettersi a dieta e
iscriversi in palestra. Proprio lì è che irrompe nella sua vita Claudia (una scatenata Veronica Echegui, nota per la serie internazionale “Fortitude”), una personal trainer spagnola buffa ed eccentrica, con il culto del corpo e nessun timore reverenziale per i cervelloni fuori forma come lui e un’innata capacità di trascinare nei suoi casini chiunque le capiti a tiro. E stavolta capita Elia… Due mondi, apparentemente diversi che prima si scontrano e poi s’incontrano per far nascere un’amicizia quanto mai improbabile… ma vera.
“Il mondo delle palestre – afferma Amato - e quello delle sedute sul lettino viaggiano in due galassia opposte, distanti anni luce. Ma è davvero così? E cosa succede se i due opposti si incontrano ? O si scontrano? In fondo, chi partendo dalla testa, chi dal corpo, lo psicanalista e il personal trainer fanno lo stesso lavoro: rimettono in piedi la gente”. E ispirandosi a Billy Wilder e Woody Allen, ai brani di Duke Ellington, ma anche all’autobiografia e le lettere di Groucho Marx, Amato ha costruito una commedia seria senza mai prendersi troppo sul serio. Un
Buddy Buddy ‘misto’ che ricorda l’inimitabile “Ma papà ti manda sola?” (What’s up, Doc?) di Peter Bogdanovich (1972) con la coppia Barbra Streisand-Ryan O’Neal. “Nel film – aggiunge – ho cercato di mettere in relazione due ambienti che mi sono ben familiari: la palestra e la psicanalisi. Ho immaginato il mio dottore alle prese con lo spinning e la mia personal trainer sul lettino dello psicanalista”. E ha immaginato nel modo giusto e ha detto agli attori – come da titolo – lasciati andare e loro l’hanno fatto nel miglior modo insieme ai personaggi.
Nel cast anche un sempre camaleontico Luca Marinelli (Ettore), Pietro Sermonti (Roberto), Carlo De Ruggieri (Pavido), Valentina Carnelutti (Paola), Giulio Beranek (calciatore), Vincenzo Nemolato (Yuri), Odette Adado (Jennifer Maria), Antonio Petrocelli (Alberto), Glen Blackhall (figlio di Elia), con Paolo Graziosi (Rabbino) e con la partecipazione di Giacomo Poretti (Ing. Biraghi). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 13 aprile presentato da O1 Distribution

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