domenica 24 marzo 2019

Aldo (Baglio) torna sul grande schermo da 'single' ma stavolta non fa centro con "Scappo a casa"

L’esordio da ‘single’ di Aldo Baglio (senza Giovanni e Giacomo, anche loro attivi individualmente in altri campi, “era arrivato il momento di prenderci una pausa”) non conquista tutti, nonostante le buone intenzioni. “Scappo a casa”, da lui stesso sceneggiato con Valerio Bariletti e Morgan Bertacca e diretto da Enrico Lando (“I soliti idioti” 1 e 2), infatti, delude. Una commedia on the road su razzismo, discriminazione e immigrazione – temi di scottante attualità – non è del tutto originale e l’ironia non diventa mai graffiante, anche perché Aldo porta la sua
comicità surreal-demenziale spesso sopra le righe, e resta dentro i limiti del politicamente corretto. Il tutto funziona meglio, forse, nella seconda parte quando il film prende come riferimento il western, anzi lo ‘spaghetti eastern’ come lo definisce lo stesso Aldo (che deve riuscire a tornare in patria attraverso i paesi dell’est), e il riferimento di Lando è niente meno che Sergio Leone.
Per Michele (Aldo), quel che conta è apparire: far colpo su belle donne (per accumulare punti su un’app di incontri), guidare macchine di lusso (non sue perché lavora come meccanico in una concessionaria) e curare maniacalmente il proprio aspetto esteriore e la propria energia psicofisica (con l’aiuto di un parrucchino e qualche stimolante). Quindi, è un assiduo frequentatore dei social network, che gli permettono di diffondere l’immagine desiderata ma irreale di sé. La sua superficiale esistenza lo rende solo, concentrato su se stesso e intollerante verso qualsiasi forma di diversità: è il tipico italiano medio schiavo degli status symbol, che disprezza tutto ciò che non appartiene al suo (falsificato) mondo.
Per lui, se non sei un italianissimo maschio alfa abbronzato, con capelli foltissimi e fisico palestrato, se non frequenti donne bellissime e non hai (almeno) un Rolex (anche finto) e una decappotabile, sei disprezzabile e da allontanare come la peste. Però il destino gli riserva un brutto scherzo: quando Michele si reca a Budapest per lavoro (e per rimorchiare su un bolide fiammante), sarà vittima di una serie di equivoci e incidenti tragicomici, ma non troppo. Tra incontri bizzarri e incomprensione, impreviste avventure e rocambolesche fughe, incroci e sentimenti, dovrà affrontare una dura odissea che stravolgerà la sua vita per sempre. E, forse, riuscirà a capire che nel bene e nel male ‘siamo tutti uguali ma diversi’.
“Questo film è nato dalla voglia di raccontare una storia – dichiara lo stesso Baglio – e a ispirarmi è stata l’idea del cambiamento. Quando abbiamo pensato a Michele ci siamo detti: prendiamo un uomo qualunque, egoista e intollerante, e facciamogli vivere il suo peggior incubo”.
“Ma quella che ho voluto raccontare – conclude – non è una storia sull’immigrazione, è un tema troppo grande e delicato perché io possa occuparmene degnamente. Ho solo voluto raccontare la storia di un uomo superficiale, che scopre quanto è bello guardare oltre le proprie paure e le proprie resistenze. Fino a rischiare la vita per gli altri. Non so se diventa un uomo migliore, credo diventi un uomo più felice. Per fortuna, come dice il film, ‘solo gli imbecilli non cambiano mai idea’.”
Ma, purtroppo stavolta non tutto fila liscio, nemmeno i tempi comici e il ritmo che è quanto mai intermittente. Nel cast gli attori francesi Jacky Ido (Mugambi) e Fatou N’Diaye (Babelle), Dino Longo (Seidovic), Rocco Barbaro (Pasquale), Mario Pupella (Pavelic), Awa Ly (Jamilah), Mapunzo Betani (Jamba), Thierno Thiam (marito di Jamilah), con la partecipazione di Hassani Shapi (Umar), con la partecipazione straordinaria di Angela Finocchiaro (Ursula) e con l’amichevole partecipazione di Giovanni Esposito (farmacista). Direttore della fotografia Massimo Schiavoni e musiche originali di Fabrizio Mancinelli. La canzone “Chiedimi come”, muisca di Lorenzo Scuda, testo di Davide Calabrese, Scuda e Fabio Vagnarelli è eseguita dagli Oblivion. Disponibile in streaming e in tutti i digital store (Backstage – distribuiata da Artist 1 Entertainment). José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 21 marzo 2019 distribuito da Medusa Film

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