venerdì 11 maggio 2012
Ispirato alle azioni delle squadre dell'esercito francese arriva in sala "Special Forces"
Sulla scia di "Act of Valor", un altro film d'azione e sentimenti, stavolta francese, "Special Forces - Liberate l'ostaggio", scritto e diretto dal documentarista Stephane Rybojad e con un cast internazionale di tutto rispetto. Non si tratta di una storia vera e tra i protagonisti c'è un solo vero membro delle forze speciali francesi, il veterano Marius che è l'istruttore dei ventenni che si offrono volontari per farne parte.
Il regista, che nel 2005 ne aveva girato un documentario sulle Forze Speciali, già allora pensava a un vero film su questo argomento, così quando è arrivato il momento ha contattato gli attori giusti per ogni ruolo e che fossero soprattutto disposti a vivere un'avventura fisica e umana fuori dal comune, nelle condizioni più incredibili: fare prima un corso di formazione per una settimana, 20 ore non-stop in una 4 x 4, dormire in yurte, mangiare tutto ciò che era disponibile, salire a 4mila metri di altitudine. E ce l'hanno fatta.
Afghanistan: la corrispondente di guerra Elsa Casanova (un'efficace Diane Kruger) viene presa in ostaggio dai talebani, insieme alla sua guida/interprete locale. Per evitare la sua imminente esecuzione, viene inviata sul posto un'unità delle forze speciali per liberarla.
In un luogo dai paesaggi mozzafiato pieno zeppo di ostilità e pericoli, inizia un'incessante ricerca tra rapitori che non hanno nessuna intenzione di lasciarsi sfuggire la preziosa preda e un gruppo di soldati che rischiano la vita per raggiungere il loro unico scopo: riportarla a casa sana e salva. Una donna forte, indipendente e coraggiosa e un gruppo di uomini d'onore messi insieme e costretti ad affrontare situazione di estremo pericolo, legati indissolubilmente in modo emotivo, violento, intimo.
La pellicola si fa apprezzare soprattutto nella prima parte quando iniziamo a conoscere i personaggi, la donna che - giustamente - ha preso a cuore la grave condizione femminile in Afghanistan, oltre a cercare di raccontare all'occidente la verità su quello che accade quotidianamente; gli uomini delle forze speciali alle prese con la loro vita quotidiana in famiglia, tra sogni e piani per il futuro. Poi anche il loro primo incontro/scontro con la giornalista che pian piano diventerà un profondo legame, una lotta per la sopravvivenza da portare avanti insieme, rischiando la vita l'uno per l'altra.
Affrontando un tema così complesso e ambiguo, Rybojad non riesce sempre a non cadere nella retorica e, con certi personaggi, nello stereotipo; ma a conti fatti il film coinvolge e invita a riflettere non solo sulla guerra e sul terrorismo, ma anche sui rapporti umani e sul loro evolversi in condizioni estreme, che ci costringono, volente o nolente, a tirar fuori il meglio e il peggio che è in noi.
Nel bel cast, oltre la Kruger, Djimon Hounsou (Kovax, il capo), scoperto dal regista in "Blood Diamond - Diamanti di sangue"; la star d'oltralpe Benoit
Magimel (Tic Tac), Denis Ménochet (Lucas), Raphael Personnaz (Elias), Alain Figlarz (Victor), Mehdi Nebbou (Amin), visto in "Munich" di Spielberg; il noto Raz Degan (Ahmed Zaief, leader dei talebani) e il veterano Tchéky Karyo (ammiraglio Guezennec).
di stanza in Afghanistan. Poi tre settimane a Gibuti per filmare l'inizio e la fine dell'avventura in bassa valle; e una settimana sul Monte Bianco per le scene in alta montagna.
L'ottima fotografia - che esalta paesaggi e atmosfere - è di David Jankowski, mentre le musiche originali sono firmate da Xavier Berthelot. L'adattamento dei dialoghi sono del regista & Michael Cooper, in collaborazione con Emmanuelle Collomb.
José de Arcangelo
Giudizio 2 (su 5) - Nelle sale dall'11 maggio distribuito da Eagle Pictures
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