sabato 23 febbraio 2013
E' tornata "Italia Doc", la rassegna sul cinema italiano del reale alla Casa del Cinema di Roma
E' ripartita mercoledì 20 febbraio con "Nel paese di Giralaruota" di Stefano Grossi, l'edizione 2013 di Italia Doc, la rassegna curata da Maurizio Di Rienzo, sempre in programma alla Casa del Cinema di Roma, che andrà avanti ogni mercoledì fino all'8 maggio, con due repliche nei giorni successivi alle 18 e 16.30.
Dieci documentari italiani, ovvero - come dice il curatore - "il cinema del reale che si pensa in Italia percorrendo complessi meandri produttivi/distributivi, continua a scoprire, inquadrare, raccontare la resistente originalità di persone e storie (non solo contemporanee) degnamente 'corsare'."
Se "Nel paese di Giralaruota" ci si addentrava nel labirinto di Calciopoli, "Non mi avete convinto" di Filippo Vendemmiati (mercoledì 27 febbraio) ci mostra un Piegtro Ingrao, 97enne, che si racconta dialogando a distanza con uno studente anni '80; mentre "Fatti corsari" di Stefano Petti e Alberto Testone Petti (mercoledì 6 marzo), ci racconta di Alberto Testone, odontotecnico della borgata romana di Fidene, che sogna di fare l'attore. D'altra parte, "Le cose belle di Agostino Ferrente & Giovanni Piperno (mercoledì 13 marzo) mette quattro vite a confronto nella Napoli piena di speranza del 1999 ed in quella paralizzata di oggi, ovvero la fatica di diventare adulti attraverso gli occhi di quattro ragazzi; e "God Save the Green" di Alessandro Rossi e Michele Mellara (mercoledì 20 marzo) sette racconti sulle crepe urbane che in ogni parte del mondo vengono rivitalizzate e trasformate in terra produttiva e angoli di pace, da parte di uomini e donne.
"Interdizione perpetua" di Gaetano Di Vaio (mercoledì 27 marzo) torna a Scampia, alla periferia di Napoli, per mostrarci come si sopravvive alle mancanze dello Stato e al diniego di accesso ai diritti più elementari come il lavoro, il reddito e la sopravvivenza con la fantasia. "Il gemello", di Vincenzo Marra (mercoledì 3 aprile), è il nomignolo di Raffaele. Lui ha 29 anni e due fratelli gemelli. E' entrato in carcere a 15 anni per aver rapinato una banca, da 12 vive li dentro, ma non è un detenuto 'normale'. Poi in "Terramatta" di Costanza Quatriglio (mercoledì 24 aprile), l'analfabeta siciliano Vincenzo Rabito - classe 1899 - racconta il Novecento attraverso migliaia di fitte pagine dattiloscritte raccolte in quaderni legati con la corda. Dall'estrema povertà al boom economico, è un secolo di guerre e disgrazie, ma anche di riscatto e lavoro.
Mario Balsamo e Guido Gabrielli in "Noi non siamo come James Bond" (martedì 30 aprile), rispettivamente regista documentaristico ed editore, sono due persone comuni, con una solida amicizia rafforzata da anni di ricordi accumulati insieme - tra cui la comune esperienza di una grave malattia combattuta e sconfitta. Infine, "Pinuccio Lovero Yes I Can" di Pippo Mezzapesa (mercoledì 8 maggio), segna il ritorno del quaranteseienne pugliese, noto per essere il becchino del cimitero di Mariotto, piccola frazione del vicino comune di Bitonto, che nel 2012, però, decide che è arrivato il momento di tentare la carta della politica e, con un fitto programma d'intenzioni alla mano, si presenta alle elezioni amministrative come candidato della lista Sinistra e Ecologia di Nicky Vendola, imbastendo una curiosa campagna elettorale.
Tutte le proiezioni sono alle 19.30, seguite da un incontro con gli autori condotto da Maurizio Di Rienzo. Per programma dettagliato rivolgersi alla Casa del Cinema.
José de Arcangelo
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