giovedì 15 agosto 2013

Tornano "Kick-Ass" e Hit-Girl, ancora in lotta contro il crimine e per la giustizia con un'irresistible carica di trasgressiva ironia

Quando anni fa il regista Matthew Vaughn, con la sceneggiatrice Jane Goldman, decise di trasferire dai fumetti sul grande schermo le vicende del supereroe per scelta, ma senza superpoteri, nessuno ci credeva. O quasi. Così, partito come film indipendente a low budget e sceneggiato da Mark Millar e John Romita Jr., "Kick-Ass" divenne all'improvviso un successo mondiale nel 2010 e addirittura un cult movie tra i giovani e non solo.
E il sequel firmato Jeff Wadlow - Vaughn è impegnato con "X-Men" e stavolta fa ovviamente il produttore - ne resta fedele allo spirito e ai personaggi, anche se non riesce sempre a ridare alla pellicola la dissacrante ironia e il tono surreale dell'originale, soprattutto nelle scene di ultraviolenza che, nell'altro, come nei fumetti, erano sdrammatizzate dall'impianto volutamente grottesco.
Lanciati proprio da "Kick-Ass", i giovani protagonisti Aaron Taylor-Johnson e Chloé Grace Moretz nel frattempo sono diventati famosissimi: lui, dopo "Nowhere Boy" sul giovane John Lennon, con "Le belve" e "Anna Karenina"; lei, dopo "Blood Story", da "Hugo Cabret" a "Dark Shadows", e riportano in scena i due adolescenti alla ricerca d'identità in un nuovo capitolo del loro romanzo di formazione nella società contemporanea, anzi nel mondo reale, dove i superpoteri sono i valori che ormai siamo stati 'costretti' a dimenticare. Lui nella disperata voglia di diventare un 'vero' supereroe, lei cercando di essere una ragazza 'normale'. Se non è facile nella vita quotidiana del terzo millennio, figuriamoci per gli adolescenti del film, ma anche senza altri poteri che l'altruismo, la solidarietà e la giustizia i 'nostri' riusciranno a sconfiggere le forze del male.
Kick-Ass (Taylor-Johnson) vuole continuare la sua lotta contro il male e per la giustizia, ma Mindy Macready (Moretz) è costretta dal suo tutore a dimenticare Hit-Girl, però decide comunque di allenarlo perché diventi un vero supereroe contando sulle proprie forze (fisiche). Allora, lui si allea con un gruppo di normali cittadini 'mascherati' che sono stati ispirati proprio da lui per combattere il crimine, di cui sono state vittime loro o i loro famigliari e amici, e capitanati dal Colonnello Stars & Stripes (un irriconoscibile e sempre efficace Jim Carrey). Nel frattempo il gruppo Red-Mist, guidato da Motherfucker, prepara un'agguerrita vendetta che interesserà tutti, non solo il suo principale nemico, Kick-Ass.
Il fatto originale di storia e film, è sempre l'ambientazione realistica così come i personaggi che ruotano intorno al protagonista. Infatti, in un'era di crisi economica e morale, intorno a lui si crea una vera e propria squadra di superoi scalcinati e popolari, dotati di una grande forza di volontà, quella sì di ferro, con cui vogliono se non cambiare, rendere il mondo migliore per tutti. Tra gli interpreti anche Christopher Mintz-Plasse (Chris D'Amico / Motherfucker), Morris Chestnut (detective Marcus Williams), Amy Anzel (Mrs. Zane), Clark Duke (Marty / Batle Guy), Augustus Prew (Ass-Kicker), Donald Faison (Dr. Gravity), Matt Steinberg (Mr. Radical), Garret M. Brown (Mr. Lizewski), Lindy Booth (Night Bitch), Robert Emms (Insect Man), Andy Nyman (The Tumor), e il redivivo John Leguizamo (Javier), guardia spalle tuttofare di D'Amico. José de Arcangelo
(2 1/2 stelle su 5) Nelle sale dal 15 agosto distribuito da Universal Pictures International Italy in 60 copie

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