giovedì 19 settembre 2013

"Un piano perfetto" per Dany Boon e Diane Kruger, ma solo sulla carta non sullo schermo

Dai produttori di "Quasi amici" - Laurent Zeitoun, Yann Zeinou e Nicolas Duval Adassovsky - e dal regista de "Il truffacuori", Pascal Chaumeil, veramente ci aspettavamo di meglio, invece è "Un piano perfetto" per deludere i fan dei due precedenti successo internazionali.
Infatti, ottima la cornice, con spostamenti che vanno dal Belgio al Kenya, e persino a Mosca - sempre sul piano turistico-folklorista, e famosa in tutto il mondo la coppia protagonista. Però, la sceneggiatura dei Laurent Zeitoun e Yoan Gromb, da un'idea di Philippe Mechelen, non decolla mai, nonostante la collaborazione di Béatrice Fournera. E ci stupisce che la stampa d'oltralpe abbia scritto che si ride tantissimo.
E tra romanticismo di vecchia data e sottile (e banale) comicità, nemmeno il grande Dany Boon (autore e protagonista di "Giù al Nord") e la bella e brava attrice tedesca Diane Kruger (da "Troy" a "Bastardi senza gloria") riescono a salvare una commedia convenzionale che si ispira a quelle, sempre francesi, degli anni Sessanta/Settanta dirette da illustri registi come Philippe De Broca o da artigiani di lusso come Edouard Molinaro e Gérard Oury, senza neanche avvicinarle. Però qualche spettatore (o spettatrice) romantico che non ha visto e amato non solo i precedenti, ma neanche le vecchie commedie, la potrebbe trovare 'gradevole', nonostante l'ora e 3/4 di durata. Un vero peccato visto che interpreti, mezzi e ingredienti c'erano tutti. Sarà perché è stato girato in inglese (a sua volta doppiato in italiano), ma non crediamo nemmeno che i dialoghi siano all'altezza del già citato "Giù al nord" o "Niente da dichiarare?". Probabilmente Boon funziona meglio quando fa tutto da sé (anche la sceneggiatura e la regia).
La storia è presto detta (e nel film inutilmente raccontata dai famigliari della protagonista): Per sfuggire alla maledizione che mette fine a tutti i primi matrimoni nella sua famiglia: Isabelle (Kruger) ha escogitato un piano per sposare l'uomo che ama: trovare un pollo - il primo che capita -, sedurlo, sposarlo e poi divorziare. Un piano perfetto - sulla carta - se non fosse che il bersaglio scelto è il catastrofico Jean-Yves Berthier, redattore di una guida turistica che la bella giovane sarà costretta a seguire dal Kilimangiaro alla Russia. Come viene affermato al momento di sposarsi: 'nella buona e (soprattutto) nella cattiva sorte'
Ma Chaumeil ha detto: "Devo confessare di avere una certa predilezione per le idee al limiti della realtà ed è per questo che al momento delle riprese sento sempre la necessità di riportare i personaggi e le situazioni in un quadro più reale, concreto, il che non esclude naturalmente una giusta dose di durezza e di cattiveria nel descrivere i rapporti umani e familiari. Questo tipo di realismo mi si adatta alla perfezione. Se consideriamo a titolo d'esempio la sequenza girata in Africa, non credo di aver mostrato immagini da cartolina. Abbiamo girato in veri quartieri con le persone del posto". Non ci è riuscito comunque, anche se la parte 'documentariò-folklorista' include anche un matrimonio masai. Oppure abbiamo visto un altro film! Nel cast anche Alice Pol (Corinne), Robert Plagnol (Pierre), Jonathan Cohen (Patrick), Bernadette Lesache (Solange), Etienne Chicot (Edmond), Laure Calamy (Valerie) e Malonn Levana (Louise). La bella fotografia - per chi si accontenta - è di Glynn Speeckaert José de Arcangelo
(1 1/2 stelle su 5) Nelle sale dal 19 settembre distribuito da Medusa

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