giovedì 17 ottobre 2013

"Cose nostre - Malavita" ovvero le 'disavventure di una bella famigliola' italo-americana (ex mafiosa) in una tranquilla cittadina della Normandia, secondo Besson-Benacquista

Arriva finalmente nei cinema il nuovo film di Luc Besson regista, tratto dal libro best-seller del italo-francese Tonino Benacquista "Cose nostre - Malavita" (rieditato per l'occasione da Ponte alle Grazie, col doppio titolo). Una riuscita commedia nerissima, corrosiva e divertente - sempre sceneggiata dal regista con Michael Caleo e prodotta, addirittura, con Martin Scorsese (esecutivo) - su una 'particolare' famiglia (ex) mafiosa, ovvero gli americani Manzoni, pentiti (ma non troppo) e quindi messi nel programma protezione sotto il nome Blake.
Finiti in una tranquilla e sperduta cittadina della Normandia, i 'nostri di cosa nostra' sono il capo famiglia Frederick / Giovanni (un Robert De Niro tornato in grande forma), la madre Maggie (un'insolita Michelle Pfeiffer, neo Lady Macbeth cittadina, ma già in clima da tempo, da "Scarface" a "Una vedova allegra... ma non troppo"), la figlia maggiore Belle (la rivelazione Dianna Agron), diciassettenne, e il figlio quattordicenne Warren (John D'Leo, non scherza nemmeno lui), e il loro amato cane Malavita (titolo originale di libro e film).
Non ci sarebbero problemi non fosse che i Blake non sopportano l'anonimato e tanto meno la Francia, le sue regole, i suoi costumi, i suoi gusti, anzi quasi niente, meno che meno la provincia. E ben presto in zona si verifica una serie di misteriosi 'incidenti': un supermercato viene distrutto da un incendio, una fabbrica salta in aria, l'idraulico finisce in ospedale per una bruttissima 'caduta', gli adolescenti del liceo sono piuttosto inquieti... Ovviamente, non è tutto, però è meglio se lo scoprite da soli, in questo modi godrete delle apparentemente inverosimili sorprese e dei gustosi colpi di scena. Besson, grazie all'ottimo cast a disposizione, capeggiato dall'inimitabile quartetto, affiancato da una 'spalla' di lusso come Tommy Lee Jones (agente Stansfield), riesce a mantenersi in equilibrio tra commedia, parodia e gangster movie, restando fedele allo spirito del cattivissimo romanzo dello scrittore italo-francese, che gli ha offerto un meccanismo a orologeria, e regalato trovate degne di una geniale immaginazione.
Valga per tutte quella dell'invito di Frederick - che si dichiara scrittore/storico in trasferta e prende sul serio il 'nuovo mestiere' - alla proiezione di un classico del cinema americano (seguito da conferenza) che, per motivi tecnici, viene sostituito all'ultimo momento da "Quei bravi ragazzi"! Quindi una specie di affettuosa parodia e al tempo stesso un omaggio al gangster movie e al maestro di tutti - almeno negli ultimi quarant'anni - Scorsese. Ma non solo. Nel cast anche Domenick Lombardozzi (Caputo), Jimmy Palumbo (DiCicco), Stan Carp (Don Luchese), Vincent Pastore (Fat Willy), Jon Freda (Rocco), Paul Borghese (Albert) e Michael J. Panichelli Jr. (Billy the Bug). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale dal 17 ottobre distribuito da Eagle Pictures

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