venerdì 1 novembre 2013
Da una storia vera un teso dramma thriller di Paul Greengrass "Captain Phillips - Attacco in mare aperto" con Tom Hanks
Ispirato ad una storia vera e tratto dal libro “Il dovere di un capitano” (“A Captain’s Duty: Somali Pirates, Navy Seals, and Dangerous Days at Sea”) dello stesso Richard Phillips e Stephan Talty, un teso e avvincente dramma diretto dal candidato all’Oscar, Paul Greengrass (da "Bloody Sunday" a "The Bourne Ultimatum"), con un Tom Hanks in grande forma, intenso e misurato, e sceneggiato da Billy Ray (da "Flightplan" a "Hunger Games").
Tenendo alta l’attenzione dello spettatore, la pellicola racconta del sequestro avvenuto nel 2009 della nave cargo americana Maersk Alabama da parte di una banda di pirati somali. E Greengrass narra questa storia vera come si trattasse di un thriller mozzafiato in alto mare, senza trascurare il ritratto psicologico dei personaggi né la straordinarietà della situazione, tenendo conto degli effetti collaterali della globalizzazione.
Infatti, il film è incentrato sulla relazione tra il comandante della Alabama, il capitano Richard Phillips (Hanks) e la sua controparte somala, Muse (Barkhad Abdi), quasi un gioco tra gatto e topo, sempre in bilico tra disperazione e paura, in continua e parallela lotta per la sopravvivenza.
Ambientato al largo della costa somala, su una rotta di collisione incontrovertibile, l’emozionante assedio è raccontato in modo realistico: “Ho voluto la verità, ho voluto riportare la realtà e l’immediatezza dell’evento - afferma il regista –, negli ultimi anni abbiamo visto bei film che raccontano dei problemi di sicurezza nazionale e di terrorismo, ma io volevo fare un film che parlasse di un conflitto più ampio nel nostro mondo: quello tra chi possiede tutto e chi nulla”.
Più della metà delle riprese di "Captain Phillips - Attacco in mare aperto" sono state effettuate in mare aperto nel corso di 60 giorni, usando lo stesso tipo di nave su cui si svolse il fatto di cronaca. “Ho iniziato il film con la convinzione che dovevamo mettere in scena gli eventi nelle condizioni il più possibile fedeli al reale – prosegue Greengrass – tutti mi dicevano ‘Sei pazzo, girare in mare è una di quelle cose che i registi non fanno’. Ma per me questo dà al film un tocco di veridicità incommensurabile”.
Lo stesso Tom Hanks, una volta arrivato sul set, è rimasto sorpreso: “Paul ha tentato di spiegarmi il suo stile, macchine da presa a spalla, niente dolly, nessun segno per terra – dichiara l'attore - Ho detto che per me non era un problema, ma onestamente mi aspettavo che quando fosse arrivato il momento di girare, avrei visto comparire il dolly. Non è mai successo. Non abbiamo neanche provato le scene sul set, le abbiamo girate. E' un modo straordinario di fare un film. Questo è uno dei punti di forza di Paul e non credo che si interessato a fare film in altri modi”.
Accanto al due volte premio Oscar, Hanks, ci sono personaggi non convenzionali e complessi, tra tutti l'attore Barkhad Abdi, il capitano dei pirati: “La pirateria è un crimine ed un film non cerca di assolverla, ma credo che le persone usciranno dal cinema con della compassione per il mio personaggio, che finisce col confrontarsi con il potere dell’America. Certamente è un criminale ma è anche una persona messa alle strette”.
Già perché il regista britannico disegna uomini in preda a forti emozioni e travolti da sentimenti incontenibili, dalla speranza alla violenza, dal desiderio di una vita migliore all'ingenuità di poterla ottenere con la forza.
Accanto ai protagonisti: Michael Shernus (Shane Murphy), Catherine Keener (Andrea Phillips), David Warshofski (Mike Perry), Corey Johnson (Ken Quinn), Barkhad Abirahman (Bilal), Faysal Ahmed (Najee), Mahat M. Ali (Elmi).
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Nelle sale italiane dal 31 ottobre distribuito da Warner Bros. Pictures Italia in 350 copie
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