giovedì 28 novembre 2013
"Il sud è niente" opera prima di Fabio Mollo racconta "un legame che va oltre il tempo e la realtà stessa" con l'esordiente Miriam Karlkvist
Presentato in anteprima mondiale nella selezione ufficiale al Toronto International Film Festival e nella sezione autonoma e parallela Alice nella Città (in concorso) del Festival Internazionale del Film di Roma, arriva ora nei cinema italiani "Il sud è niente", opera prima di Fabio Mollo, già pluripremiato per il corto "Giganti", con gli esordienti Karlkvist e Bellisario, Vinicio Marchioni e la partecipazione amichevole di Valentina Lodovini.
La pellicola narra la tormentata storia della diciassettenne Grazia (l'esordiente Miriam Karlkvist, una rivelazione) a Reggio Calabria. Quando era ancora una bambina, il fratello Pietro (Giorgio Musumeci) è partito per la Germania in cerca di una vita migliore però mai più tornato. Suo padre le ha detto che era morto e non ha mai voluto parlarne, ma una notte, dopo un litigio con lui, Grazia entra in mare e 'vede' una figura che le ricorda l'amato fratello.
A quel punto, la ragazza decide di cercarlo scontrandosi col silenzio a cui il padre ha sempre obbedito. E l'amorevole nonna (Alessandra Costanzo) dice e non dice. Nella sua disperata ricerca, Grazia conosce un ragazzo, Carmelo (Andrea Bellisario) che, forse, potrebbe aiutarla ma le loro strade si dividono, anzi si allontanano sempre di più.
Il Sud - amato/odiato - raccontato attraverso immagini, gesti e sguardi, e soprattutto con quel silenzio che vela e nasconde tutto, anche sentimenti e passioni, ma non il dolore, il disagio e la rabbia a lungo repressa.
"Il Sud è niente" - afferma il regista - "racconta un legame che va oltre il tempo e la realtà stessa. E' la storia di una giovane donna e della sua lotta per riprendersi la propria vita. E' raccontata con profondo realismo, ma allo stesso tempo con uno sguardo molto intimo, così intimo da diventare magico".
E' questo, forse, il pregio di un film, magari non originale ma comunque inconsueto nel panorama italiano - e non solo per le 'location' -, che coinvolge soprattutto per una ricerca stilistica genuina, sia narrativa che visiva. Inoltre, c'è quel muro d'omertà di cui tutti paradossalmente parlano ma nessuno cerca di infrangere.
"Ci sono ancora delle parti della nostra società - aggiunge Mollo - dove il silenzio è l'arma più violenta alla quale tutti si sottomettono. E' una questione di scelta di vita, un modo per sopravvivere, un credo collettivo, le conseguenze di una specie di tradizione purtroppo oramai radicata. L'omertà ha conseguenze sulla vita sociale della gente ma anche sulla loro vita privata ed emotiva".
La sceneggiatura del film - prodotto da b24 Film e Madakai in collaborazione con Rai Cinema - ha partecipato alle selezioni del Festival di Cannes - Cinefondation 2011, Berlinale Talent Project Market 2011, Festival di Torino - Torino Film Lab 2010 (vincendo il Production Award), Festival di Roma - NCN 2010, Festival d'Angers - Ateliers Premier Plans 2009.
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Nelle sale dal 28 novembre distribuito da Istituto Luce Cinecittà
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