
Putroppo la pellicola delude soprattutto chi ama la 'sostanza', perché la parte più accattivante e riuscita della pellicola è quella visiva e/o riguarda i Thark, gli "uomini verdi", creature tribali e primitive - ma dotate di sentimenti vicini a quelli umani -, con quattro braccia, le zanne, e alte 'tre' metri. Quindi, i personaggi digitali modellati sulla fisionomia e sui movimenti degli attori (da Willem Dafoe a Samantha Morton) e con una vera lingua propria (creata sulla base di Burroughs dal professor Paul

Inoltre, della storia originale del libro nella sceneggiatura, firmata dallo stesso Stanton & Mark Andrews, con Michael Chabon, resta solo una traccia - comunque, interessante - da seguire, e i personaggi non vengono granché approfonditi. Certo, la suggestione delle immagini, di quel mondo ignoto a Carter come a noi, desertico e minaccioso, c'è. Così come ci sono ottimi effetti speciali e un buon ritmo, però dall'altra parte mancano le vere emozioni e quel pizzico di suspense e di brivido che, di solito, non guasta mai. E manca soprattutto l'irresistibile e commovente ironia di "Wall.E"!

Lo stesso Edgar Rice Burroughs, diciottenne (Daryl Sabara, da "Spy Kids" a "Machete"), scopre l'avventura realmente vissuta dallo zio quando, questi, apparentemente scomparso gliela racconta tramite le sue memorie: John Carter (il prestante giovane in ascesa Taylor Kitsch, da "Snakes on a Plane" a "X-Men le origini: Wolverine" nel ruolo di Gambit), un ex capitano dell'esercito stanco e deluso dalla Guerra di Secessione, si ritrova catapultato - da un enigmatico medaglione - su Marte e ben presto viene coinvolto suo malgrado in una nuova guerra di proporzioni epiche fra gli abitanti del pianeta. In un mondo sull'orlo del collasso - in cui troviamo tra gli altri Tars Tarkas (irriconoscibile Dafoe) e l'affascinante principesa Dejas Thoris (Lynn Collins, anche lei in "Wolverine" e nel "Mercante di Venezia", oltre che nel serial horror "True Blood") degli Heliumiti (simili agli umani), Carter ritrova la sua umanità - e riscopre l'amore - quando si accorge che la sopravvivenza di Barsoom/Marte e del suo popolo è nelle sue mani. Perché ci sono anche l'arrogante e aggressivo Sab Than (Dominic West, da "Chicago" a "300"), Jeddak (re) di Zodanga

Un passatempo per tutti - tranne i piccolissimi - che si lascia vedere perché, come dicevamo prima, vanta una bella cornice firmata dal direttore della fotografia Dan Mindel, fedele collaboratore dei fratelli Tony e Ridley Scott, ma al lavoro anche in "Mission: impossible III" e nel prequel di "Stark Trek"; dallo scenografo Nathan Crowley (nomination all'Oscar per "The Prestige"); dalla costumista Mayes C. Rubeo (da "Nato il 4 luglio" ad "Avatar") e dal supervisore all'animazione Eamonn Butler

Nel nutrito cast anche Ciaran Hinds (Tardos Mors, Jeddak di Helium e padre della principessa), visto recentemente - oltre che nel capitolo finale di Harry Potter - in "La talpa" e "The Woman in Black"; James Purefoy (Kantos Kahn), da "Il destino di un cavaliere" a "La fiera della vanità"; Polly Walker (Sarkoja), anche lei come Dafoe e Morton (Sola), irriconoscibile perché 'verde creatura'; e Bryan Cranston (colonnello Powell).
José de Arcangelo
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