giovedì 15 maggio 2014

Una storia d'amore immortale in "Solo gli amanti sopravvivono", il folgorante film di Jim Jarmusch

Il nuovo film di Jim Jarmusch è particolare e folgorante come l’autore stesso, un’opera che da dramma esistenziale diventa metafora della società contemporanea dove i vampiri sono gli intellettuali, gli ecologisti, gli amanti (immortali), i combattenti per la vita in un mondo affollato da zombi schiavi dei soldi e del consumismo più basso, dimentichi di cultura e sentimenti (veri).
Una celebrazione della cultura mondiale, dall’arte alla letteratura, dalla musica (straordinaria colonna sonora) al cinema stesso, in una miriade di citazioni e omaggi, dominato dalla personale narrazione del regista che riesce sempre e comunque a rivoluzionare e rinnovare i generi e anche la ‘tecnica’ delle riprese, a (ri)scoprire inquadrature e angolazioni, ottenendo dagli attori – già grandi o non – il meglio del loro talento. “Only Lovers Left Alive” (titolo originale) narra comunque una storia d’amore eccezionale - tra la desolazione dell’attuale Detroit e la misteriosa Tangeri - del musicista underground Adam (Tom Hiddleston, già fratello di “Thor”), profondamente depresso dal corso delle vicende umane, e la sua forte ed enigmatica amante Eve (sempre sorprendente Tilda Swinton).
Un amore che ha attraversato i secoli ma che ora è minacciato da una parte dalla crisi totale dell’umanità – economica e soprattutto etica e morale -, e dall’altra dall’irruzione della selvaggia e incontrollabile sorella minore di lei (un’inedita Mia Wasikowska). Riusciranno a sopravvivere ancora queste delicati e colti outsiders (vampiri) mentre il mondo si inabissa sempre di più intorno a loro? E, dato che il sangue ‘incontaminato’ non si riesce più a trovare in nessun luogo, forse una giovane coppia di innamorati potrà ridar loro la ‘forza’ di andare avanti. “E’ una storia d’amore non convenzionale – scrive Jarmusch nelle note di regia – fra un uomo e una donna, Adam ed Eve (la mia sceneggiatura è stata in parte ispirata dall’ultimo libro pubblicato da Mark Twain ‘I diari di Adamo ed Eva’). Anche se non c’è in realtà altro riferimento al libro se non i nomi dei personaggi”.
Però, intorno ai protagonisti, ci sono altri personaggi che vengono da lontano come il Christopher Marlowe (inimitabile John Hurt), ‘scippato’ da Shakespeare; oppure dello ‘spacciatore’ tuttofare Ian (quasi irriconoscibile Anton Yelchin), tanto ingenuo quanto adorante; e il dottor Watson (Jeffrey Wright), corrotto e curioso. “Adam ed Eve sono loro stessi metafore – conclude l’autore – dello stato attuale della vita umana, sono fragili e in pericolo, esposti alle forze della natura e al comportamento irresponsabile di chi detiene il potere”. Mentre il loro look e le loro case (costumi di Bina Daigeler e scenografie di Marco Bittner Rosser)sono anni Settanta doc, incluso il giradischi sul quale inizia il film con un’inquadratura a ’33 giri’. Quindi, un gustoso viaggio nel tempo e nello spazio, nel cuore e nella mente umana, che per fortuna da qualche parte ancora sopravvivono. José de Arcangelo
(4 stelle su 5) Nelle sale dal 15 maggio distribuito da Movie Inspired

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