venerdì 3 luglio 2015

Una nuova commedia 'Buddy Buddy' su misura per la coppia Will Ferrell-Kevin Hurt: "Duri si diventa" (Get Hart), diretta da Etan Cohen

E’ la consueta commedia hollywoodiana ‘Buddy Buddy’, cioè di coppia con due amici per caso o per forza, stavolta su misura per l’irresistibile Will Ferrell (o per chi lo considera tale e ama la sua comicità) affiancato dall’afroamericano Kevin Hart, entrambi con alle spalle il famoso e popolarissimo show Saturday Night Live e amatissimi dal pubblico americano, molto meno dal nostro.
Però, trattandosi di una commedia piena di sensi e doppi sensi, in “Duri si diventa “ (da non confondere col contemporaneo “Giovani si diventa” del collega Ben Stiller) dialoghi e battute contano molto e la comicità trasgressiva, se volete volgare-demenziale affermatasi prima con “American Pie”, poi con “Tutti pazzi per Mary”, e ora va per la maggiore grazie all’inimitabile “Ted” di Seth McFarlane, risulta sempre difficilissima da doppiare e/o capire mantenendo la stessa comicità esplosiva dell’originale.
Quindi, “Get Hart” (titolo originale) è divertente e scorrevole per chi ama questo tipo di comicità (in America ha già incassato oltre 90milioni di dollari) e i personaggi di Ferrell, ingenui e al tempo stesso sbruffoni, sempre truffati e offesi, costretti a subire finché non dimostreranno la propria innocenza, ovvero l’onestà in un mondo sempre più corrotto e prepotente, recuperando il perso ottimismo. E, comunque, i suoi sono di solito personaggi – con le dovute distanze e aggiornamenti -in bilico tra i vecchi cari Jerry Lewis e Bob Hope.
Sceneggiata dal regista esordiente Etan Cohen (solo un omonimo del famoso ‘fratello’ con l’h nel cognome anziché nel nome) – già cosceneggiatore per “Tropic Thunder” e “Men in Black 3” -, con Jay Martel e Ian Roberts, da un soggetto di entrambi e Adam McKay, narra le vicende di James (Farrell), fortunato magnate della finanza che sta per sposare la figlia del proprio boss, proprio nel momento in cui diventa socio della società.
L’ignaro uomo vive con la ragazza in una lussuosa villa di Beverly Hills (ma a lei sembra ‘piccola’), mentre Darnell (Hart) ha una piccola ditta di carwash nei sotterranei dello stesso palazzo in cui lavora James e, invece, insegue il sogno americano per lasciare una volta per tutte il malfamato quartiere in cui vive con la famiglia.
Ma, quando James viene incastrato e condannato a dieci anni di carcere - naturalmente per loschi affari di cui non sa niente - nella prigione di massima sicurezza di San Quintino, si rivolge a Darnell convinto che, essendo afroamericano, sia stato in galera e lo possa allenare, nei trenta giorni che lo separano dall'inizio della pena, a ‘sopravvivere’ degnamente alla dura vita dietro alle sbarre. Darnell, però, non è mai stato arrestato né finito in prigione e non sa nemmeno cosa significhi essere un duro ma, per riuscire ad avere i soldi che gli servono per portare avanti il suo progetto, si fingerà e diventerà il suo maestro di vita da fuorilegge.
Nel cast Alison Brie (Alissa), Edwina Findley (Rita), Ariana Neal (Makayla), Erick Chavarria (Cecelio), T.I. Harris (Russell), Paul Ben Victor (Gayle), Jon Eyez (Big Mike), John Mayer (se stesso) e il veterano Craig T. Nelson (Martin, il capo), l’allora giovane capo famiglia dell’originale “Poltergeist” (1982), di cui è appena uscito nelle sale il remake. José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale dal 1° luglio distribuito da Warner Bros. Pictures Italia

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