sabato 12 settembre 2015

"No escape - Colpo di Stato" dei fratelli Dowdle è un thriller d'azione su una famiglia americana intrappolata in un immaginario paese ostile del sud-est asiatico

“No Escape – Colpo di Stato”, sceneggiato e diretto dai fratelli John Erick e Drew Dowdle (“Necropolis - La città dei morti”), non è certo un film perfetto, ma un efficace thriller d’azione su un eroe per caso, naturalmente americano, un uomo comune che all’improvviso si ritrova in un paese del lontano oriente che si rivela ostile a tutti gli stranieri, in particolare agli americani, inclusi lui, sua moglie e le due figlie.
Una situazione che ultimamente, di anno in anno, è diventata man mano più pericolosa per gli occidentali – soprattutto in Medio Oriente e in parte dell’Africa dove operano regimi e fazioni, terroristiche o meno, ostili verso l’Occidente intero.
Ma nonostante i mezzi e una produzione di serie A, per questo film non tutto è andato liscio, anzi i fratelli Dowdle ci hanno messo ben sette anni prima di portarlo a destinazione. Infatti, una storia del genere ha scatenato dubbi, polemiche e scetticismo prima negli studi – un’intera famigliola statunitense coinvolta in un clima di violenza e morte sembrava ai produttori eccessivo e controproducente - poi nella regione, tanto che la Cambogia si è, forse, identificata nell’imprecisato paese del sud est asiatico dove la pellicola è ambientata.
“No escape” narra la vicenda da incubo di una famiglia americana – i Dwyer -, il padre Jack (un inedito Owen Wilson in un ruolo molto drammatico e tutto azione), la madre Annie (la regista Lake Bell) e le due figlie Lucy (Sterling Jerins) e Beeze (Claire Geare) - in viaggio in un paese del Sud-est asiatico dove si trasferiscono perché il capo famiglia vi è stato trasferito.
Ma approdano in albergo proprio nel momento in cui il governo viene rovesciato dai ribelli che cominciano a giustiziare tutti gli stranieri presenti nel paese, statunitensi in primis, visto che sono quelli che hanno più interessi e società – leggi multinazionali – hanno nella regione. Per l’ignara famiglia inizia un incubo della durata di nemmeno due giorni, però davvero infernale. L’unico, grande, aiuto viene loro offerto dall’ambiguo e premuroso turista Hammond (un Pierce Brosnan di ritorno sulla scia di James Bond), conosciuto in aereo, ma che forse appartiene ai servizi segreti inglesi.
Quindi, lo spettacolo non manca ed è mozzafiato, adrenalinico e frenetico tra inseguimenti, agguati, efferata violenza e sangue, tant’è che pellicola non ha il tempo di diventare retorica né convenzionale, nonostante argomento e contenuto non siano del tutto nuovi. Naturale che qualche luogo comune o stereotipo vengano fuori, ma sono quasi sempre usati in funziona della storia.
Completano il cast, Spencer Garrett (reclutatore), Sahajak Boonthanakit (Kenny Roger), Bonnie Zellerbach (Sandra), Jim Lao, Melissa Pompeo, Damian Mavis e Jon Goldney (Jerry). La colonna sonora è firmata del due volte premio Oscar (“Quel treno per Yuma” e “The Hurt Locker”) Mario Beltrami e da Buck Sanders. José de Arcangelo
(2 stelle su 5) Nelle sale dal 10 settembre distribuito da M2 Pictures

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