martedì 16 febbraio 2016

"Il sentiero della felicità" di Paola Di Florio e Lisa Leeman, una coinvolgente esperienza di immersione nel regno dell'invisibile

Un interessante documentario e una singolare biografia sullo swami indiano che negli anni Venti del Novecento ha fatto conoscere lo yoga e la meditazione in Occidente. “Il sentiero della felicità”, scritto e diretto da Paola Di Florio e Lisa Leeman, è un docu-film che ricostruisce e racconta la vita e gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda, autore del celebre “Autobiografia di uno Yogi”, un classico della letteratura spirituale che ha venduto milioni di copie in tutto il mondo e che ancora oggi costituisce un riferimento essenziale per ricercatori spirituali, filosofi e cultori dello yoga.
Un documentario che coinvolge e incuriosisce anche chi non è particolarmente interessato all’argomento perché frutto di un’accurata ricerca e di una lunga lavorazione. Infatti, il film – girato lungo tre anni – con la partecipazione di trenta paesi, esplora il mondo dello yoga, antico e moderno, orientale e occidentale.
Quindi, non solo materiale d’archivio sulla vita di Yogananda – morto nel 1952 – ma anche stralci di interviste vecchie e nuove, immagini metaforiche e ricostruzione sceniche che ci portano dai tipici luoghi di pellegrinaggio dell’India alla Divinity School dell’Università di Harvard, con i più sofisticati laboratori di fisica; dal Centro di Scienza e Spiritualità dell’Università della Pennsylvania al Chopra Center di Carlsbad, in California.
Una coinvolgente esperienza di immersione nel regno dell’Invisibile evocando il viaggio dell’anima che cerca di farsi strada tra gli ostacoli dell’ego e dell’illusione del mondo materiale. E’, in ultima analisi, la storia del genere umano: la lotta universale di ogni creatura per liberarsi dalla sofferenza e per trovare la felicità durevole.
Per chi non lo sapesse “L’autobiografia di uno Yogi” è stato il libro che ha introdotto al misticismo orientale i celeberrimi The Beatles e soprattutto George Harrison, Russell Simmons e tanti yogi, finendo per essere l’unico libro presente nell’iPad di Steve Jobs, il quale dispose che ne fossero distribuite 800 copie alle personalità presenti al suo funerale.
“Dando un’impronta personale alla ricerca del cammino iniziatico – si legge nella presentazione - e condividendo le battaglie interiori affrontate sul sentiero spirituale, Yogananda ha reso accessibili quegli antichi insegnamenti a un pubblico moderno, attirando molti seguaci e aiutando milioni di ricercatori spirituali contemporanei a volgere l’attenzione alla propria vita interiore, respingendo le tentazioni materialistiche per giungere alla realizzazione del Sé”.
“Dovete sapere che io ho qualche problema con la parola ‘Dio’ – dichiara Paola di Florio nelle note di regia -. In India lo Yoga è considerato una scienza. ‘Dio’ è pura coscienza infinita, ‘Satchitananda’, di cui si fa l’esperienza nella meditazione. Non si trova al di fuori dell’individuo, ma dentro e tutt’intorno a noi. Bisogna soltanto essere aperti a questa esperienza, e abbastanza disciplinati da impegnarsi nella pratica della meditazione, usando il proprio corpo come un laboratorio vivente. Rimasi affascinata da questo approccio alla vita spirituale. Non solo ero curiosa di sperimentarlo su me stessa, ma mi rendevo anche conto di quanto un sentiero così ecumenico verso la trascendenza sia geniale, adeguato ai nostri tempi e provvidenziale, in un mondo in cui ci uccidiamo a vicenda in nome di credenze dogmatiche. Un film come ‘Awake’ (titolo originale ndr.) mi apparve improvvisamente come un’esigenza impellente. Desideravo trovare contenuti significativi in un ambito in cui scienza e spiritualità si incontrano”.
Ed è di questo che il film ci rende partecipi e su cui ci fa riflettere, non solo passivi testimoni di un’esperienza in cui, appunto, scienza e spiritualità si fondono. Tra i tanti personaggi importanti intervistati, oltre George Harrison, anche il musicista Ravi Shankar il fondatore del Dancing Shiva Yoga Mas Vidal, il Prof. Francis Clooney, sacerdote gesuita e docente presso la Harvard Divinity School; il musicista e interprete di canti devozionali Krishna Das, il fisico Robert Oppenheimer, ‘padre della bomba atomica’, e lo scrittore Robert Love (“The Great Corn”).
“Il sentiero della felicità” (Awake) ha ottenuto, nel 2014, il Premio del Pubblico all’Illuminate Film Festival e a Lo Spirito nel Cinema Maui Film Festival, Il Conscious Life Award al festival omonimo ed è stato selezionato per il Seattle International Film Festival e al Tel Aviv Spirit Film Festival. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale dal 16 febbraio distribuito da Cineama

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