giovedì 7 aprile 2016

"Banat" di Adriano Valerio, un viaggio nell'Europa contemporanea di due trentenni fra incertezza ed esilio forzato, spaesamento e speranza

In anteprima alla 30.a Settimana Internazionale della Critica della 72.a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2015, vincitore del Premio Corso Salani 2016 al Trieste Film Festival e, in concorso, nella sezione Italia Film Fest /
Opere prime e seconde alla 7.a edizione del BIF&ST – Bari International Film Festival, approda nei cinema (ma anche in streaming a pagamento) il primo lungometraggio di Adriano Valerio “Banat” (Il viaggio), sceneggiato con Ezio Abbate. Uno spaccato d’attualità dell’Italia nell’Europa contemporanea, tra incertezza ed esilio forzato, spaesamento e speranza, riflessione e silenzio, attraverso il ritratto di due giovani di oggi alla ricerca di un futuro.
Ivo (Edoardo Gabbriellini) e Clara (Elena Radonicich) vivono a Bari, anzi l’uno lascia la sua casa in affitto all’altra. Lui è agronomo, ed ha appena accettato un’offerta di lavoro in Romania. Clara è reduce di una difficile storia d’amore e lavora in un cantiere navale. S’incontrano, appunto, per caso nell’appartamento della bizzarra signora Nitti (Piera Degli Esposti), e si riconoscono al volo, entrambi sospesi tra una vita che finisce e una nuova che, forse, comincia. Ivo parte il giorno dopo per il Banat, terra di confine tra Romania e Macedonia, e Clara resta a Bari. Ma, quando anche lei perde il posto di lavoro, decide di raggiungerlo. Insieme condividono lo spaesamento fisico e psicologico in terra straniera e
l’incertezza del futuro, così come la sensazione di un amore che sta nascendo. Lontani dalla propria terra cercheranno di capire se è ancora possibile essere felici, attraverso una paradossale emigrazione alla rovescia che ci riporta in mente quella dei nostri nonni e genitori fino ai primi anni Sessanta. Anche oggi una nuova esistenza è possibile altrove? Forse. Un dramma dolce-amaro anziché la consueta commedia per raccontare una storia generazionale di disoccupazione e disagio alla ricerca di una ‘felicità’ probabile, sostenuto da una coppia di giovani attori affiatati al punto giusto.
“Come ci sono finiti Ivo e Clara su una spiaggia deserta sul Mar Nero? – si domanda il regista – Sembrano chiederselo mentre, stretti in un abbraccio, osservano il mare piatto. Vorrei che anche il pubblico si ponesse la stessa domanda. Che si interrogasse sul motivo che ha spinto due trentenni italiani intraprendenti, capaci, determinati, a trovarsi a 1400 km da casa, su quella fredda spiaggia, per cercare un po’ di felicità professionale e sentimentale”. “In un’epoca in cui l’Italia è vista come terra dei miracoli da migranti che arrivano dall’Est e dall’Africa, ‘Banat’ (Il viaggio) racconta il percorso di due immigrati al contrario, verso la Romania”.
Lo spunto, Valerio l’ha preso dalla realtà che ci circonda: “La sceneggiatura nasce dalla storia vera di un amico che decise di coltivare mele in Romania, cogliendo l’opportunità nata per caso. E si ritrovò a fare il piccolo imprenditore, in una terra che gli avevano raccontato essere meravigliosa. Ho passato diverse settimane in Romania, nel Banat, per ricercare luoghi e volti che potessero prestarsi a questo racconto”. Nel cast anche Stefan Valniciuc (Ion) e Ovanes Torosyan (Christian). La fotografia è firmata Jonathan Ricquebourg, il montaggio Catalin Cristutiu e le musiche Assen Abramov. José de Arcangelo
(3 stelle su 5)

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