giovedì 7 aprile 2016

Un tradizionale biopic sul primo artista nero della Francia interpretato da un inedito Omar Sy e un sorprendente James Thierrée: "Mister Chocolat" dell'attore-regista Roschdy Zem

Dopo l’anteprima a Roma in apertura di ‘Rendez Vous”, il festival de cinema francese, approda nelle sale italiane la tipica grande produzione d’oltralpe “Mister Chocolat” dell’attore e regista Roschdy Zem, con un inedito Omar Sy (lanciato dal campioni d’incassi “Quasi amici”) e un sorprendente James Thierrée (attore e regista teatrale che raramente si concede al cinema) che si
ispira alla storia vera del primo artista nero, ovviamente presto dimenticato – letteralmente morto e sepolto -, nonostante avesse avuto un irrefrenabile successo popolare nella Parigi d’inizio Novecento. Infatti, le sue tracce si erano poi perse, tanto che gli unici documenti rimasti a provare la sua esistenza e la sua popolarità sono stati rinvenuti sui giornali dell’epoca che avevano seguito la vertiginosa ascesa e l’inarrestabile discesa.
Il film non sfugge ai tradizionali pregi e difetti del classico biopic cinematografico per ricostruire la storia inventandone episodi o spettacolarizzando altri: da figlio di schiavi e schiavo a sua volta dei coloni spagnoli nella natia Africa alla fuga in Europa, dal circo al teatro, dall’anonimato alla fama, l’incredibile destino del clown Chocolat (Sy), il primo artista nero in Francia, e probabilmente nel mondo. Il duo, senza precedenti, formato insieme a Footit (Thierrée), divenne molto famoso nella Parigi della Belle Epoque, fino a quando questioni legate al denaro, al gioco d’azzardo ma anche alla discriminazione razziale compromisero prima l’amicizia e poi la carriera di Chocolat, ormai deciso a diventare un attore teatrale (mette in scena l’Othello, per la prima volta interpretato da un africano, secondo le cronache dell’epoca addirittura un “Mosè”).
Tra realtà e finzione, documento e immaginazione, una storia che, comunque, coinvolge nonostante le impennate nel melodramma e il rischio di cadute nella retorica (vedi l’intellettuale haitiano incontrato in carcere, ovviamente inventato) per ricordare al pubblico che allora il razzismo imperava anche in Europa, magari un po’ velato, ma che prendeva il sopravento non appena l’uomo di colore si rifiutava di restare nel cliché del sottomesso cucitogli addosso dai bianchi.
Merito di Roschdy Zem, è stato quello di rappresentare Rafael Padilla (questo il nome anagrafico datogli dal padrone spagnolo) come un uomo come tutti gli altri con pregi e difetti, proprio come il film, senza mistificarlo, evitando di farne il solito ‘santino’. Quindi, ‘un film di finzione ispirato alla realtà’ come lo definisce il regista, sceneggiato da Cyril Gely, liberamente tratto e adattato dal regista e Olivier Gorce da “Chocolat clown negre” di Gerard Noiriel.
L’obiettivo di Zem è quello di raccontare “la storia di due persone che si incontrano, formano una coppia e creano qualcosa insieme e poi si separano. L’emancipazione di un uomo – Chocolat – che scopre la vita, diventa una persona più riflessiva e meno servile e remissiva. La storia di una Francia dove Chocolat viene dimenticato senza alcuna colpa. E non è l’unico. Parlare di lui ci aiuta a conoscere meglio il nostro passato e ho sempre pensato che fosse essenziale per vivere meglio il presente”.
Affianca i due protagonisti un cast di star del cinema e del teatro francesi, da Clotilde Hesme (Marie) a Olivier Gourmet (Oller), attore feticcio dei fratelli Dardenne; da Frédéric Pierrot (Delvaux) a Noemie Lvovsky (Madame Delvaux); da Alice de Lencquesaing (Camille) a Olivier Rabourdin (Gemier), Bruno e Denis Podalydès (i fratelli Lumière). Ottima cornice – per la quale il regista confessa di essersi ispirato a “La vie en rose” di Dahan e “Barry Lyndon” di Kubrick - firmata dal direttore della fotografia Thomas Letellier, dallo scenografo Jeremie D. Lignol e dalla costumista Pascaline Chavanne, mentre il montaggio è di Monica Coleman e le musiche originali di Gabriel Yared. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 7 aprile distribuito da Videa

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