giovedì 30 giugno 2016

Nuovo Cinema Teheran chiude con il sofisticato horror d'autrice "A Girl Walks Home Alone at Night" di Ana Lily Amirpour con Sheila Vand

Reduce del Sundance Film Festival – selezione ufficiale - arriva nei cinema italiani l’opera prima di Ana Lily Amirpour, pittrice, scultrice ed ex membro di una band indie rock con cui ha girato
l’Iran, prima di spostarsi a Los Angeles per realizzare i suoi cortometraggi, anche se a 12 anni aveva già girato il suo primo horror con gli invitati di un pigiama party. Ora il suo primo lungometraggio, “A Girl Walks Home Alone at Night” approda in Italia, ultimo film della rassegna estiva “Nuovo Cinema Teheran”, promossa dalla distributrice di qualità Academy Two, in collaborazione con Paco Cinematografica.
Un horror d’autrice, quindi, sofisticato e particolare, suggestivo visivamente per un bianco e nero spettrale (firmato Morteza Poursamadi) che fonde e confonde, tradizione e innovazione, riferimenti (dai classici dell’espressionismo tedesco al cinema indipendente americano) e citazioni, mitologia e cinefilia, arti visive e rock, western urbano e horror contemporaneo.
A Bad City, la città iraniana dei fantasmi, le cose strane si muovono a piedi. E’ rifugio di prostitute, spacciatori, tossici e magnaccia e, ovviamente, di tutte le anime perverse di questo mondo e dell’altro. E’ un luogo che puzza di morte e senza speranza, dove una vampira solitaria (enigmatica Sheila Vand) minaccia gli sgradevoli abitanti della cittadina. Però se un ragazzo (Arash Marandi, considerato il ‘James Dean iraniano’) incontra una ragazza, si insinua un’anomala storia d’amore… rosso sangue.
“E’ come se Sergio Leone e David Lynch – spiega l’autrice nelle note di regia – fondassero una band iraniana di bambini che suonano rock e Nosferatu fosse chiamato a fargli da baby sitter. E’ girato in bianco e nero, ha una folle colonna sonora e un cast incredibile (ci sono artisti e attori di origini iraniane che vivono e lavorano fra l’America e l’Europa ndr.). Volevo realizzare un film iraniano ma il problema era come? Non potendo girare in Iran, la soluzione è diventata l’idea del
film. Ho trovato un luogo desolato, una città petrolifera abbandonata nel deserto della California che diventa nel film, la città fantasma Bad City dove non esistono leggi. Ho creato il mio luogo ideale e ho scelto le mie leggi. I personaggi sono ispirati alle icone che ho amato dagli anni ’50 agli anni ’90, come James Dean, Sophia Loren e il Vampiro. Volevo che sembrasse un luogo senza tempo e per completare l’epicità e l’atmosfera surreale della storia, ho girato in bianco e nero anamorfico e l’ho realizzato come se fosse una graphic novel”.
Infatti, la Amirpour ha realizzato, contemporaneamente al film, una graphic novel dal titolo “Death is the Answer”. In sintesi, un horror dal fascino artistico non indifferente, tanto da sembrare un film ‘da Sundance’ (indipendente e sofisticato) e che, presumibilmente, deluderà gli appassionati del genere perché è lontano dai luoghi comuni, dagli stereotipi e non rispetta ‘le regole’. Però chi ama gli ‘esperimenti nel terrore’ (parafrasando il titolo originale di “Operazione terrore” di Blake Edwards) sicuramente ne verrà sedotto… e non solo dai protagonisti che hanno di più del fisico del ruolo.
Nel cast anche Marshall Manes (il giocatore d’azzardo), da “True Lies” a “Il grande Lebowski”; Mozhan Marnò (la prostituta), attrice, autrice e regista; Dominic Rains (il protettore), attore e regista, ha recitato in “Captain America: il primo vendicatore”; Milad Eghbali (il ragazzino), attore e cantante, figlio d’arte (il padre è il famoso cantante pop iraniano Dariush); Rome Shadanloo aka Roma Apple (la ragazza ricca), attrice e artista, nata a Teheran ma cresciuta a Los Angeles. José de Arcangelo
(3 ½ stelle su 5) Nelle sale dal 30 giugno distribuito da Academy Two e Paco Cinematografica

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