giovedì 22 settembre 2016

L'incontro segreto tra il Re del rock'n'roll e il Presidente americano in una sorprendente e gustosissima commedia tra realtà e leggenda: "Elvis & Nixon" di Liza Johnson

Dopo tanti servizi giornalistici, libri e documentari finalmente un film che ricostruisce l’incontro ‘segreto’ tra The King of Rock’n Roll e l’allora Presidente degli Stati Uniti, Richard Nixon. Una pellicola che si è rivelata una vera e godibilissima sorpresa: “Elvis & Nixon” di Liza Johnson – autrice di “Return” e “Hateship Loveship”, presentati a Cannes, Toronto, New York,
Berlino e Rotterdam - con una coppia d’eccezione come Kevin Spacey (Nixon) e Michael Shannon (Presley). Ispirato al libro “Me and a Guy Named Elvis” di Jerry Schilling, amico e confidente di lunga data di The King e “The Day Elvis Met Nixon”, le note manoscritte prese durante la riunione del consigliere del Presidente Egil “Bud” Krogh, entrambi personaggi del film e collaboratori sul set, oltre che produttori esecutivi.
La mattina del 21 dicembre del 1970, il Re del Rock’n’Roll Elvis Presley si reca alla Casa Bianca con il suo amico Jerry Schilling (Alex Pettyfer) e il suo partner Sonny (Johnny Knoxville) chiedendo – attraverso una lettera consegnata personalmente - un incontro con l’uomo più potente del mondo, ovvero Richard Nixon. Ma Elvis non vuole che l’episodio venga rivelato anche perché ambisce a ricevere un distintivo di agente speciale aggiuntivo della narcotici dell’FBI (il Presidente farà la richiesta direttamente a Hoover) sotto copertura. Infatti, se il loro incontro fosse stato pubblicizzato tutta l’operazione non avrebbe avuto senso.
Ma l’incontro tra i due personaggi apparentemente antitetici, nonostante l’iniziale rifiuto del Presidente, avvenne veramente quello stesso giorno e Nixon ha ceduto per far avere alla figlia un autografo del più grande e amato cantante del mondo (“Il leader del mondo libero che prende ordini da una studentessa quindicenne” disse ai suoi collaboratori). E, non solo, durante il breve colloquio tra i due nascerà una sorta di feeling che nemmeno loro stessi avrebbero mai immaginato. Sceneggiato da Joey Sagal & Hanala Sagal (anche produttori esecutivi) con l’attore Cary Elwes (da “La storia fantastica” a “Il collezionista”), il film, basato su un fatto vero, diventa una
commedia ironica e divertente sull’incontro assai improbabile tra due grandi in un periodo in cui politica e spettacolo erano così lontani che sembrava impossibile dovessero allearsi. Ed emerge che tutto l’entourage presidenziale era favorevole a questo evento perché prevedeva un beneficio per entrambe le parti. Inoltre, in filigrana, scopriamo il lato privato dei due ‘uomini’ che si riveleranno ‘quasi amici’, e Presley svela una certa malinconia per il ‘ragazzo che era stato’ prima di diventare il Re del rock. Vizi e manie (Presley porta con sé una pistola d’oro e un’altra
piccola nel calzino, oltre, in regalo, una storica 45), fragilità e bizzarrie per scoprire il lato umano di due contrastati icone del XX secolo e far rivivere una leggenda. Infatti, Nixon era colpito e sorpreso perché non capiva perché dovesse incontrare Elvis mentre questi, che negli anni Cinquanta per i giovani era l’incarnazione della controcultura, all’improvviso per un recondito bisogno di salvare i giovani (dalla droga) e il suo Paese dalla sconfitta morale e politica, voleva insistentemente il riconoscimento da parte dell’Establishment.
Nel 1974 Nixon verrà travolto definitivamente dallo scandalo Watergate, Elvis morirà tre anni dopo per aritmia cardiaca provocata da un eccesso di barbiturici. “Quando mi è stata presentata questa bizzarra e meravigliosa sceneggiatura – confessa Liza Johnson -, che includeva già Michael Shannon nel cast, mi sono emozionata perché sapevo che avrebbe gestito perfettamente la profondità della storia di Elvis e anche l’incredibile assurdità della situazione.
Anche Kevin Spacey condivideva la mia impressione ed è stato eccitante lavorare sul ruolo di Nixon con qualcuno che ha interpretato personaggi che incarnano il potero dello Stato, da ‘Riccardo III’ a Frank Underwood. Insieme hanno portato unione e oesione al progetto ed è stato un enorme privilegio lavorare con loro”. “Amo il modo in cui la storia testimonia l’assurdo scontro di due mondi – aggiunge l’autrice -, il contesto degli Stati Uniti nel 1970 e il modo in cui due uomini così potenti fossero entrambi terrorizzati dalla controcultura”.
E poi conclude su Schilling e Krogh: “E’ stato surreale avere le vere figure storiche sul set insieme agli attori che li impersonano”. Infatti, i due sono stati i preziosi collaboratori per il film perché testimoni, da entrambi le parti, dello storico incontro. La fotografia del loro incontro è la più richiesta all’Archivio Nazionale americano. Completa il cast un bel gruppo di caratteristi attivo sia sul grande che sul piccolo schermo: Colin Hanks (Egil Krogh), Evan Peters (Dwight Chapin), Sky Ferreira (Charlotte) Tracy Letts (John Finlator), Tate Donovan (H.R. Haldeman) e Ashley Benson (Margaret). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 22 settembre distribuito da Videa

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