giovedì 29 settembre 2016

"Se permetti Non parlarmi di bambini!" dell'argentino Ariel Winograd con la coppia Diego Peretti-Maribel Verdù, una divertente commedia sull'amore e la 'bambinifobia'

Arriva nei cinema italiani un’altra commedia di enorme successo in Argentina, ma stavolta è quella originale anziché un rifacimento europeo (come il francese “Un amore all’altezza”), ovvero “Se permetti non parlarmi di bambini!” (‘Sin hijos’, ovvero Senza figli) firmata da Ariel Winograd con Diego Peretti e la spagnola Maribel Verdù (da “Belle époque” a “Y tu mamà también” e “Blancanieves”).
Tratta da una storia di Pablo Solarz e sceneggiata da Mariano Vera, è una commedia romantica, divertente e ironica, che parte dagli equivoci per mettere il dito nella piaga di vizi e difetti, bugie e sotterfugi, manie e fobie che tormentano gli esseri umani, innamorati o meno, con o senza figli; e che erano ‘ingredienti’ immancabili della gloriosa ‘Commedia all’italiana’.
Il quarantenne Gabriel (Peretti), separato ormai da quattro anni, divide la sua esistenza fra il lavoro e la figlia di otto anni, Sofia (la rivelazione Guadalupe Manent), tanto che si rifiuta di avere una relazione sentimentale, nonostante una coppia di amici gli preparino incontri a sorpresa. Ma un giorno rincontra Vicky (Verdù), l’amore platonico di gioventù, ora diventata una donna bellissima, intraprendente e indipendente. Sembra la storia d’amore perfetta, ma a una condizione: lei non vuole assolutamente bambini intorno, né suoi né altrui. Infatti, alcune donne quando vedono bambini in giro o se ne parli spesso, dicono “a me Chiamatemi Erode (Ascalonita, detto il Grande, quello della strage degli innocenti ndr.)”, ovviamente estremizzando la loro ‘fobia’.
Infatti, da quel momento la vita di Gabriel diventa davvero complicata perché ogni volta che Vicky viene a casa sua non solo deve far ‘sparire’ Sofia, ma praticamente smontare l’abitazione per nascondere tutte le cose della bambina e ogni traccia della sua esistenza. Però, alla fine, sarà proprio la bambina a risolvere la situazione, rivelando di essere più matura della coppia che rischia una crisi definitiva.
Una piacevole commedia che ovviamente poggia non solo sulle situazioni e sugli interpreti, ma anche su dialoghi ora ironici ora sarcastici, divertente ma mai esilarante come in originale, così come non è superficiale come si potrebbe pensare, dato che offre un riuscito disegno psicologico dei personaggi. Inoltre è sostenuta da una coppia ben affiatata di brillanti attori e da un bel gruppo di caratteristi, tra cui Martin Piroyansky (Keko), Horacio Fontova (Oscar), Marina Bellati (Leticia), Guillermo Arengo (José), Pablo Rago (Sebastiàn), Jorgelina Aruzzi (Gina), Erika De Sautu Riestra (Rosalia) e Lucia Maciel (Mabel).
“La sfida maggiore per me – dichiara il regista – è riuscire a realizzare delle commedie sempre diverse e che non assomiglino ad altre pellicole. Non voglio fare confronti tra i film che ho fatto (quattro prima di questo ndr.), sono tutti come dei figli”. “Credo che il film dimostri come non ci sia un solo tipo di famiglia – dichiara Peretti – e che in realtà ci sono relazioni molto diverse tra loro, tutte degne di grande rispetto. Il merito maggiore del film è il modo in cui affronta delle tematiche molto attuali. Parla del rapporto di un uomo con la figlia, ma pone anche delle domande sul fatto di avere bambini: è veramente una cosa
positiva o meno? La cosa interessante è che non esistono delle verità assolute, visto che ciascun personaggio espone il proprio punto di vista, basato sulle proprie convinzioni. Alla fine, la cosa buffa è che per tutto il film vediamo bambini che si comportano come adulti e adulti che si comportano come bambini”. Il direttore della fotografia è Felix Monti, il responsabile del montaggio Alejandro Brodersohn, la costumista Monica Toschi, lo scenografo Daniel Gimelberg e le musiche sono firmate Dario Eskenazi, mentre nella colonna sonora c’è la celebre‘Fiesta’ di Raffaella Carrà. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 29 settembre presentato da Microcinema Distribuzione in collaborazione con Minerva Pictures

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