giovedì 6 ottobre 2016

"Mine" un esordio nel lungometraggio di Fabio Guaglione & Fabio Resinaro, con Armie Hammer, in raro equilibrio tra genere e film d'autore

In arrivo nei cinema italiani, in anteprima mondiale, “Mine”, firmato dai giovani italiani Fabio Guaglione & Fabio Resinaro, che parte casualmente dallo stesso spunto di “Passo falso”, accomunato col precedente film solo e soprattutto nell’idea e nella struttura. Infatti, si tratta di un’opera in raro equilibrio tra genere e film d’autore, fra dramma psicologico e thriller in pieno sole (e luna), con un inedito e sorprendente Armie Hammer, da "J. Edgard" di Clint Eastwood a "Operazione U.N.C.L.E." di Guy Ritchie.
“Siamo cresciuti negli anni Ottanta – esordisce Guaglione alla presentazione stampa romana – e ci siamo cibato di pop americano e cartoni giapponesi, con un background di fumetti italiani (Dylan Dog) e spaghetti western e volevamo usare il linguaggio del genere per dire qualcosa con una voce d’autore”. “La retorica si basa su archetipi americani – ribatte Resinaro – per raccontare qualcosa di personale. Un soldato americano che subisce, qualcuno non libero, che segue le ordini di qualcun altro, costretto ad abbandonare le vesti, a cambiare pelle e alla fine diventa un’altra persona”.
Ecco la storia. Dopo una missione fallita, il soldato americano Mike Stevens (Hammer) sta tornando al campo base con un commilitone in pieno deserto quando - mentre il compagno salta in aria per l’esplosione - poggia inavvertitamente il piede su una mina. Non può più muoversi, altrimenti salterà in aria anche lui ed è cosciente che, se riuscirà a chiedere aiuto, i soccorsi non arriveranno prima di 48 ore. Nell’attesa, per due giorni e due notti, dovrà sopravvivere non solo ai pericoli del deserto, mancanza di acqua e cibo, predatori notturni, possibili nemici, ma anche ai traumi, le allucinazioni e i ricordi che lo tormentano. “Dopo il corto ‘Afterville’, che ha fatto il giro di diversi festival ed è stato premiato come Miglior corto di Fantascienza al Rhode Island FilmFest e Miglior Corto Europeo al Sitges - Festival de Cinema de Catalunya 2009, siamo stati contattati dagli americani – dice Guaglione – interessati a fare un film con noi”.
E, in attesa del progetto giusto, ‘Fabio & Fabio’ realizzano spot e videoclip, oltre che fondare la loro società, Mercurio Domina, con cui producono “True Love” (sceneggiatori e produttori), una coproduzione Italia-Usa. “Ad un certo punto l’uomo sulla mina eravamo noi – riprende Guaglione – perché il passo che dovevamo fare non era senza rischi. Poi, quando abbiamo scoperto ‘Passo falso’ ci è venuto un mezzo infarto, però abbiamo visto che il modo di parlarne era estremamente diverso. Con Arnie ci siamo trovati bene, anche se avevamo pensato a qualcuno di diverso, ma abbiamo subito capito che è molto intelligente e versatile, intento a dimostrare di avere la capacità, sia a livello attoriale che fisico, di reggere il film da solo. Tanto che l’abbiamo convinto di togliere il ‘ciuffo’ e recitare con la testa completamente rasata”.
“Per gli altri ruoli abbiamo visto tanti attori americani, alcuni famosi, ma poi abbiamo scelto gli inglesi Tom Cullen e Clint Dyer per il berbero, anche se prima avevamo pensato a Rami Malek (Mr. Robot), ma visto che Hammer è alto due metri non saremmo riusciti a riprenderli insieme. Dyer, che parla inglese con accento londinese, è venuto a trovarci in Spagna (sul set ndr.) due volte perché voleva fare il ruolo e ce l’ha fatta, perché non volevamo fosse sopra le righe e offrisse un piccolo sollievo umoristico. Infatti è un mentore, uno sciamano, lo spirito guida che sta cercando di sbloccarlo. Annabelle ci è stata consigliata da Safran (Peter, produttore con Andrea Cucchi, Isaac Torràs, Pasquale Pozzessere e Patrizia Fersurella ndr.) e l’abbiamo presa al primo provino”.
Forti di un bagaglio da veri appassionati, ‘Fabio & Fabio’ riescono ad offrire riflessione e spettacolo, riferimenti e citazioni che vanno dai fumetti alla letteratura, dalla musica al cinema, rinnovando quel cinema di genere che aveva contribuito a fare grande il cinema italiano fra dramma d’autore e commedia all’italiana, per offrire al pubblico la vera commistione di generi che, in fin dei conti, sono gli ingredienti del ‘vero cinema’, quello difficile da classificare e che dovrebbe conquistare ogni tipo di pubblico. Il fatto sorprendente è che, nonostante si occupassero di cinema, fumetti e altro, “Mine” è il loro esordio nel lungometraggio e da tempo cercavano una storia che li rappresentasse e potesse metterli nelle condizioni migliori per esprimere la loro visione del mondo e del cinema, ovverossia il modo giusto di raccontare storie.
“Mine”, dichiarano “ci ha visti pionieri ed esploratori di un ambiente sconosciuto, proprio come il protagonista del film. La nostra intenzione, da sempre, è quella di raccontare storie universali ed è questo che ci spinge naturalmente ad affacciarci al mercato internazionale. Non si tratta di una scelta strategica ma è semplicemente il luogo naturale in cui le nostre storie, rappresentate sia attraverso strutture narrative evidenti ad una prima lettura che simboli diretti all’inconscio del fruitore, possono trovare casa”. Ed è proprio questo che colpisce al cuore e alla mente dello spettatore offrendo emozione e tensione, brivido e suspense, sogno (o incubo) e realtà.
“Spero che chi va a vedere un semplice film di genere – conclude Resinaro – sia sorpreso di trovare qualcosa in più”. “E che, al di là del gradimento, le persone continuino a pensarci e a riflettere”, chiude Guaglione. Nei piccoli ruoli e flashback, oltre a Tom Cullen (Tommy Madison), e Annabelle Wallis (Jenny, la moglie), Juliet Aubrey (la madre), Geoff Bell (il padre), e nel deserto Clint Dyer (il Berbero, sorta di sciamano e/o ‘amico’ immaginario). Il direttore della fotografia è lo spagnolo Sergi Vilanova Claudin, la scenografia di Mani Martinez, i costumi di Coro Mateo Fombellida e il montaggio di Matteo Santi e filippo Mauro Boni con lo stesso Guaglione. Le musiche sono formata Andrea Bonini. José de Arcangelo
(3 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 6 ottobre distribuito da Eagle Pictures in 200 copie

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