martedì 29 novembre 2016

Per solo due giorni in sala - oggi e domani - "L'amore rubato", una docu-fiction di Irish Braschi, dal libro omonimo di Dacia Maraini, per prevenire e sconfiggere la violenza sulle donne

Evento per due giorni nei cinema italiani: “L’amore rubato”, un film ispirato all’omonimo romanzo di Dacia Maraini, un film necessario che viene presentato in occasione del 25 novembre – Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne – perché affronta proprio questo fenomeno, soprattutto per aiutare le donne a difendersi attraverso la prevenzione e per far capire agli uomini che tutti insieme dobbiamo vigilare, controllare ed educare per evitare che questa piaga che si tramanda attraverso i secoli abbia fine.
Il film, diretto da Irish Braschi, intreccia con intelligenza cinque, delle migliaia, storie di donne diverse tra loro, per età ed estrazione sociale, ma accomunate dall’esperienza di un amore violento, morboso, che fa male e, spesso, uccide. Storie ispirate a reali fatti della cronaca, purtroppo ogni giorno, che affondano nel quotidiano e che si incrociano per disegnare un unico quadro, visto anche da punti di vista diversi. “E’ una grande emozione trovarmi qui oggi – esordisce alla presentazione stampa il regista -, il percorso nasce su un aereo diretto a Bordeaux in compagnia di Dacia Maraini. Eravamo lì per la presentazione di ‘Io sono nata viaggiando’, il mio docu-film che racconta la sua eccezionale vita. Dopo la bella esperienza di quel
documentario, abbiamo pensato di continuare questo percorso di confronto creativo tra di noi, magari affrontando la trasposizione cinematografica di uno dei suoi libri. Tutti, a partire da Maite (la produttrice ndr.), l’abbiamo interpretato come un dovere per dire no alla violenza sulle donne e stimolare almeno una donna a denunciare, a farsi avanti. Il cuore del film non è fiction e basta, perché parte da fatti veri, dalle radici del problema. Uno strumento da promuovere nelle scuole, in tivù, nelle sale, e un esperimento per provare anche nuovi format narrativi”.
Si parte con la storia di Marina (Stefania Rocca), una mamma che arriva di corsa al Pronto Soccorso, accompagnata dal marito e il figlioletto, con un braccio rotto e affermando di essere caduta. Il suo amore significa sottostare al marito Luigi (Alessandro Preziosi), un professionista al di sopra di ogni sospetto, maniaco del controllo. Ma quando c’è di mezzo suo figlio Giacomo, Marina scopre l’amore vero, più profondo, istintivo e che forse la salverà.
La quindicenne Francesca (Elisabetta Mirra), dall’aria spensierata, è alle prime cotte. Le sue giornate trascorrono tra il liceo e un pomeriggio al mare, ma quando accetta l’invito del compagno che le piace, la passeggiata diventa incubo, perché un gruppo di amici guidati dal ragazzo abusa ripetutamente di lei. Ripresa con uno smartphone, l’arma più feroce diventa il ricatto, ma il padre (Emilio Solfrizzi) riuscirà a scoprire la verità e a farle denunciare la violenza subita.
Proprio lungo una spiaggia si incontrano in un pomeriggio di settembre la cinquantenne Angela (Elena Sofia Ricci) e Gesuino (Massimo Poggio), uomo timido dallo sguardo affascinante ma attraversato dalla solitudine. Tra loro nasce un’intesa romantica, delicata inaspettata, ma le attenzioni premurose dell’uomo si trasformano ben presto in violenta gelosia. Alessandra (Chiara Mastalli) vive in un palazzone popolare di periferia con la nonna (Luisa De Santis) e il fratellino, e lavora in una piscina come addetta alle pulizie. Ma una sera, attardatasi sul lavoro, viene
violentata dal proprietario della palestra (Antonello Fassari), e poi costretta ad abortire, pena la perdita del posto di lavoro. Infine, Anna (Gabriella Pession) sta inseguendo il suo sogno di attrice: calcare i palcoscenici dei teatri più importanti. Ma da qualche mese è andata a vivere con Il Moro (Francesco Montanari), una rockstar molto famosa, che la costringe con la forza ad abbandonare ogni legame e soprattutto il suo sogno e a sprofondare in un vortice di scatti d’ira e pestaggi continui da parte del suo compagno. Finirà tragicamente.
“E’ un tema scottante – afferma Dacia Maraini –, è di questi giorni la notizia di una donna incinta uccisa e bruciata dal suo compagno. Si pensava che nei paesi più avanzati questo fenomeno non esistesse più, che accadesse solo nei paesi più poveri o in guerra, invece accade in tutto il mondo, è trasversale. Prima di scrivere il libro mi sono consultata con Amnesty International e diverse associazioni, sono tutte storie vere rielaborate, un tentativo di vedere dall’interno il problema, di capire come nasce la violenza per poterla prevenire. Credo si tratti di una sorta di rigurgito storico perché da sempre gli uomini hanno identificato la virilità con il possesso e, a quel punto, si trasformano in assassini”.
Una docu-fiction di soli 60 minuti perché possa essere programmata più volte al giorno nelle sale e poi nelle associazioni, nelle scuole, in televisione, negli incontri e manifestazioni contro la violenza. Perciò, dopo l’uscita evento di questi due giorni, il film comincerà una sorta di tour perché venga visto da più persone possibile, perché è un invito anche alla riflessione, alla denuncia, al confronto e alla solidarietà. Anche perché in Italia – dati Istat 2015 - sono più di 6 milioni 788 mila le donne che almeno una volta nella vita sono state vittime di violenza. Il 20,2% ha subito violenza fisica, il 21% violenza sessuale, il 5,4% forme più gravi di violenza sessuale come stupri e tentati stupri. Sono 652 mila le donne che hanno subito
stupri e 746 mila le vittime di tentati stupri. E, naturalmente, queste sono le cifre dei casi noti o denunciati. Nel cast anche Cecilia Dazzi (la maestra), Antonio Catania (padre di Anna), Emanuel Caserio (Nico), Daniela Poggi (madre di Anna), Renato Raimo (Giulio). Il film è stato prodotto da Maite Bulgari per Anthos con Rai Cinema, in associazione con Gecom e Iccrea Banca per BCC ai sensi della legge sul tax credit. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane il 29 - 30 novembre 2016 (a Roma all’Adriano e Lux) distribuito da Microcinema

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