giovedì 2 febbraio 2017

Una potente storia vera in "A United Kingdom - L'amore che ha cambiato la storia" di Amma Asante con David Oyelowo e Rosamund Pike

Quando il contenuto prevale sulla ricostruzione storica. E’ il caso del film “A United Kingdom - L’amore che ha cambiato la storia” della regista inglese di origini ghanesi, Amma Asante, basato su eventi straordinari
realmente accaduti raccontati nel libro omonimo di Susan Williams (Newton Compton editori) e con una coppia di attori da Oscar, David Oyelowo (pluripremiato e nomination al Golden Globe per “Selma – La strada per la libertà”, film candidato alla più celebre statuetta) e Rosamund Pike (da “Orgoglio e pregiudizio” a “L’amore bugiardo”). Infatti, la regista, sulla scia della sceneggiatura di Guy Hibbert (“Il diritto di uccidere”), che mette
l’accento sulla love story senza trascurare i fatti storico-politici, ha scelto però uno stile e una narrazione del tutto convenzionali per una storia – pubblica e privata, umana e politica - realmente accaduta che conferma come la Storia spesso rischi di ripetersi, soprattutto se viene volutamente dimenticata o pressoché cancellata, col rischio che si torni sugli stessi errori del passato e sulle orme del pregiudizio e della soprafazione come sta accadendo attualmente con i diritti civili e umani conquistati con sangue e fatica. Non solo.
Londra, 1947: Seretse Khama (Oyelowo), erede al trono del Botswana (allora Bechuana) e della tribù dei Bangwato, neolaureato in legge, incontra per caso al ballo della Missionary Society Ruth Williams (Pike), giovane impiegata bianca di una modesta famiglia operaia inglese, e scatta il colpo di fulmine. Entrambi amano il jazz e odiano i pregiudizi e le ingiustizie, e senza timore né indugio alcuno decidono di sposarsi prima di partire per l’Africa.
Ma la loro unione non è ben vista da nessuno, né dai loro popoli né dai loro governanti, né dalle tradizioni né dalle loro famiglie. Lei viene addirittura ripudiata dal padre, lui dall’amato zio Tshekedi, reggente dalla morte del padre. Però è il governo britannico ad ostacolarli principalmente temendo un effetto destabilizzante nelle colonie dell’Impero, visto che in Sudafrica si sta per instaurare l’apartheid e minaccia di negare alla Gran Bretagna l’accesso all’oro e all’uranio. Inoltre, nello stesso Botswana – protettorato e non colonia -, il governo britannico ha concesso (senza nessun diritto né comunicazione) agli americani delle perforazioni per la ricerca di diamanti.
I due amanti resistono e giungono sposati (non in chiesa ovviamente) nel Botswana dove dovranno affrontare prima l’ostilità sia dalla popolazione locale sia dagli inglesi, poi le terribili pressioni dei governi (lui è costretto ad un esilio forzato; lei, rimasta nella tribù, affronta una gravidanza lontana dal marito). Però Seretse riuscirà a combattere (tra meeting pubblici e trasmissioni radiofoniche) per convincere entrambi i popoli, il suo e quello inglese – con l’aiuto di un giornalista progressista - che il loro amore è autentico e la loro lotta è per l’uguaglianza e l’indipendenza dell’intero paese.
“A United Kingdom” (il titolo fa riferimento sia all’imperialismo britannico in decadenza sia al Bostwana che vorrebbe dividere) riesce comunque a conquistare lo spettatore, grazie ad una buona fattura e all’ottimo lavoro di tutti gli attori, anche quando l’autrice rischia di cadere nel mélo facendo leva sulle lacrime più che sulle emozioni. Nel bel cast anche Jack Davenport (Sir Alistair Canning), dalla trilogia de “I pirati dei Caraibi” al serial “Smash”; Tom Felton (Rufus Lancaster), già Draco Malfoy, nemico di Harry Potter; Laura Carmichael (Muriel
Williams), della pluripremiata serie “Downton Abbey”; Terry Pheto (Naledi Khama), da “Il colore della libertà” a “Il suo nome è Tsotsi”; Jessica Oyelowo (Lady Lilly Canning), da “Sleepy Hollow” ad “Alice in Wonderland”, moglie nella vita del protagonista; Arnold Oceng (Charles); Anton Lesser (Primo ministro Attlee), da “Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare” a “Il trono di spade”; Anastasia Hille (Dot Williams), dal televisivo “The Fear”, nomination ai Bafta, a “Posh”; Jack Lowden (Tony Benn), considerato giovane promessa internazionale; Nicholas Lyndhurst (George Williams) e il sudafricano Vusi Kunene (Tshekedi Khama). “Leggendo il libro – ha dichiarato Oyelowo che è anche tra i produttori – sono rimasto inebriato dal potere che il loro amore così forte aveva avuto sulle convenzioni politiche e sociali del tempo. Ruth non era
cresciuta in una famiglia attiva in ambito politico e interessata alle questioni razziali, per questo ho capito che il loro amore era puro come un diamante e ha permesso a loro di affrontare tutti i pregiudizi che incontrarono una volta sposati. Da quando ho conosciuto questa storia, l’idea di farne un film mi ha ossessionato. Sono orgoglioso di essere africano e come attore cerco delle storie africane da portare sullo schermo”. Infatti, lo stesso Nelson Mandela aveva detto: "L'eredità di Sir Seretse Khama vive nel suo paese che continua ad essere un faro splendente di luce di ispirazione". José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 2 febbraio distribuito da Videa

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