giovedì 20 aprile 2017

Il bambinone Omar Sy è costretto a diventare padre in "Famiglia all'improvviso" di Hugo Gélin con la rivelazione Gloria Colston

Ispirato al film messicano “Non se aceptan devoluciones (titolo internazionale, “Instructions not included”), prodotto e diretto da Eugenio Derbez, attivissimo in televisione con i suoi corti e trasmissioni comico-parodistiche, “Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse” (Domain tout commence) è una commedia francese brillante-sentimentale con un drammatico epilogo.
Adattato dal regista Hugo Gélin (la storia gli è stata proposta dal produttore) con Mathieu Oullion e Jean-André Yerles, tra la Francia del Sud e Londra, è un piacevole divertimento che unisce l’utile al dilettevole, ovvero dramma e commedia, risate e lacrime senza cadere nel sentimentalismo strappalacrime o nella comicità grossolana. E la forza maggiore della pellicola sono il sempre dirompente Omar Sy (lui voleva assolutamente esserci) e la piccola rivelazione Gloria Colston.
Samuel vive la sua vita nella Costa Azzurra senza responsabilità e senza legami importanti, almeno finché una delle sue vecchie fiamma gli lascia tra le braccia una bambina di pochi mesi, Gloria, sua figlia, vera o presunta. All’inizio Samuel è incapace di prendersene cura, ma pian piano impara ad essere un buon padre, compartendo con la piccola momenti sereni e felici. Otto anni più tardi, quando Samuel e la bambina (Colston) sono diventati inseparabili, un’improvvisa sorpresa cambierà completamente la loro esistenza…
Di più non possiamo svelare perché si tratta veramente di una sorpresa che è, in fin dei conti, il clou della storia che interpreti e regista svelano e affrontano con intelligenza, senza eccessi né cadute di tono. “In particolare c’è questo mix di umorismo e sentimenti al quale tengo molto. Mi piace ridere delle cose tristi ed emozionarmi per le cose belle. Non c’è niente di più commovente di qualcuno che sorride mascherando un grosso dolore. Vedendo ‘Famiglia all’improvviso - Istruzioni non incluse”, il pubblico
penserà di essersi tuffato in un ‘feel-good movie’ (buoni sentimenti e dintorni ndr.), e alla fine resterà sorpreso dal suo lato drammatico. Le sequenze iniziali mostrano un personaggio immaturo, buffo, superficiale e un po’ irresponsabile. E improvvisamente si ritrova addosso la più grande delle responsabilità”. Infatti, sono situazioni che capitano spesso ai cosiddetti ‘ragazzi padri’ o a chi sfortunatamente è rimasto solo coi figli, e Gélin questo lo racconta in modo realistico e credibile; per poi passare agli scherzi del destino o del caso.
“Il destino bussa in diverse occasioni – prosegue - alla sua porta: prima con Kristin, che gli lascia la bimba, poi quando è obbligato a trasferirsi a Londra, e alla fine quando incontra Bernie. Sto sempre attento a che in una sceneggiatura non ci sia mai un ‘deus ex machina’, ma nonostante ciò il ritmo, in questa storia è dato da una sequenza ininterrotta di casualità, tanto che somiglia quasi alla struttura di una serie televisiva, in cui succede qualcosa ogni quarto d’ora. In questo modo si riesce a movimentare la vita dei
personaggi. Non ci sono mai tempi morti nella vita di Sam, che è costretto a fare cambiamenti continui: la sua vita è come un conto alla rovescia”. Nel cast Clémence Poésy (Kristin), Antoine Bertrand (Bernie), Ashley Walters (Lowell), Raphael Von Blumenthal (Tom), Clémentine Célarié (Samantha), Anna Cottis (Miss Appleton), Raquel Cassidy (maestra di Gloria), Howard Crossley (giudice). Il direttore della fotografia è Nicolas Massart, il montaggio è firmato da Grégoire Sivan e le musiche originali da Rob Simonsen. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 20 aprile distribuito da Lucky Red

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