giovedì 18 maggio 2017

Un thriller mozzafiato che pian piano diventa horror distruggendo luoghi comuni e stereotipi: "Get Out - Scappa" dell'esordiente Jordan Peele

Una vera sorpresa questo thriller orrorifico che segna l’esordio nella regia dell’attore comico statunitense Jordan Peele (volto noto soprattutto della tivù americana), che l’ha sceneggiato e diretto tenendo d’occhio
e in mente i capolavori del genere, sì perché “Get Out - Scappa!”, ha tanti riferimenti alti, dai classici (“Ho camminato con uno zombie” di Jacques Tourneur) a quelli degli ultimi quarant’anni (da Joe Dante a George A. Romero, da Brian Yuzna e Stuart Gordon), magari inconsci che però riaffiorano pian piano per trasformarsi in veri omaggi, anziché semplici citazioni.
Infatti, parte proprio da luoghi comuni e stereotipi ma per ribaltarli con ironia, suspense e tensione, alta tensione, in un thriller che diventa horror senza mai cadere nello splatter ne nemmeno il prevedibile. Ed è davvero inquietante, oltretutto perché dubbi e sospetti non sono mai senza fondamento. Non a caso lo spunto iniziale ricorda “Indovina chi viene a cena”, ma qui non tutto è come sembra, anzi niente. Senza dar retta ai consigli del suo caro amico, Chris (l’anglo-africano Daniel Kaluuya), giovane fotografo e
artista afroamericano newyorkese, gli affida il suo cane e decide di recarsi dai genitori della sua fidanzata bianca Rose (Allison Williams), per un weekend fuori città nella loro residenza. I genitori della ragazza Missy (la rediviva Catherine Keener) e Deab (Bradley Whitford) e il fratello Jeremy (Caleb Landry Jones), nonostante le aspettative, si mostrano subito gentili e accoglienti. Però, forse, cercano di nascondere l'imbarazzo dall’essere del tutto all’oscuro del rapporto interraziale della figlia. Ma certi
atteggiamenti e scoperte sempre più inquietanti, soprattutto riguardo gli enigmatici domestici afroamericani, la cameriera Georgina (Betty Gabriel) e il giardiniere Walter (Marcus Henderson), non fanno altro che creare sospetti e dubbi nello spaesato Chris… Meglio non rivelare altro per non rovinarvi la sorpresa, anzi le sorprese di questo originale e inquietante thriller mozzafiato, ma se amate il genere scoprirete anche degli ‘omaggi’ ai maestri Hitchcock e Polanski,
così come ai ‘sofisticated horror’ anni Settanta (in primis “La fabbrica delle mogli” rifatto qualche anno fa). Inoltre il cast – al contrario di quanto accade spesso - è ottimo, dai protagonisti ai caratteristi. Reduce da un grande successo di pubblico e critica in patria – dove è già stato considerato il “miglior horror del decennio” -, “Get Out” non delude e conferma il vecchio detto “Fidarsi è bene, non fidarsi è
meglio”, soprattutto per quanto riguarda potere e razzismo, sfruttamento e politica, ipocrisia e pregiudizio. E questo piccolo gioiello del genere non poteva che essere prodotto dalla Blumhouse dell’attivissimo e lungimirante Jason Blum, un produttore che ha fatto del low budget (5milioni di dollari) sinonimo di qualità nel genere e per il genere. Buon Horror a tutti! José de Arcangelo
(4 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 18 maggio distribuito da Universal International Pictures Italia

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