venerdì 17 novembre 2017

Una sorprendente commedia romantico-brillante che narra una storia vera: "The Big Sick" scritta e interpretata da Kumail Nanjiani

Ormai anche le commedie sono tratte da storie vere come in questo “The Big Sick”, però è stata sceneggiata dai veri protagonisti della storia e interpretata soltanto da lui, dato che era già un attore consumato, Kumail Nanjiani - pakistano trasferitosi in America con la famiglia -, in cerca di successo (come agli inizi Woody Allen e C.) che si esibiva nei locali, mentre lei Emily V. Gordon. La regia è invece di uno specialista come Michael Showalter, con televisione di successo alle spalle, mentre il produttore è un altro riconosciuto protagonista del settore, fra piccolo e grande schermo.
Durante una delle sue esibizioni, il cabarettista Kumail nota, anzi lei si fa notare con una battuta, Emily Gardner (Zoe Kazan), studentessa ormai alla specializzazione. Finito lo spettacolo, il comico - che per mantenersi fa il taxista per Uber - le chiede di uscire. Tra i due, prima nasce un’intesa, poi un’appassionata storia d’amore che entrambi nemmeno sospettavano. Ma la loro relazione verrà presto contrastata dai pregiudizi delle rispettive famiglie. Quella di Kumail (quello vero ha avuto una nomination agli Emmy per la serie “Silicon Valley) è la
tradizionale famiglia pakistano-musulmana rispettosa di usi e costumi della patria d’origine, compreso il matrimonio combinato. IInfatti la madre non fa altro che presentargli, ‘per caso’, ragazze pakistane da marito. Dall’altra parte, i genitori di Emily, Beth (bentornata Holly Hunter, ‘debutto’ con i fratelli Coen e poi da “Lezioni di piano” a “Crash”) e Terry (un perfetto Ray Romano), sono una coppia di cinquantenni cinici e disillusi, probabilmente ex figli dei fiori. Sarà una rara grave malattia che colpirà inaspettatamente la ragazza a dare a Kumail il coraggio di ribellarsi alle doppie, rigide, imposizioni
familiari e provare a conquistare la fiducia, soprattutto, della madre e del padre della giovane, americana e bianca. Una commedia romantico-brillante coraggiosa e fuori dai canoni (anche se un po’ cede verso il finale) che fa ridere e piangere al tempo stesso, senza cadere in sentimentalismi inutili, perché mette al centro della vicenda l’incontro-scontro culturale e l’ipocrisia tutta americana (purtroppo non solo) che si dichiara politically correct e tollerante ma, arrivato il momento, fa sempre qualche passo indietro. E giudica prima
di conoscere (l’altro), non a caso il film dimostra (ma è successo davvero) come conoscendosi a fondo, tutto o quasi si risolva per il bene di tutti, genitori e figli. Tanto come recita il sottotitolo italiano “il matrimonio si può evitare, l’amore no”. La stessa malattia viene trattata con la serietà e la delicatezza che merita, ma senza dimenticare l’ironia, visto che in questo caso funziona (ha funzionato) anche come la celeberrima morte (metafora/ammonimento) degli amanti di Verona, ma per fortuna stavolta è finita bene.
Presentato al Sundance Film Festival, “The Big Sick” ha conquistato premi in giro per il mondo, dall’Hollywood Film Award al miglior collettivo dell’anno in una commedia al Premio del Pubblico al Festival di Locarno; dall’International Online Cinema Award per la non protagonista Holly Hunter al Premio del Pubblico per la Miglior Narrativa cinematografica al Nantucket Filmfest, dal Ray of Sunshine Award al Norwegian International Film Festival al Premio del Pubblico al SXSW Filmfest. Nel cast anche Anupan Ker (Azmat), Zenobia Shroff (Sharmeen), Adeel Akhtar (Naveed), Bo Burham (CJ), Aidy Bryant (Mary), Kurt Brunohler (Chris) e Vella Lovell (Kadija). José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 16 novembre distribuito da Cinema

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