giovedì 8 marzo 2018

"The Lodgers - Non infrangere le regole" di Brian O'Malley è un horror gotico dall'ottima ambientazione con Charlotte Vega

“The Lodgers - Non infrangere le regole” è un horror gotico dall’ottima ambientazione diretto dall’irlandese Brian O’Malley (“Let Us Prey”) che
si rifà ai classici del genere, cinematografici (dal casa Hammer ai nostri Mario Bava e Riccardo Freda) e letterari (dalle sorelle Emily e Charlotte Bronte a Henry James e Sheridan LeFanu), ma che non riesce a coinvolgere completamento lo spettatore perché sempre in bilico tra melodramma sentimental-psicologico e soprannaturale.
Da una sceneggiatura di David Turpin, narra la storia - ambientata nella campagna irlandese nel primo dopoguerra e prima dell’indipendenza - di una maledizione che confina i gemelli Rachel (brava Charlotte Vega su cui pesa quasi l’intero film) ed Edward (Bill Milner,dal Magneto di “X-Men: l’inizio” a “Dunkirk”), appena maggiorenni, nella loro villa di famiglia – ormai in rovina - come punizione per i peccati commessi dai loro antenati.
Costretti a rispettare le regole di un’inquietante ninna nanna, i gemelli ‘non devono mai fare entrare estranei in casa, devono andare a letto entro mezzanotte, e devono sempre stare insieme senza mai separarsi. Rompere solo una delle tre regole scatenerebbe l’ira delle sinistre presenze che appaiono nella dimora di notte e collegate direttamente alle acque del lago in cui morirono (suicidi?) i loro genitori. Però, mentre Edward è rassegnato a dover vivere questa tragica (non) esistenza, Rachel non lo è affatto. Affascinata da un reduce del luogo, accusato di tradimento dai coetanei, la giovane inizia a ribellarsi nel disperato tentativo di scappare dalla sua opprimente prigionia. Ma l’avvocato di famiglia osa presentarsi nella loro magione per consigliar loro di venderla per poter pagare i debiti…
Suggestivo e intrigante, “The Lodgers” però si fa apprezzare soprattutto per la cura tecnica e formale, sostenuta dalla fotografia di Richard Kendrick, che raramente si trovano in un film low budget; un po’ meno dalla narrazione che non ha impennate di genio, dovute probabilmente a una sceneggiatura che riserva poche sorprese e convenzionali metafore. Nel cast l’anziano caratterista David Bradley (l’avvocato Bermingham), Eugene Simon (Sean), Moe Dunford (Dessie), Roisin Murphy (Kay), Deirdre O’Kane (Maura). José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dall’8 marzo 2018 distribuito da M2 Pictures

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