venerdì 4 gennaio 2019

"Aquaman" debutta da protagonista con il prologo della sua vita da supereroe acquatico grazie a Jason Momoa e alla regia di James Wan

La versione cinematografica di “Aquaman” - firmata James Wan -, il supereroe dell'universo DC Comics creato nel lontano 1941 da Paul Norris et Mort Weisinger, arriva dopo tanti cortometraggi, serie d’animazione (1967) e con attori ad esso ispirati, dalla variazione “L’uomo di Atlantide” (1977/78), con Patrick Duffy, ad “Aquaman” (pilot 2006).
Sceneggiato da David Leslie Johnson-McGoldrick e Will Beall – da un soggetto del regista, Geoff Johns e lo stesso Beall -, racconta le vicende di Arthur Curry noto anche come il Protettore degli oceani, Aquaman (l’hawaiano Jason Momoa, da “Conan the Barbarian” a “Justice League”), che esita a prendere il posto che gli spetta alla guida del regno sottomarino (la madre Atlanna è la sempre affascinante Nicole Kidman) di Atlantide.
Se nella sua prima avventura corale della ‘league’, il giovane ibrido umano-atlantideo (il padre subacqueo Volko è il grande Willem Dafoe) aveva detto di avere ancora “un casino di cose da fare”, il film da protagonista lo vede più maturo e meno spavaldo, intenzionato a mettere la forza sovrumana di cui è dotato, l'abilità di governare le maree e la capacità di nuotare a elevatissime velocità, al servizio dei più deboli.
La sua lealtà e il suo altruismo tuttavia, lo vedono diviso tra gli abitanti della Terra, che continuano a inquinare il pianeta, e il popolo subacqueo che progetta segretamente di invadere la superficie. Il supereroe spaccone e solitario dovrà scegliere con giudizio la strategia da adottare per garantire la pacifica convivenza tra le due parti. Accanto a lui ci saranno preziosi consiglieri come Mera (Amber Heard) e pericolosi
nemici come il fratellastro Orm (Patrick Wilson) che mira soltanto al trono degli Oceani. Però come accadeva con altri supereroi (vedi Thor), il primo vero film su “Aquaman” si rivela poco più di un prologo per un personaggio alla ricerca delle sue origini, anche quando non mancano azione ed effetti speciali, anzi. Quindi un vedibile, se volete, godibile e spettacolare passatempo.
Nel cast il redivivo Dolph Lundgren (re Nereus), Tamuera Morrison (Tom Curry), Ludi Lin (Capitano Murk), Yahya Abdul-Mateen II (Manta), Michael Beach (Jesse, padre di Manta), Randall Park (Dr. Stephen Shin) e Graham McTavish (re Atlan). La fotografia è di Don Burgess, il montaggio di Kirk M. Morri e le musiche di Ruper Gregson-Williams. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5) Nelle sale italiane dal 1° gennaio distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia

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