sabato 2 marzo 2019

Un discreto thriller inedito con Al Pacino, Karl Urban e Brittany Snow: "Hangman - Il gioco dell'impiccato" di Johnny Martin

“Hangman” (Il gioco dell’impiccato - Il boia, 2017) diretto da Johnny Martin (anche produttore esecutivo) e sceneggiato da Michael Caissie & Charles Huttinger, è un thriller che si affida alla tradizionale struttura del poliziesco investigativo, oggi oggetto di serial e telefilm su indagini e caccia al serial killer e sulla scia di solidi noir. In sintesi, il classico prodotto americano che non coinvolge completamente, ma
intrattiene lo spettatore perché, insieme ai protagonisti, segue la pista dello spietato assassino che, stavolta lascia il disegno ‘ dell’impiccato’, ogni vittima svela una lettera della parola da completare. In questo modo, giorno dopo giorno alla stessa ora, i cadaveri aumentano. Il resto scopritelo da soli perché qualche sorpresa e/o colpo di scena c’è, fra suspense e tensione. In Italia è uscito direttamente in Dvd e, quindi, sul piccolo schermo o in streaming.
Atlanta: Ray Archer (un Al Pacino sempre efficace), un rispettabile detective della squadra omicidi ormai in pensione, e il suo giovane collega Will Ruiney (Karl Urban), esperto di profili criminali, hanno il compito di catturare un feroce serial killer che sta commettendo una serie di efferati omicidi ispirati al famoso gioco per ragazzi (non solo): l’impiccato. La giornalista Christi Davies (Brittany Snow) segue il caso da vicino grazie all’appoggio del sindaco, finendo con l’interferire con le indagini ma…
Nel cast anche Sarah Shahi (capitano Watson), Sloane Warren, il medico legale Abby Westlin), Chelle Ramos (Joey Truman), Steve Coulter (reverendo David Green), Peter Rorick (Michael Rose) e Joe Anderson nel ruolo del ‘boi’a che, ovviamente, vedremo in faccia solo nel finale. Le musiche originali sono di Frederick Wiedmann. Nei titoli di coda la celebre canzone anni ’60 “The House of Shining Sun”. Il direttore della fotografia è Larry Blanford, da “I fantastici 4 e Silver Surfer” a “Poliziotto in prova”. José de Arcangelo
(2 ½ stelle su 5)

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