domenica 3 marzo 2019

Un piacevole remake per Valerio Mastandrea e Marco Giallini "Domani è un altro giorno" di Simone Spada, da "Truman"

E’ arrivato nelle sale il remake all’italiana dell’inimitabile del pluripremiato film ispano-argentino “Truman” di Cesc Gay, firmato da Simone Spada con Valerio Mastandrea e Marco Giallini. Un rifacimento riuscito a metà perché è buono l’adattamento italiano (anche se la struttura resta
quella originale) di Giacomo Ciarrapico e Luca Vendruscolo, come giusta – anche se un po’ sottotono – l’interpretazione dei protagonisti, sempre affiatati e pronti ad improvvisare, oltre che colleghi e amici anche nella vita. Però il risultato fa pensare al compitino ben fatto, persino un po’ freddo, visto che mancano le vere emozioni e l’equilibrio fra dramma (esistenziale) e commedia (amara) non è sempre quello giusto. Tommaso (Mastandrea) e Giuliano (Giallini) sono due amici per la pelle. Almeno lo erano fino a vent’anni fa perché uno lavora e vive in Canada,
dove si è fatto una famiglia; l'altro è rimasto a Roma, separato e con figlio che studia a Barcellona. Uno è taciturno, l'altro esuberante. Uno ha paura di volare, l'altro è capace di improvvisare un viaggio lampo a Barcellona in giornata. Quando Giuliano, malato terminale, prende una decisione irreversibile, Tommaso supererà la paura di volare e verrà a trovarlo a Roma per passare insieme quattro giorni di amicizia e condivisione. Ma i due non sono soli: insieme a loro c'è l'inseparabile e dolcissimo cane Pato Nell’altro si chiamava Truman che dava addirittura il titolo al film, qui il riferimento è la canzone omonima di Ornella Vanoni, canta per l’occasione da Noemi, nei titoli di coda.
Resta uno spettacolo piacevole – malinconico e scanzonato - per chi non ha visto né amato l’originale dovrebbe venir coinvolto e forse anche commosso, fra disperazione e sottile ironia. Inoltre, nonostante il cane (e l’amicizia) sia il nucleo su cui ruota la storia e il finale, anche se le scene a lui riservate sono le stesse sono superficiali e piuttosto fredde, tanto che il finale (uguale al precedente) sembra piuttosto un pretesto poco credibile.
Nel cast Fabrizia Sacchi (Gloria), Anna Ferzetti (Paola, la sorella), Andrea Arcangeli (Leo), Elena Lietti (lei), Stefano Fregni (oncologo), Alessandra Carrillo (moglie), Barbara Ronchi (Caterina), Jessica Cressy (Sophie), Pietro Ragusa e il cane Nike (Pato, un bovaro del bernese). La fotografia è firmata da Maurizio Calvesi e le musiche da Maurizio Filardo. José de Arcangelo
(3 stelle su 5) Nelle sale italiane dal 28 febbraio 2019 distribuito da Medusa Film

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