sabato 11 febbraio 2012

Nozze australiane da urlo per "Tre uomini e una pecora" diretti dal regista di "Priscilla"

Presentato fuori concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, esce ora nei cinema "A Few Best Man" (titolo originale diventato “Tre uomini e una pecora”), una commedia divertente ma niente di più, anche se diretta dal già apprezzato Stephan Elliott e scritta da Dean Craig, sceneggiatore di “Funeral Party”.
Infatti, la pellicola in parte tradisce le aspettative perché partendo da una storia – non certo originale -
del tipo "Una notte da leoni" (anche se sembra che la sceneggiatura abbia girato prima dalle parti dei produttori di quel film) in salsa australiana, non mantiene ciò che promette nella folgorante partenza, cedendo poi il passo a stereotipi e luoghi comuni - inclusi quelli omofobici -, nonostante lo faccia con una certa eleganza di stampo britannico, ma rischiando di cadere in un grottesco, spesso volgare almeno per chi non ama gli eccessi goliardici.
Il ricordo dell'accattivante "Priscilla, la regina del deserto" (il film che lanciò il regista australiano in campo internazionale) svanisce, purtroppo, dopo un quarto di film. Non mancano però, qua e là, gag e trovate, gli ormai catastrofici equivoci a catena e una monumentale festa di nozze che strizza l’occhio all’inimitabile “Hollywood Party” di Blake Edwards, senza però raggiungere le stesse vette. In compenso il cast è affiatatissimo ed efficace, diverte divertendosi (e si vede), sostenuto dall’ambientazione australiana, quasi interamente in esterni, perché il matrimonio e la festa hanno ”
luogo nell’immenso e splendido giardino della maestosa villa del padre della sposa.
Quando il giovane inglese David (Xavier Samuel, da “The Twilight Saga: Eclipse” ad “Anonymous”), appena tornato dalle vacanze, annuncia che sta per sposarsi con una ragazza australiana, i suoi sciagurati tre inseparabili amici danno un significato completamente nuovo alla frase “nella buona e nella cattiva sorte”. Infatti, Tom (lo scatenato ‘gentiluomo’ Kris Marshall, da “Love Actually” a “Un matrimonio all’inglese” dello stesso Elliott), Graham (Kevin Bishop, da “L’appartamento spagnolo” a “Irina Palm) e Luke (Tim Draxi, dal serial tv “Supernova” a “In My Sleep”) partono già di malavoglia verso il continente australe al seguito del malcapitato e ignaro sposo, dove ben presto scoprono che la bellissima Mia (Laura Brent, “Le cronache di Narnia - Il viaggio del veliero”), è figlia di un potente, oltre che miliardario, uomo politico locale.
Però la presenza della rediviva cantante-attrice Olivia Newton-John (indimenticabile protagonista del musical cult "Grease", accanto a John Travolta) non è per niente nostalgica, anzi. Forse è l'unica nota veramente trasgressiva e riuscita della commedia: è Barbara, la madre della sposa che dopo numerosi brindisi si scatenerà non solo sulla pista di ballo.
La sceneggiatura, originariamente ambientata in Inghilterra, “ma trasferirla in Australia – dice il regista – mi ha dato la scusa perfetta per tornare a casa.
Avrei potuto fare qualcosa per il mio Paese, riunire la vecchia squadra e ricreare un po’ di magia”. E, purtroppo, è solo un po’, certo il risultato non è migliore né peggiore del sopracitato film di Todd Haynes, e il pubblico che ama il genere probabilmente non verrà deluso, perché comunque si ride spesso, cosa che capita ormai raramente.
Nel bel cast anglo-australiano anche Jonathan Biggins (Jim Ramme, il padre della sposa), Rebel Wilson (Daphne, la sorella), Steve Le Marquand (Ray, lo spacciatore), visto in “Vertical Limit”; Elizabeth Debicki (Maureen); Geordie Robinson (Pap) e l’autore della colonna sonora (anche del celebre “Priscilla”), il compositore Guy Gross (Yanni, l’arpista new age). La fotografia - che mette in risalto gli splendidi scenari australiani - è di Stephen Windon (da “Rapa Nui” a “The Patriot” e “Fast & Furious 5”); i costumi di Lizzy Gardiner (ancora da “Priscilla” a “Ghost Rider”); le scenografie di George Liddle (“Dark City”); il montaggio di Sue Blainey, fedele collaboratrice del regista.
José de Arcangelo


DICE IL REGISTA
“Molto tempo prima di ‘Priscilla’, er uno vero pioniere dei ‘filmini da matrimonio’ – dichiara Stephan Elliott. Durante l’adolescenza avevo un mio piccolo business parallelo che consisteva nel girare filmini ai matrimoni. Questo succedeva all’epoca in cui una videocamera pesava più del quattordicenne che cercava di usarla. Avete idea di quante volte mi sia capitato di riprendere una madre della sposa ubriaca intenta a ballare YMCA? All’età di 23 anni ho giurato a me stesso che non avrei MAI PIU’ messo piede ad un matrimonio. Compreso il mio. Ma
il nostro karma può giocarci dei brutti scherzi. Dopo ‘Priscilla’ (per motivi assurdi) tutto quello che mi veniva offerto da Hollywood erano maledetti film sui matrimoni. Centinaia, se non migliaia di schifezze. Il solo modo per farmi affrontare questo orribile genere di film sarebbe stato quello di farlo a modo mio. Questa Possibilità si è concretizzata con ‘A Few Best Men’ (Tre uomini e una pecora) – inteso come una sorta di ‘Die Hard a un matrimonio’. Avrei finalmente ottenuto la mia vendetta!”

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