sabato 24 marzo 2012

Nella scia di fuoco di Nicolas Cage "Ghost Rider - Spirito di vendetta", anche Violante Placido

Non è un vero sequel dei celebri fumetti, anche se si tratta dello stesso personaggio e del medesimo protagonista, e non solo perché nell'ormai consueto 3D, ma soprattutto perché a dirigerlo sono gli 'elettrizzati' e scatenati Mark Neveldine & Brian Taylor (da "Crank" a "Gamer") che privilegiano l'azione e cambiano stile e atmosfere del primo capitolo, ispirato al famoso fumetto dark della 'fantastica' Marvel. Comunque, la sceneggiatura è sempre scritta dallo specialista David S. Goyer (qui anche produttore, dalla trilogia "Blade" a "Dark City" e "Il cavaliere oscuro"), con Scott M. Gimple e Seth Hoffman, ma trasferisce personaggio e, quindi, l'intera vicenda nella vecchia Europa e precisamente in Romania e, nel finale, in Turchia.
Meno malinconico e più 'selvaggio' del precedente, il film dovrebbe conquistare sia lo spettatore appassionato del fumetto sia i fan dell'action thriller fantastico, dagli spunti horror. Un po' meno chi ama la 'sostanza' più dell'effetto spettacolare, la riflessione più delle riprese frenetiche, perché (l'eterno) dilemma della lotta tra bene e male e l'analisi psicologica del personaggio restano in superficie, e l'effetto tridimensionale viene eclissato dalle riprese mozzafiato dello stesso Neveldine - non a caso ha iniziato la carriera come stuntman - ora a bordo del rollerblade ora appeso a una fune.
Infatti, l'elaborazione digitale al computer, riguarda quasi esclusivamente il teschio fiammeggiante che sostituisce la testa di Cage e la scia di fuoco che lascia la sua moto. Tanto che gli attori, inclusi Elba e la Placido, non hanno quasi usato le controfigure.
Il tormentato Johnny Blaze (Nicolas Cage), rifugiatosi molto lontano da casa, è ancora alle prese con la maledizione del cacciatore di taglie del diavolo, ma dopo l'incontro con il leader di un gruppo di monaci ribelli, alias ispettore Moreau (Idris Elba, da "American Gangster" a "Rocknrolla", ma noto per il telefilm thriller "Luther"), sembra disposto a tutto per salvare il tredicenne Danny (Ferguson Riordan), figlio della rom Nadya (Violante Placido, protagonista femminile e unica donna del film) dalle grinfie del diavolo in carne e ossa, Rourke (il camaleontico Ciaran Hinds), e liberarsi una volta per tutte dalla maledizione che lo perseguita. Ma prima dovrà affrontare tanti inaspettati quanto micidiali incontri.

Anche perché il ragazzino è per il diavolo un 'corpo di ricambio', ovvero l'erede predestinato, e per i religiosi cristiani l'anticristo fatto uomo.
Una storia, quindi, che attinge a piene mani dalla mitologia horror tradizionale (cristiana) dosata con un po' di ironia cult, anzi stracult o se preferite 'trash', che però ben si adatta a un prodotto di genere né meglio né peggio di tanti altri. Un intrattenimento sicuro per chi non pretende più di quel che la pellicola promette: un'ora e mezza di intrattenimento per amanti del genere.
Nel cast anche il redivivo Christopher Lambert (il monaco), prima celebre "Greystoke - La leggenda di Tarzan il sigore delle scimmie" e poi famoso "Highlander"; e Johnny Whitw
orth (Carrigan/Blackout), dall'adolescente nel serial tv "Party of Five" all'adulto di "The Rainmaker" e "Limitless".
Violante Placido se la cava meglio di altre collega, in questo ruolo 'diverso' e definisce il suo personaggio così: "Nadya ha avuto una vita difficile, ha vissuto sulla strada e questo l'ha resa una donna forte e dura. Io la immagino come un gatto randagio. sa usare le armi da fuoco e i coltelli ed è pronta ad uccidere se lo ritiene necessario. Il suo grande peccato è suo figlio, Danny; ed è quasi un paradosso perché è anche la sua unica ragione di vita. La sua missione in questo film è proteggere il figlio e forse anche a trovare la maniera per redimersi e cominciare una nuova vita".
L'insolita cornice è firmata dal direttore della fotografia Brandon Trost (da "Crank 2" a "Un uomo qualunque"), dallo scenografo Kevin Phipps (da "Eyes Wide Shut" di Stanley Kubrick a "La fabbrica di cioccolato" di Tim Burton); dall'addetto al montaggio Brian Berdan (da "Assassini nati" di Oliver Stone a "Crank"); e dalla costumista Bojana Nikitovic, già collaboratrice di Milena Canonero, e ora autrice per "Coriolanus" di e con Ralph Fiennes, e "Cat Run" di John Stockwell. Le roboanti musiche sono dell'ex 'rockettaro' David Sardy (da "21" a "Zombieland").
José de Arcangelo

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