Dopo "Scontro di titani", una nuova fantavventura per il mitico Perseo sempre interpretato da Sam Worthington, l'attore australiano lanciato internazionalmente da "Avatar". Siamo ancora nei pressi della mitologia greca, sempre rivisitata in chiave hollywoodiana, stavolta da Jonathan Liebesman (da "Al calar delle tenebre" a "The Killing Room"), e dove primeggiano 3D, HD e 'chi più ne ha più ne metta', tecnologicamente parlando. Cast multistellare, fascino visivo, scene spettacolari sorprendenti però - come di consueto - mancano le vere emozioni perché la freddezza dei mezzi e degli effetti speciali da terzo millennio resta. Come direbbero i ragazzi romani di una volta 'A ridatece er mitologico'.
Infatti, i nuovissimi kolossal supertecnologici (da "300" in poi) si ispirano spesso - non solo nelle storie - ai mitici eroi dell'antica Grecia ma prendono spunto dai nostri allora cosiddetti 'sottoprodotti' di genere anni Sessanta che facevano di necessità virtù e, nonostante qualche 'orologio al polso' delle comparse, riciclando scenografie di grandi produzioni, racimolando un cast di prestanti culturisti, si affidavano al lavoro di maestri artigiani di tutto rispetto, prima fra tutti il geniale Mario Bava, autore degli effetti speciali per i celebri Ercoli, prodotti da Dino De Laurentiis, che conquistarono il pubblico di oltreoceano, e poi di altri da lui stesso diretti; oppure lo rivisitavano con un'ironia fuori dal comune come il Duccio Tessari di "Arrivano i titani", anticipando persino lo storico spaghetti western.
Ma in questi prodotti di serie B, come venivano definiti allora, c'era un mix di emozioni e avventure che conquistavano gli adolescenti di mezzo mondo, perché conditi da sensualità e azione, comicità e paura (non mancavano le danze esotiche né gli schiavi buffoni). I leggendari supereroi della mitologia (attuale) pensano alla famiglia e soprattutto ai figli, tanto nemmeno gli dei sono (più) immortali.
Inoltre, "La furia dei titani" ha i mezzi migliori ma non riesce a coinvolgere del tutto lo spettatore, nonostante i nomi illustri sia nel cast sia nella troupe tecnica. Resta un'ora e mezza abbondante di intrattenimento che, se non fosse per la cornice digitale e tridimensionale, sembrerebbe la solita fiction kolossal delle pay-tv, una via di mezzo tra fumetto e live action, e adatta a tutta 'la famiglia'.
Sceneggiato da Dan Mazeau & David Leslie Johnson, da un soggetto scritto con loro da Greg Berlanti, la pellicola riparte dalla fine del precedente, anzi un decennio dopo la sconfitta del mostro Kraken, quando Perseo (Worthington) - il semidio figlio di Zeus (Liam Neeson) - è ormai tornato alla 'normale' esistenza di pescatore insieme all'amato figlio di dieci anni, Elio (nel film chiamato Helius come in originale, John Bell nel cast di "The Hobbit" di Peter Jackson).
Ma, nel frattempo, e a sua insaputa tra gli dei sta infuriando una battaglia per il potere che arriverà a minacciare la sua vita idilliaca e l'intero mondo conosciuto. Indeboliti dalla mancanza di devozione degli uomini, gli dei stanno perdendo non solo la loro immortalità, ma anche il controllo dei Titani che avevano imprigionato e del loro feroce capo, Crono (anche lui chiamato Chronos), che tanto tempo prima era stato spodestato dai figli Zeus, Ade (Ralph Fiennes) e Poseidone (Danny Huston) e condannato a marcire negli oscuri abissi di Tartaro.
Però Perseo non può ignorare la richiesta d'aiuto del padre quando Ade, insieme all'altro figlio di Zeus, Ares (l'Edgar Ramirez di "Che" e protagonista di "Carlos"), tradisce la vecchia alleanza e si accorda con Crono per catturare Zeus. Il potere dei Titani aumenta sempre di più, mentre quello di Zeus diminuisce e sulla Terra si scatena davvero l'inferno.
Insieme alla regina guerriera Andromeda (Rosamund Pike, da "Orgoglio e pregiudizio" a "La versione di Barney"), ad Agenor (Toby Kebbell, da "Prince of Persia" a "War Horse"), anche lui semidio figlio di Poseidone, e al dio caduto Efesto (Bill Nighy, da "Underworld" a "Harry Potter e i doni della morte"), Perseo affronterà coraggiosamente un viaggio nel Tartaro per salvare suo padre e l'intero genere umano, sconfiggendo i Titani e Crono stesso.
La magniloquente cornice è firmata dal direttore della fotografia Ben Davis (da "Tamara Drewe - Tradimenti all'inglese" a "Marigold Hotel"), dallo scenografo Charles Wood (da "Mortal Kombat: distruzione totale" a "A-Team"), dal montatore premio Oscar Martin Walsh ("Chicago"), la costumista Jany Temine (la saga di Harry Potter), il supervisore degli effetti visivi Nick Davis (nomination all'Oscar per "Il cavaliere oscuro"), dal supervisore della prostetica Conor O'Sullivan (anche lui candidato per lo stesso film e "Salvate il soldato Ryan"), dal supervisore degli effetti speciali e dell'animatronica Neil Corbould ( Oscar per "Il Gladiatore"). Le musiche sono dello spagnolo Javier Navarrete, nomination per "Il labirinto del fauno".
Le riprese sono state fatte per gli interni negli Shepperton Studios in Inghilterra, ma per gli esterni nelle cupe cave del Galles, nell'isola di Tenerife (Canarie) e persino in Patagonia.
2 - José de Arcangelo
Nelle sale dal 30 marzo distribuito da Warner Bros. Pictures Italia
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