venerdì 15 giugno 2012

Dal piccolo al grande schermo "21 Jump Street", la sit-com che ha lanciato Johnny Depp

Approda sul grande schermo la sit-com adolescenziale che ha lanciato Johnny Depp su quello piccolo, e la versione cinematografica, aggiornata e corretta di “21 Jump Street”, oltre vent’anni dopo, diventa una commedia d’azione in piena regola per adolescenti di oggi, perché i tempi e i (loro) costumi sono cambiati drasticamente. Attualmente i cosiddetti ‘fichetti’ sono diventati vegani, ecologisti e, probabilmente, spacciatori di droghe chimiche, spesso letali. Infatti, i neopoliziotti sotto copertura al liceo, sembrano giovanissimi ma in realtà non lo sono, casomai sono immaturi, perché hanno finito le superiori da solo sette anni e allora erano quasi nemici, perché in opposte sponde. Però nel frattempo, ritrovatisi alla scuola di polizia sono diventati inseparabili e costretti a ‘tornare’ al college, finiranno per ‘scambiarsi’ i ruoli, senza accorgersene che è questa la nuova moda del XXI Secolo. Il loro compito è proprio quello di smantellare il traffico della micidiale SFM (dall’espressione di chi la prende, ‘santa fottuta merda’) sulla scia di ‘cercare chi la spaccia per beccare chi la piazza’. Ma per riuscirci dovranno ingoiarla anche loro e passare attraverso le varie fasi (risata isterica, flashata allucinata, eccesso di falsa sicurezza, sonnolenza). Scritto da Michael Bacall (che cita il quasi contemporaneo “Project X” da lui sceneggiato, proprio nella sequenza del demenziale party), da un soggetto inventato con uno dei protagonisti, il Jonah Hill de “L’arte di vincere”; la commedia-giallo non è altro che uno spettacolo sufficientemente gradevole – soprattutto per un pubblico adulto –, che probabilmente piacerà a chi ha l’età del ruolo, cioè i teen-ager. E per i fan del famoso serial Fox, andato in onda per cinque stagioni (1987-1991), anche perché nello scoppiettante finale c’è un gustoso e autoironico cameo dello stesso Depp. Inoltre ci sono alcune trovate che diventano parodia del film d’azione, come quelli scontri tra macchine e tir che trasportano materiale infiammabile che non esplodono mai, e una sorpresa finale con inseguimenti (addirittura di limousine), botte e sparatorie. Oppure delle battute e riferimenti destinati ai giovani di oggi e/o di ieri. Ma non dell’altro ieri. L’idea di dare nuova vita sul grande schermo al telefilm l’ha avuta tempo fa Stephen J. Cannell, co-autore in passato della serie televisiva, che ne aveva parlato col produttore Neal H. Moritz. E anche se Cannell, nel frattempo è deceduto (nel 2010) all’età di 69, Moritz ha deciso di portarla avanti. Ora è diventato un vero film diretto dal duo di “Piovono polpette”, Phil Lord & Christopher Miller, interpretato da una ‘strana coppia’ che, nonostante le previsioni, si dimostra più affiatata di quanto lo si poteva immaginare: l’ex nerd Jonah Hill e l’atletico Channing Tatum, da “Fighting” a “The Eagle” e fino agli ultimi film di Steven Soderbergh “Knockout” e “Magic Mike”, di prossima uscita, ambientato nel mondo che l’attore ha conosciuto quando faceva (appena maggiorenne, cioè a 18 anni) lo spogliarellista. I due protagonisti sono affiancati dalla giovane in ascesa Brie Larson (Molly), dal televisivo “United States of Tara” a “Lo stravagante mondo di Greenberg”, accanto a Ben Stiller; dal coetaneo Dave Franco (Eric), anche lui in “Greenberg” e in “Milk”; il caratterista e comico Rob Riggle (Mr. Walters), dal “Saturday Night Live” a “Una notte da leoni”; e la star – tra musica e cinema – Ice Cube, da “Boyz’n the Hood - Strade violente” a “Three Kings”. José de Arcangelo

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