mercoledì 28 novembre 2012

Arrivati all'anzianità cinque vecchi amici si chiedono "E se vivessimo tutti insieme?"

Cinque vecchie glorie del cinema francese e internazionale riunite in una commedia esistenziale, dolce-amara, fra lacrime e sorrisi (e qualche risata): Claude Rich, Pierre Richard, Jane Fonda, Geraldine Chaplin e Guy Bedos. Scritta e diretta da
Stéphane Robelin, la commedia - come spesso accade nel cinema francese - vanta dei dialoghi brillanti e mostra il coraggio di inoltrarsi in un territorio considerato rischioso dal nostro cinema e soprattutto dal 'mercato', come quello della vecchiaia, dell'amicizia e dell'eros senile, e anche riflessione su vita e morte, ovviamente. E Robelin lo fa con garbo e leggerezza senza cadere in luoghi comuni o stereotipi né tantomeno nella volgarità, ormai così comune nelle commedie del terzo millennio e di ogni provenienza. Chi non ama un certo cinema di sentimenti e parole (loro raccontano e/o ricordano eventi del passato senza l'aiuto di flashback), lo troverà in certi momenti 'lento', ma se ci pensate un po' è il ritmo della terza età, fatto di alti e bassi come la pellicola che dura appena 96 minuti.
Cinque amici di gioventù, due coppie e un single incallito - Annie, Jean, Claude, Albert e Jeanne -, si ritrovano spesso a cena o per celebrare qualche evento insieme, ma visto che ormai sono anziani (ultrasettantenni), i loro figli sposati e lontani da casa, in realtà sono spesso e (mal) volentieri soli. A quel punto una battuta/domanda lanciata quasi per gioco, "E se vivessimo tutti insieme?", da uno di loro diventa realtà. Così divertendosi e anche bisticciando insieme, i cinque amici ritrovano la voglia di vivere, di amare e, perché no?, di fare sesso. Inoltre, quando uno dei compagni di vecchia data non ce la fa nemmeno a portare a spasso l'amato cane, arriva un giovane dog sitter tedesco (Daniel Bruhl) che finirà per aggiungersi alla combriccola. E si trasformerà una sorta di figlio-badante, e compagno di confidenza di Jane Fonda/Jeanne (nella vita reale la figlia d'arte divenne famosa come attrice in Francia, come musa e moglie di Roger Vadim negli anni '60) che nasconde un amaro segreto.
Quindi, Robelin - alla sua opera seconda - supera la prova e ci lascia aperta la strada che ci porterà un'altra attesa opera sul tema, ovvero i 'vecchietti' di "Quartet", opera prima del neoregista, a 75 anni, Dustin Hoffman. José de Arcangelo (3 stelle su 5) Nelle sale dal 29 novembre distribuito da Parthenos

Nessun commento: