sabato 8 dicembre 2012

Da una coppia di bravi registi con una coppia di bravi attori una commedia 'fantastica' "Ruby Sparks"

Dai registi del sorprendente "Litte Mis Sunshine", Jonathan Dayton e Valerie Faris, insieme nella vita e nel lavoro, e con la coppia (nella vita e nella finzione) Paul Dano-Zoe Kazan, nipote del grande Elia e da lei stessa sceneggiata, una nuova fantastica (letteralmente), insolita e irresistibile commedia romantica.
Se il duo registico ci ha messo ben sei anni a realizzare la sua opera seconda, ne è valsa veramente la pena perché la sceneggiatura della rivelazione Kazan è, come si dice, di ferro, senza sbavature nemmeno nel rischioso finale, la regia degli attori, l'atmosfera e persino le riprese e le inquadrature sono quasi sempre azzeccate, senza mostrare mai più né meno del dovuto. Calvin, giovane scrittore di successo è in crisi - ha scoperto il successo in libreria nemmeno ventenne dieci anni
prima - sia creativa che esistenziale, tanto che comincia ad avere sogni ricorrenti su una ragazza sexy, emancipata e disinibita. Lo psicanalista (il non dimenticato Elliott Gould, icona anni '70) gli suggerisce di mettersi a scrivere sulla giovane che incontra ogni notte nei suoi sogni. E, una mattina, all'improvviso, il blocco che da tempo gli impedisce di scrivere e che l'ha costretto a restare chiuso nella sua villa sulle colline di Los Angeles, sembra sparito. Al punto che scrive di getto un romanzo sulla vita e gli amori di Ruby Sparks, eroina e donna dei suoi sogni, totalmente inventata. Però, nel frattempo, ogni giorno trova indumenti femminili per casa anche se non dà troppo peso alla cosa, pensando sia stato il suo cane Scott a rubarli in giro per il quartiere. Finché una mattina, alzatosi con l'idea di portare il manoscritto su Ruby all'agente, se la ritrova viva e vegeta in cucina. Credendo di essere impazzito, telefona a qualcuno per avere un'ulteriore prova... ma anche la sua interlocutrice la vede! Da lì inizia la loro particolarissima storia d'amore che dà il via ad una serie di equivoci a catena, di situazioni esilaranti, altre drammatiche, altre ancora ironiche. Un gioco tra vita vera e sogno ad occhi aperti, tra quello che desideriamo e quello che (realmente) viviamo. Strano ma verissimo, il sogno/ideale di ogni uomo (fatto realtà) viene raccontato da una giovane donna, con intelligenza ed ironia, per farci riflettere sul fatto che amare non vuol dire possedere, che poter controllare l'altro in tutto e per tutto non fa parte 'dell'ideale' di nessuno. Perciò a volte anziché perdere (soffocare) il partner è meglio lasciarlo andare (libero).
Un favola contemporanea dalla storia intrigante - per certi versi simile ad alcuni filoni horror -, e ovviamente ricca di riferimenti classici e contemporanei, segno che la giovanissima sceneggiatrice è anche colta. Nel cast anche Chris Messina (il fratello di Calvin), Annette Bening (la madre) e Antonio Banderas (il suo compagno). José de Arcangelo (3 stelle su 5) Nelle sale dal 6 dicembre distribuito da 20th Century Fox Italia

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