mercoledì 5 dicembre 2012
Romeo & Giulietta nell'America anni Sessanta nella sorprendente commedia di Wes Anderson
Arriva la nuova, sorprendente, commedia di Wes Anderson, da lui stesso scritta con Roman Coppola, storia della romantica fuga d'amore di due adolescenti, nuovi Romeo e Giulietta nell'America anni Sessanta che però, stavolta, riescono a sfuggire al loro tragico destino.
Però la vicenda dei due giovanissimi amanti in fuga è raccontata con il suo personalissimo stile favolistico, ottimistico ma disincantato. Infatti, intorno alla coppia di ragazzi c'è una galleria di personaggi apparentemente bizzarri ma terribilmente 'normali'.
Presentato in apertura del Festival di Cannes 2012 e ambientato in un'isola al largo delle coste del New England nell'estate 1965, "Moonrise Kingdom - Una fuga d'amore" racconta la storia dei dodicenni Sam (Jared Gilman) e Suzy (Kara Hayward) che si innamorano fin dal primo incontro (durante una recita scolastica sull'Arca di Noè in cui partecipa lei), si scrivono delle letterine, stringono un patto segreto e fuggono insieme nella foresta.
E, mentre familiari, amici e autorità li cercano, una violenta tempesta (perfetta) sta per scatersi al largo dell'isola, e la tranquilla comunità locale verrà messa completamente a soqquadro.
Due solitudini adolescenti e incomprese che s'incontrano e a loro volta si scontrano con una realtà/prigione ovattata. Lui orfano, affidato a una famiglia adottiva, amante della natura, previdente e metodico, uno scout atipico ma perfetto, che non ama le gerarchie e viene isolato da tutti, compagni inclusi; lei vittima di deliri e manie della cosiddetta famiglia normale, i Bishop, con un padre apatico (grande Bill Murray) e una madre che dà ordini col megafono (l'inimitabile Frances McDormand), amante non troppo segreta del poliziotto solitario, comandante Sharp (un perfetto Bruce Willis col parrucchino) che li ricerca.
Ma ci sono anche l'ansioso capo degli scout Ward (Edward Norton), la severissima assistente sociale (Tilda Swinton) e il super capo degli scout (il veterano Harvey Keitel), il cugino Ben (Jason Schwartzman) e un speciale narratore (Bob Balaban).
Il tutto rivisto attraverso la lente deformata della favola, anzi con lo sguardo dell'ex ragazzino terribile Anderson, ambientata nei 'favolosi' anni '60 dai colori sgargianti come il mangiadischi che la ragazza si porta appresso insieme al gattino; un mondo ancora immerso nella natura senza cellulari né computer, che il regista ricrea con tono malinconico e al tempo stesso dissacrante, tra mille sfumature e riferimenti, della memoria collettiva e del cinema, ritmato soprattutto dalle musiche di Benjamin Britten (anche Mozart e Schubert), anche rielaborate o reinventate dall'ormai grande Alexandre Desplat (e dall'autore stesso), autore delle musiche di "The Queen", "Il cuorioso caso di Benjamin Button", "Il discorso del re" e "Fantastic Mr. Fox" dello stesso Anderson. Non a caso, sui titoli di coda, la voce di Sam ci aiuta a riconoscere ogni strumento dell'orchestra da lui diretta nella colonna sonora. La bella fotografia - che ben si adatta alla storia - è di Robert
Yeoman, alla sesta collaborazione col regista; le scenografie di Adam Stockhausen, che ha firmato anche quelle del "Treno per Darjeeling"; il montaggio di Andrew Weisblun, anche lui nel precedente e come supervisore per "Fantastic Mr. Fox"; i costumi di Kasia Walicka Maimone, da "Truman Capote: a sangue freddo" a "I guardiani del destino".
Quindi un gustoso mix di 'dramedy', avventura e romanticismo, con un'ottima cornice e dove la vera rivelazione sono i due giovanissimi protagonisti che il regista ha voluto fossero due debuttanti, praticamente senza alcuna esperienza.
José de Arcangelo
(4 stelle su 5)
Nelle sale dal 5 dicembre distribuito da Lucky Red
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