martedì 18 dicembre 2012
Una rassegna omaggio a Stefania Sandrelli, donna, attrice e icona del cinema italiano
Omaggio ad un'icona del cinema italiano per il periodo delle feste alla Casa del Cinema di Roma, a Villa Borghese (Largo Marcello Mastroianni), dedicato dal Festival Internazionale del Film di Roma: Stefania Sandrelli, diva incontrastata del cinema italiano anni Sessanta-Settanta, dall'eccezionale debutto da protagonista ancora adolescente guidata dal rimpianto Pietro Germi in "Divorzio all'italiana", accanto
all’inimitabile Marcello Mastroianni, (anti) divo amatissimo in tutto il mondo; a quella sorta di 'rinascita' (quasi quarantenne) in versione sexy, ovvero rilanciata da Tinto Brass ne "La chiave".
Ma senza dimenticare classici capolavori come "Io la conoscevo" del grande, Antonio Pietrangeli - lui sì dimenticato -, uno dei pochi autori italiani a dedicare quasi tutti i suoi film alle donne, il sodalizio con Ettore Scola, dall'affresco dell'Italia attraverso i decenni in "C'eravamo tanto amati" a "La famiglia", "La terrazza" e "La cena"; dall'incontro con Bernardo Bertolucci in "Partner" alla nuova consacrazione ne "Il conformista" e "Novecento". E quello con Mario Monicelli, da
"Brancaleone alle crociate" a "Il male oscuro" e "Speriamo che sia femmina". E poi ancora, dalla cosiddetta 'commediaccia' anni Ottanta "Eccezzziunale... veramente" al famigerato capostipite dei cinepanettone (non ancora coniato così, ovviamente) "Vacanze di Natale", entrambi firmati dai fratelli Vanzina.
In programma ci sono anche altri lavori con lo stesso Germi, "Alfredo Alfredo", al fianco del giovane Dustin Hoffman, "Sedotta e abbandonata" e "L'immorale"; l’esordio in un piccolo ruolo ne "Il federale" di Luciano Salce, poi "Ninfa plebea" di Lina Wertmuller, "Gli occhiali d'oro" di Giuliano Montaldo, "L'amante di gramigna" di Carlo Lizzani, "Figli - Hijos" di Marco Bechis, "Un film parlato" di Manoel de Oliveira, "Il piccolo diavolo" di e con Roberto Benigni, "L'attenzione" di Giovanni Soldati, la commedia a episodi "Quelle strane occasioni" firmata da Nanni Loy, Luigi Magni e Luigi Comencini e i più recenti "L'ultimo bacio" di Gabriele Muccino e "La prima cosa bella" di Paolo Virzì. E infine l'opera che ha segnato il suo debutto dietro la macchina da presa, "Christine Cristina" (2009), dove è protagonista la figlia Amanda.
Una carrellata per rievocare il lavoro di un'attrice italiana bellissima e bravissima che ha lavorato anche all'estero e soprattutto in Francia, con Jean-Pierre Melville (“Lo sciacallo”), con Claude Chabrol (“Profezia di un delitto”), Nadine Trintignant (“Un giorno e una notte”), accanto a Jean-Louis Trintignant (ora tornato sullo schermo con “Amour”), che la diresse nel suo secondo e ultimo film da regista “Il maestro di nuoto”, e Alain Corneau (“Police Python 357”). Ma anche con gli spagnoli Antonio Drove (“Nell’occhio della volpe”) e Bigas Luna (“Jamon Jamon - Prosciutto prosciutto”).
Però la rassegna è pure un'occasione per ricordare 'come eravamo' perché il cinema affronta spesso problemi, episodi storici, eventi, moda e costumi della realtà in cui sono ambientate le sue storie; e dato che nel programma – impossibile presentare l’intera filmografia, oltre 120 titoli tra cinema e tivù – ci sono solo pellicole italiane, da cui ne viene fuori uno spaccato di almeno cinquant’anni della nostra storia.
José de Arcangelo
Dal 18 al 30 dicembre alla Casa del Cinema - Villa Borghese - Proiezioni ore 16.00 - 18.30 - 21.00 - Eccezionalmente per "Novecento" (6 ore) solo alle 16.00
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