giovedì 31 gennaio 2013
Approda il musical "Les Misérables", dal romanzo/capolavoro di Victor Hugo, da oltre un secolo sul grande e sul piccolo schermo
Almeno ogni vent’anni i classici della letteratura universale tornano sul grande e/o sul piccolo schermo, e tutti i più grandi scrittori, da Charles Dickens ad Alexandre Dumas, da Lev Tolstoj ad Emilio Salgari, e ovviamente Victor Hugo, ma
non tutti necessariamente in versione originale, e nemmeno solo hollywoodiana. Infatti, il capolavoro “I miserabili” ha avuto trasposizioni in ogni paese, cultura e lingua, dal teatro al cinema, dal muto fino ad oggi.
Questa nuova versione però è quella tratta dal musical omonimo di grande successo a Broadway e Londra, nato però sulla scia della fantasia artistica dei compositori francesi Alain Boublil e Claude-Michel Schoenberg che, nel lontano 1979, a loro volta erano stati spinti dal revival di “Oliver!”, il musical ispirato all’Oliver Twist di Dickens, appunto, visto a Londra.
Le basi di “Les Misérables” il musical erano stato gettate, tanto che il concept album di Boublil e Schenberg, uscito nel 1980, ha venduto 200mila copie. Nello stesso anno l’attore-regista Robert Hossein lo porta in scena in uno spettacolo teatrale visto da più di 500mila persone al Palais des Sports di Parigi; e due anni dopo firma una versione cinematografica, non cantata, ispirata direttamente al romanzo.
Nel frattempo, il regista ungherese Peter Farago propone il concept album al produttore inglese Cameron Mackintosh (che ne ritiene ancora i diritti e co-produce anche il film con Workling Title) e così è nata la versione inglese che ha fatto il giro del mondo. Il resto è storia, tanto che da allora sono passati quasi trent’anni e la versione anglo-americana arriva ora nelle sale preceduta da un grande successo, in parte prevedibile, al botteghino e forte di ben 8 nomination all’Oscar, inclusi quelli per il miglior film, per il protagonista Hugh Jackman e la non protagonista Anne Hathaway, già insigniti con il Golden Globe.
Una gioia per i sensi e soprattutto per chi ama il musical – tutti i dialoghi sono cantati come nella miglior tradizione del genere -, lo spettacolo popolare in America e il più vicino all’opera lirica, soprattutto in questo caso in cui la storia raccontata è tanto tragica quanto la realtà, ieri come oggi, perché si tratta sempre di sentimenti universali, come amore e odio, vendetta e redenzione, amicizia e solidarietà, sacrificio, dolcezza e ferocia.
Se tutto funziona a meraviglia, anche brivido ed emozioni, lacrime e sorrisi, è merito del regista Tom Hooper – autore del non dimenticato film premio Oscar “Il discorso del re” – che ha voluto e ottenuto la presa diretta, importantissima perché sono gli stessi, bravissimi, attori a cantare, quindi niente doppiaggio nemmeno da loro stessi. Così le loro performance hanno una forza maggiore, e il pubblico partecipa e condivide la loro interpretazione, le loro stesse emozioni. Inoltre, ci sono argomenti sempre attuali quali corruzione e soprafazione, ingiustizia sociale e sogni infranti.
Sceneggiato da William Nicholson – dai testi originali di Boublil e Schoenberg, James Fenton e Herbert Kretzmer (canzoni) – la pellicola narra, nella Francia dell’Ottocento (dal 1815 al 1834 circa), la celeberrima storia di Jean Valjean (Hugh Jackman), ex prigioniero nelle galere-inferno di allora per aver rubato del pane, e che, una volta uscito di prigione e per non aver rispettato gli ‘accordi’, viene perseguitato per decenni dallo spietato poliziotto Javert (Russell Crowe).
Ma, quando Valjean, ormai diventato benestante e potente, promette di prendersi cura della figlioletta dell’operaia Fantine (Anne Hathaway), Cosetta (la giovanissima e intensa Isabelle Allen), le loro esistenze cambiano per sempre. Comunque si incroceranno ancora un’ultima volta, durante la rivolta parigina del 1832, quando Cosetta ormai adulta e innamorata, involontariamente li farà incontrare.
Quasi tre ore di grande spettacolo (152’), fra tradizione e innovazione, immagini e musiche, dramma e avventura, che regala anche canzoni ormai diventate celebri quali “I Dreamed a Dream”, “Bring Him Home”, “One Day More” e “On My Own”. Anche il cast è spettacolare, anzi all stars, perché ci sono anche i giovani in irresistibile ascesa come Amanda Seyfried (Cosetta adulta), Eddie Redmayne (Marius), lanciato da “Marilyn”; Aaron Tveit (Enjolras), da “Gossip Girl” a “Premium Rush” in tivù; il piccolo Daniel Huttlestone (Gavroche) e l’esordiente/rivelazione Samantha Barks (Eponine); Helena Bonham-Carter (signora Thénardier) e Sacha “Borat” Baron-Cohen (Thénardier), tanto perfidi quanto bizzarri.
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Nelle sale dal 31 gennaio distribuito da Universal Pictures International Italy
“I Miserabili”, da oltre un secolo sul grande e sul piccolo schermo
1897 “Victor Hugo e t le principaux personnages des ‘Misérables’” dei fratelli Lumière
1909 “Les Misérables” di J. Stuart Blackton (cortometraggio)
1909 “Les Misérables (Part III)” di Van Dyke Brooke
1912 “Les misérables” di Albert Capellani
1913 “Les misérables - Epoque 1: Jean Valjean” di Albert Capellani con Henry Krauss (Valjean) e Henri Etiévant (Javert); “Epoque 2: Fantine” con Maria Ventura (Fantine) e Maria Fromet (Cosette)
1917 “Les Misérables” di Frank Lloyd con William Farnum (Valjean) e Hardee Kirkland (Javert)
1925 “Les misérables” di Henri Fescourt con Gabriel Gabrio (Valjean) e Jean Toulout (Javert)
1932 “I miserabili” di Raymond Bernard con Harry Baur (Valjean) e Charles Vanel (Javert)
1935 “Il sergente di ferro” di Richard Boleslawski con Fredric March (Valjean) e Charles Laughton (Javert)
1944 “El boassa” di Kamal Selim (Egitto)
1944 Il forzato di Tolone (Los miserables) di Fernando A. Rivero (Messico) con Domingo Soler (Juan Valjean) e Antonio Bravo (Inspector Javert)
1948 “I Miserabili” di Riccardo Freda con Gino Cervi (Valjean) e Hans Hinrich (Javert), in due parti “Caccia all’uomo” (92) e Tempesta su Parigi” (96’)
1950 “Re mizeraburu: kami to akuma” di Daisuke Ito (Giappone)
1952 “I Miserabili” di Lewis Milestone con Michael Rennie (Valjean) e Robert Newton (Javert)
1958 “I Miserabili” di Jean-Paul Le Chanois con Jean Gabin (Valjean), Bernard Blier (Javert)
1967 “Les Misérables” di Alan Bridges (miniserie tv) con Frank Finlay (Jean Valjean) e Anthony Bate (Inspector Javert)
1971 “Los miserables” di José Antonio Paramo (telenovela, Spagna)
1972 “Les Misérables” di Marcel Bluwal (tv) con Georges Géret (Valjean) e Bernard Fresson (Javert)
1974 “Los miserables” di Antulio Gimenez Pons (tv serie, Messico) con Sergio Bustamante (Jean Valjean) e Antonio Passy (Javert)
1978 “I miserabili” di Glenn Jordan (tv) con Richard Jordan (Valjean) e Anthony Perkins (Javert)
1982 “I miserabili” di Robert Hossein con Lino Ventura (Valjean) e Michel Bouquet (Javert)
1988 “Le misérables” di Al Guest e Jean Mathieson (animazione)
1995 “I miserabili” di Claude Lelouch (ambientato durante l’occupazione nazista) con Jean-Paul Belmondo (Jean Valjean) e Philippe Khorsand (Javert)
1998 “I miserabili” di Bille August con Liam Neeson (Valjean) e Geoffrey Rush (Javert)
2000-2002 “I miserabili” (miniserie tv) di Josée Dayan con Gérard Depardieu (Valjean) e John Malkovich (Javert)
2010 “Les Misérables in Concert: The 25th Anniversary” di Nick Morris con Alfie Boe (Valjean) e Norm Lewis (Javert)
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