giovedì 3 gennaio 2013

Reduce del premio alla regia e ai protagonisti a Venezia, finalmente nelle sale "The Master" di Paul Thomas Anderson

Dalla non troppo calda, anzi perplessa, accoglienza (da parte di critica e publico) di partenza alla 69a. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia all'inaspettato Leone d'Argento per la migliore regia a Paul Thomas Anderson e la Coppa Volpi assegnata ex aequo a Joaquin Phoenix e Philip Seymour Hoffman, approda nelle sale italiane l'atteso "The Master". Lucido e coinvolgente racconto dell'incontro/scontro di due uomini nell'inquieta America del dopoguerra. Primi anni Cinquanta. Un Paese alle prese con grandi ambizioni e uno sviluppo senza precedenti, divisa tra un profondo sradicamento e le ansie latenti che stanno all'origine della cultura della ricerca di sé e della valorizzazione delle aspirazioni, ancora in vigore.
I reduci che fecero ritorno a casa, riemersi dalle irrazionali tenebre della guerra, forgiarono un nuovo, abbagliante, mondo in cui trionfavano consumismo e ottimismo. Ma per molti tutto ciò non era sufficiente perché pretendevano di scoprire di più sull'esistenza umana, capirne il senso, di afferrare qualcosa di più grande di loro, qualcosa che mettesse fine all'ansia, alle delusioni, alla confusione e alla spietatezza del mondo contemporaneo. Da questo la nascita e il proliferare dei gruppi spirituali e delle nuove religioni, ovvero le cosiddette sette, quelle che attraverso gli anni hanno dimenticato o perso le 'buone intenzioni' degli esordi. Anderson racconta tutto questo attraverso il forte e ambiguo rapporto tra due uomini, Freddie (Phoenix), instabile ex ufficiale di Marina incapace di riabituarsi alle convenzioni della vita quotidiana; e Lancaster Dodd (Hoffman), leader carismatico della Causa, movimento nascente fondato sulla capacità dell'uomo di dominare le proprie emozioni. Ma "The Master" è soprattutto un dramma su dipendenza e indipendenza, sottomissione e ribellione, controllo e autocontrollo, lealtà e contraddizione. Infatti, avvicinatosi alla Causa da outsider, Freddie prima diventerà l'erede designato del leader e amico Lancaster, poi il loro cameratismo si trasformerà nel violento scontro tra due volontà. E quella dell'autore di "Magnolia" è sempre una visione personalissima che però diventa universale, emozionante e travolgente, dato che Anderson, portandoci come di consueto al limite delle emozioni e dei rapporti, ci tocca profondamente fondendo in un mix esplosivo cervello e cuore.
Il famigerato accenno a Scientology non c'è, anche quando il film illustra la nascita di un movimento di cui il gruppo religioso, volente o nolente, ne fa parte. "Era un terreno fertile - dichiara appunto il regista - su cui impiantare una storia drammatica e coinvolgente. Tornare all'origine delle cose ti permette di vedere quali fossero le buone intenzioni dalle quali erano nate; e quale sia stata la scintilla che ha innescato nella gente il desiderio di cambiare se stessa e il mondo circostante. Il periodo dopo la fine della Seconda guerra mondiale è stato quello in cui le persone hanno cominciato a guardare avanti con grande ottimismo, proprio mentre elaboravano dolore, morte e perdite, ancora presenti e visibili nello specchietto retrovisore". Dell'ottimo cast fanno parte anche la sempre efficace Amy Adams (Peggy, moglie di Dodd), un'irriconoscibile Laura Dern (Helen Sullivan), Ambyr Childers (Elizabeth Dodd), Rami Malek (Clark), Jesse Plemons (Val Dodd), Kevin J. O'Connor (Bill William) e Christopher Evan Welch (John More).
Nell'era del digitale "The Master", è il primo lungometraggio, dopo decenni, ad essere stato girato utilizzando una pellicola 65mm e realizzato da un cast tecnico capeggiato dal direttore della fotografia Mihai Malaimare Jr. Le scene sono di Jack Fisk e David Crank; i costumi di Mark Bridges, il montaggio di Leslie Jones e Peter Mcnulty. Le musiche sono invece firmate dal più volte nominato all'Oscar Jonny Greenwood, ex membro dei Radiohead, già collaboratore dell'autore per "Il petroliere". José de Arcangelo (4 stelle su 5) Nelle sale dal 3 gennaio distribuito da Lucky Red

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