venerdì 18 gennaio 2013
Un amore per fermare l'apocalisse e ritornare 'vivi' in "Warm Bodies" con Nicholas Hoult
In "Warm Bodies" di Jonathan Levine - ispirato al romanzo di Isaac Marion (edito in Italia da Fazi) - non ci sono più vampiri o lupi mannari, ma sono gli zombi a diventare protagonisti, disposti persino ad innamorarsi pur di cambiare, di tornare umani al cento per cento, facendo rinascere in sé i sentimenti... a costo di mangiare cervelli per ritrovarne la strada del cuore. Dato che nell'epoca dell'ipercomunicazione in realtà siamo in 'contatto' solo con la rete, al massimo col cellulare, la pellicola - nelle sale dal 7 febbraio distribuita da KeyFilms / Lucky Red in circa 400 copie - si riflette anche su questo.
Da Bestia in "X-Men: l'inizio" a zombi in questo film, il protagonista si trova addosso i panni di due 'creature' viste con orrore.
"Entrambi i personaggi vengono visti come dei mostri pericolosi - esordisce il giovane Nicholas Hoult, dal bambino di "About a Boy" al serial di successo "Skins" -, io li vedo come degli outsider; lui cerca un collegamento con gli umani e vuole prendersi cura di lei, in fin dei conti sono delle anima pure".
Infatti, gli zombi non sono più mostri senza cervello ma piuttosto confusi perché non hanno più ricordi tranne qualche flash sbiadito, tanto che qualcuno come il protagonista - questa la novità assoluta nel genere - non ricorda del proprio nome che la prima lettera, R.
Comunque, il giovane e vivacissimo Hoult confessa: "Ho visto tutti i film possibili sugli zombi, dal classico 'La notte dei morti viventi' a 'L'alba dei morti dementi', e persino 'Edward mani di forbici' perché anche lì affrontava il tema della diversità. 'Zombi 2' (di Lucio Fulci che viene citato ndr.) l'avevo visto prima, ma non per la preparazione del film. Inoltre, è difficile mettere tutto un libro all'interno di un film, ma leggerlo mi è servito soprattutto per entrare nel personaggio. Penso che l'adattamento (dello stesso regista) sia eccellente. Il protagonista riesce a fare che tutti siano con lui per cambiare le cose e il mondo. E grazie all'incontro con Julie, che si unisce a lui nella lotta, ci riuscirà".
"Se funziona al botteghino, sicuramente verrà realizzato un secondo film, ma a tutt'oggi non c'era l'idea di fare un sequel. La storia si conclude, il film ha un tono più leggero, ironico, si prende meno sul serio di 'Twilight' (i produttori sono gli stessi ndr.), si prende gioco degli zombi senza essere una parodia".
"Gli zombi in questo film sono un po' diversi del solito - prosegue -, non credo che il messaggio sia 'per essere accettato devi diventare come gli altri', visto che R vorrebbe tornare ad essere quello che era prima, rivedere una ragazza alla quale ha mangiato il cervello del fidanzato, casomai sostiene che l'amore può superare ogni difficoltà".
Come ha affrontato l'insolito ruolo?
"Non esagero mai facendo lo zombi - dichiara ridendo -, ho fatto una specie di corso per zombi, in cui avevamo tra gli insegnanti mimi, ballerini e anche un ex membro del Cirque du Soleil. Tanto che durante le prove ci dicevano: 'chi prima arriva, prima mangia', perché la cosa più difficile è quando devi correre da zombi. Essere veloce alla maniera di zombi è stato complicato, perché pian piano il protagonista migliora, reimpara a parlare, ma anche a muoversi come un umano 'vivo'. Jonathan, nella scena sul letto, mi diceva ora meno zombi ora più zombi, questo no questo si. E' stato molto divertente".
E se accadesse veramente che un'epidemia ci trasformassi in zombi?
"Negli Usa sono preparati perché tutti hanno la pistola - afferma lui che è inglese -, a quel punto cercherei di confondermi con loro, fino a diventare il re degli zombi - scherza -. 'Twilight' prima non l'avevo visto, ma l'ho fatto dopo aver girato il film, e sapevo che il tono era diverso. Il mio personaggio mi piaceva perché doveva essere uno per cui il pubblico faccia il tifo, non è stato facilissimo. Ho fatto qualcosa di diverso, non ho cercato di fare la stessa cosa, ma tenermi lontano da esso, un'interpretazione adatta al clima e a quello che voleva esprimere il film. I due protagonisti sono motivati e agiscono per cause diverse. Lei ha paura di quello che potrebbe farle, lui sa che lei è in pericolo e vuole proteggerla, ed è convinto che lei proteggerà lui. E ritrova il piacere di fare le cose alla svelta".
"All'inizio del film, quando lui descrive chi è - aggiunge -, cammina, si lamenta, capisce che non ci si parla più, non ci si ama più, ma anche prima - tramite i flashback - si era persa l'attenzione per la comunicazione vera, la prima forma di comunicazione, tutto questo c'era già nella sceneggiatura, un po' semplificata per me. Cerco un contatto, di stabilire un rapporto con Julie, di entrare in contatto con lei e di trovare la maniera di farlo".
"R è consapevole fin dall'inizio della sua situazione e vuole cambiare, la scintilla è Julie. Durante i provini, quando abbiamo fatto la lettura insieme a Teresa Palmer (Julie), ho scoperto che è una ragazza piena di energia e di entusiasmo, molto contagiosi, che mi fece apparire un sorriso. Se fossi uno zombie la mia scintilla sarebbe lei. Nel film non parlo molto ma posso guardare i grandi attori che mi circondano".
"La bestia di X-Men è stata più complicata e ci volevamo almeno 4 ore di trucco, mentre per lo zombi solo un'ora mezza, visto che è più leggero e anche più facile per me".
Quindi una commedia horror in raro equilibrio tra romanticismo ed ironia, riflessione e azione, dove il ritmo lento degli zombi viene sostituito con quello quasi frenetico del montaggio. Una classica ora e mezza di divertimento firmata dall'autore di "50 e 50" con lusso di particolari (e citazioni) e gusto per l'ambientazione post apocalittica non troppo lontana dai nostri giorni. E, volendo, dove il muro che separa gli umani dagli zombi potrebbe essere quello della 'rete', dove abbiamo centinaia - spesso migliaia - di amici con cui comunicare ma non ne vediamo/incontriamo nemmeno
uno. Forse per caso?
Nel cast anche il giovane in ascesa Dave Franco (Perry, lo sfortunato fidanzato di lei), fratello dell'attore James; il bravo Rod Corddry (M, l'amico maturo), al cinema in "Cercasi amore per la fine del mondo"; Analeigh Tipton (Nora, amica di lei), Cory Hardrict (Kevin) e John Malkovich (generale Grigio e padre di lei).
José de Arcangelo
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