venerdì 1 marzo 2013

"Amiche da morire", una commedia al femminile tinta di noir per un terzetto diverso ma affiatato

Una commedia noir per il debutto nella regia di Giorgia Farina, un esordio originale e gustoso, in un certo senso, fra "Operazione San Gennaro" di Dino Risi e "La ragazza con la pistola" di Mario Monicelli, ma completamente al femminile, e pressoché su misura di Claudia Gerini, Cristiana Capotondi e Sabrina Impacciatore, terzetto protagonista. Approda nelle sale italiane il 7 marzo in 250 copie (che potrebbero diventare 300), distribuito da O1, il giorno prima della festa delle donne. "Avevo voglia di fare qualcosa al femminile perché in Italia non ci sono storie del genere - esordisce la regista alla presentazione romana -, oppure le donne nelle commedie girano intorno al comico di turno, quasi mai sono protagoniste. E perché una di loro non dovrebbe uccidere il suo partner?, visto che noi stesse l'abbiamo pensato almeno una volta nella vita. Inoltre a me piacciono i film di genere, horror, western, thriller. Così ho iniziato a scrivere una commedia diversa nel panorama del cinema italiano, insieme a Fabio Bonifacci, mettendo in gioco una diversità. E' stato bravissimo a calarsi nei panni di tre personaggi femminili, lui è uno che ama le donne, ha due figlie e una famiglia di donne. Tanto che ci divertivamo a fare le vocine delle tre, c'è stato un feeling fin dall'inizio. E ho mangiato del tonno". Già, dato che la storia si svolge d'estate su una non meglio identificata isoletta del sud, probabilmente siciliana, dove c'è proprio una tonnara che ha un ruolo importante nella vicenda. In questa realtà, divisa tra modernità e retrogrado tradizionalismo, si snodano le vite di tre giovani donne, che malgrado le diversità si trovano costrette a far fronte comune per salvarsi la pelle. Gilda (Gerini), una bellezza verace approdata dal continente, che da anni sbarca il lunario facendo il mestiere più antico del mondo, pardon la escort; Olivia (Capotondi), una moglie da manuale, bella ed elegante, che suscita invidia nelle donne per la sua idilliaca vita accanto al bel marito; Crocetta (Impacciatore), il brutto anatroccolo della situazione che si mormora porti iella a qualsiasi malcapitato le si avvicini e tenti di conquistarla. A complicare la loro esistenza arriva un fiero quanto brusco commissario di polizia, Nico Malachia (un inedito Vinicio Marchioni). Infatti, l'uomo intuisce che le tre nascondono un segreto... "Ero eccitato, intellettualmente, di fare un film tutto al femminile - afferma Bonifacci - e, avendo una compagna, due figlie, due sorelle e altre donne in famiglia, mi ritrovo spesso circondato. E soprattutto so che quando litigano tra loro non bisogna mettersi in mezzo a meno che non abbiano 7 anni e 1/2. E' un omaggio alla femminilità, l'idea del film è uscita nel modo migliore, anche se te ne accorgi quando ormai è finito, perché viene fuori il tuo modo di vedere le cose: tutti gli uomini sembrano forti e si rivelano deboli, e le donne che sembrano deboli si rivelano forti. Perché ci sono anche pezzi di realtà". "Ho pensato a quelle donne bionde - dichiara la Capotondi sul suo personaggio -, a quando le altre dicono 'sto avendo un momento da bionda' dopo aver detto o fatto una stupidaggine. Una donna svenevole, svanita che ha un momento di cinismo e di lucida follia assassina. La capacità di difendere la realtà di un matrimonio perfetto, e di punire chi le ha portato via il sogno d'amore. Come attrice devi provarti in cose nuove, in ruoli in cui non ci sei tu, almeno non in questo personaggio, abbiamo in comune solo l'amore per le piante. L'ho scoperto perché ho letto la sceneggiatura proprio quando ha nevicato a Roma e mi sono morte tutte le piante grasse sotto. Si attinge al divertimento, ad immaginarsi Olivia per un mese, perché le protagoniste sono personaggi che fanno veramente tante cose diverse e sono fortemente caratterizzati". "Gilda, già ha un nome che è tutto un programma - ribatte la Gerini -, l'immaginavamo una donna decisa, una che ama amare, sedurre, piacere; si diverte col gioco della seduzione e ne fa un mestiere, una escort in chiave brillante, si diverte, ma forse si sta per stancare, pensa di fare altro, di cambiare vita. Nessuna nota drammatica in lei, ma ha una sua dignità, il mondo maschile ai piedi, e soprattutto gioca, perciò tutte le altre la detestano, tanto che dice 'qui, a parte la postina, nessuna donna viene da me a scambiare quattro chiacchiere. Ma ha a che fare con gli uomini, è piena di iniziativa tanto da trascinare le altre, è la mente del trio. Infatti, pensa 'abbiamo questi soldi, queste due portiamole dove voglio io'. Riesce a trasformare in un'opportunità la casualità. Mi sono divertiva tantissimo già quando l'ho letto, c'era il rischio di cadere nel volgare ma non l'ho fatto. Sono un'equilibrista in questo, nel non scadere e non eccedere. Gilda non è un'autoctona, è un po' senza patria, ha scelto l'isoletta perhé le è piaciuta. In comune con lei ho i calci delle arti marzial, dato che studio taekwondo. A volte il nostro lavoro è anche un gioco e, quindi, nell'amore e nella fatica mi sono divertita". "A partire dal nome, Crocetta, non è una donna attraente né sensuale - confessa l'Impacciatore -, effettivamente è il primo film in cui ad un certo punto, partita da brutto anatroccolo, ho un momento di riscatto altissimo, abbastanza sexy. In Italia, le donne devono aderire ad un canone di bellezza per appartenere alla categoria sexy; e io avendo la gobba sul naso e non portando la quarta di reggiseno al cinema non rientro nella categoria, ma grazie a dio nella vita faccio furore! (ride) Mi fa piacere che Giorgia abbia questa visione di me, l'occhio di una donna che mi ha guardato come un uomo di un certo gusto; ci voleva una donna per scoprire che posso essere sexy. Nella prima parte del film sono mortificata, senza tacchi, con calze pesantone, un trucco eccessivo, tanto che i primi giorni mi vergognavo a uscire sul set, e visto che non c'è niente di più bello di un macchinista. Claudia ha mete di bellezza ipnotica, Cristiana da principessa, io da nano impazzito perciò mi vergognavo, anche perché portavo mutandoni alle ginocchia. Dopo un paio di giorni, ho scoperto che incredibilmente piacevo, potevo piacere anche così e ho mollato l'analista. Ho scoperto certe cose sulla femminilità, e quando, finalmente, una giornata mi mettono un vestito attillato, un trucco di cui bearmi, da quel momento è arrivato sul set un altro tipo di tosterone". "Un ruolo così è la prima volta che mi capita, tanto che ho accettato senza condizioni - chiosa Marchioni -, è stato meraviglioso e divertentissimo, quello che faccio è una sorta di compendio di fortissima autoironia su tutta la parte maschile, su come un uomo in mezzo a tre donne è un tipo destinato a soccombere, solo se prova a metterci il naso. Mi sono divertito a fare da contraltare in un film messo in scena da attrici straordinarie". "Sono uno che mediamente si diverte nella vita - confessa l'attore -, ho i miei lati oscuri e divertenti, e sono riuscito a interpretare un ruolo che ha delle caratteristiche diversissime da quelli che ho fatto finora (su tutti il "Romanzo criminale" televisivo, ndr.), e non me ne frega niente di smarcarmi dal personaggio del Freddo, per cui sono stato conosciuto e ho fatto poi una decina di film, non me lo toglierò mai di dosso, sono orgogliosissimo, anche del fatto che un attore che crede nel mestiere deva cercare di mettersi in discussione per crescere. Creedo di aver avuto questa possibilità e ringrazio tutti quelli che hanno creduto in me, visto che finora ho sempre fatto ruoli abbastanza drammatici. Sono contentissimo di esserci riuscito". "Sì, si tratta di un'isola siciliana - conferma la Farina -, ma non ho voluto ambientare il film in maniera specifica, perché è una storia tra finzione e realtà, su una sorta d'isola che non c'è. Volevo chiuderle in mezzo al mare in una realtà un po' favolistica. Abbiamo girato in Puglia, tra Monopoli e Pomigliano a Mare, abbiamo cominciato il 5 maggio, e non facevo il bagno in quel periodo dai tempi delle elementari. Abbiamo vissuto un'estate lunghissima". "Mio padre si sarebbe molto divertito - dice Raffaela Leone, produttrice col fratello Andrea -, lo spirito è lo stesso, l'idea di provocare era una sua caratteristica, tanto da sfidare gli americani col western e portandoglieli a casa, quasi usurpandolo. Il film è nato da una sceneggiatura straordinaria, divertente, strana, un po' matta, curiosa. Metterla insieme non era semplice, coinvolgerci le attrici quando fai un'opera prima, non è facile, ma anche loro sono state colpite dalla sceneggiatura, e si sono messe in gioco. Siamo soddisfatti di aver fatto un film al femminile che, in qualche modo, mi colpiva perché esprime quello che penso: la grande forza del definito sesso debole, perché in realtà non lo siamo. Infatti, a proposito di Ginger e Fred, si diceva 'sono entrambi bravissimi solo che lei balla all'indietro e coi tacchi a spillo'. L'abbiamo fatto sperando di divertire e intrattenere, perché è stato girato benissimo, da una giovane di grande talento. L'abbiamo supportarla, rassicurando il cast che si trattava di un'opera prima ma non lo sarebbe sembrato. Abbiamo dato la possibilità di fare il film che lei voleva, e anche con un cast tecnico importante, e la fatica è tutta messa sullo schermo". "Sono le persone che poi mi sono diventate amiche, come Raffaella, infatti, la notte prima di iniziare il film fingevo grande tranquillità, mi dicevo tutto bene e invece per me c'era il caos. E proprio allora mi arriva un suo messaggio: 'anche papà il giorno prima di iniziare il film non dormiva'. E io ho pensato 'Allora sto a cavallo' e sono riuscita a dormire". "E' successa una piccola magia - aggiunge Bonifacci sui personaggi -, Olivia è un po' ispirata alla Capotondi, così come Gilda alla Gerini, spesso quando vengono delineati i personaggi in mente ho un volto, a volte gente che conosco o un attore, anche se non avevamo definito il cast in realtà ho sempre scritto avendo in mente i loro ruoli, anche per Sabrina, inclusa la carica sexy finale, sono cose che uno pensa quando li vede. Per fortuna loro hanno accettato e Giorgia le ha coinvolte nella produzione. Per me è il cast ideale, cosa che non accade molto spesso". "Ci ho creduto dal primo giorno in cui ho letto le due pagine del soggetto - dichiara Paolo Del Brocco di Rai Cinema, coproduttrice -, una commedia leggermente diversa, e visto che tutti ci chiedono di trovare cose diverse, nelle idee e nei modi di girare; questo è un esempio dal sapore diverso di tutte le commedie che vediamo, non solo per il tono femminile fortissimo, ma anche per le caratteristiche. Oltre riuscire a fare le opere di grande autori, pensiamo ai film di giovani donne che possano emergere. Forse è il migliore di questo ciclo, perché Giorgia ha una formazione internazionale, tanto che la commedia è già stata acquistata in prevendita in Francia, Germania e Gran Bretagna. Ringrazio Raffaella e il cast, tutti insieme intorno alla giovane regista di 27 anni. Sono andato sul set, come faccio spesso, e per la prima volta ho trovato un clima di vera amonia. Sono soddisfatto di come è stato realizzato da Raffaella, con cuore passione e anima". Nel cast anche Marina Confalone (donna Rosaria), Corrado Fortuna (Lorenzo), Antonella Attili (signora Zuccalà), Tommaso Ramenghi (Rocco), Lucia Sardo (madre Crocetta) e Corrado Fortuna (Lorenzo). Il film ha avuto il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali - Direzione Generale per il cinema, dell'Apulia Film Commission e della Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo - Unione Europea - Iniziativa co-finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, in associazione con Banca Popolare di Sondrio e BeatrixLuna Immobiliare ai sensi delle norme sul tax credit. José de Arcangelo

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