giovedì 28 marzo 2013
La nuova storia d'amore di Stephenie Meyer stavolta è fantascientica, più vivace e meno eddulcorata "The Host" con Saoirse Ronan
E' arrivato il nuovo film tratto dal best-seller di Stephenie Meyer (RCS libri), celeberrima autrice della saga di "Twilight", che propone ancora la romantica storia di un amore impossibile, stavolta virando verso la fantascienza.
Scritto per lo schermo e diretto da Andrew Niccol (da "Gattacca" a "In Time"), il film si discosta da quelli della saga in quanto a ritmo e livello artistico, ma la storia purtroppo è debitrice di tanti classici cinematografici del genere e non, primo fra tutti il vecchio caro "L'invasione degli ultracorpi", e poi da "La fuga di Logan" a "L'uomo che cadde sulla Terra", soprattutto nelle situazioni e l'ambientazione. Perché ci sono sempre gli invasori e un gruppo di ribelli che combatte per la libertà.
La Terra è ormai colonizzata dalle 'Anime', una razza aliena che ha 'sfrattato' gli umani dai loro corpi tramuntandoli in dimore per viandanti interplanetari. Le Anime hanno trasformato il pianeta in un mondo pulito, sicuro e pacifico - ma senza anime umane -, ad un costo incalcolabile perché gran parte degli umani è stata sopraffatta.
Alcuni, come Melanie (la sorprendente Saoirse Ronan, dalla nomination a 13 anni per "Espiazione" ad "Amabili resti"), una donna giovane e forte, sono sopravvissuti in clandestinità, costantemente in lotta contro il pericolo di essere catturati e annientati.
Fatta prigioniera da un Cercatore (Diane Kruger), procacciatrice di corpi umani per le nuove Anime in arrivo, Melanie cerca di uccidersi senza esito e un'Anima chiamata Wanderer viene chirurgicamente impiantata nel suo corpo. E quando la Cercatrice spinge Wanderer a tirar fuori dalla memoria di Melanie informazioni sui ribelli, la sua coscienza si oppone drasticamente.
Rifiutando di farsi sopraffare e scomparire per sempre, Melanie riesce a convincere Wanderer a ritornare dalla sua famiglia, soprattutto dal suo amato Jared (Max Irons), dal suo fratellino Jamie (Chandler Canterbury), da suo zio Jeb (William Hurt) e sua zia Maggie (Frances Fisher).
Ma nel rifugio sotterraneo in mezzo al deserto, Wanderer - ora chiamata Wanda - incontra Ian (Jake Abel), l'uomo che è destinata ad amare, dando vita così a un insostenibile conflitto interiore tra lei e Melanie, e ad uno strano e tormentato triangolo amoroso... due anime in un solo corpo amato da due uomini.
Comunque, il mix tra avventura, romanticismo e fantascienza si dimostra meno soporifero della precedente saga che però conquistò un'intera generazione di adolescenti, mentre questa nuova incursione in un nuovo 'genere' da parte delle Meyer sembra non aver risvegliato lo stesso interesse.
E, nonostante stavolta ci sia un cast di tutto rispetto che riesce a coinvolgere e, nel caso della Ronan, anche ad emozionare. Segno che il fascino della precedente saga che attirava le ragazzine era solo quello dei bei 'vampiri', veri o sognati. Tant'è che qui le 'anime' innamorate non si vedono anche se hanno un corpo in prestito.
Il film è prodotto, come di consueto, dalla stessa Meyer con Nick Wechsler ("Magic Mike"), Paula Me Schwartz e Steve Schwarz ("The Tree of Life"). Il direttore della fotografia è Roberto Schaefer ("Quantum of Solace"), il montaggio è di Thomas J. Nordberg ("Beastly"), la scenografia a cura di Andy Nicholson ("Capitan America" e "Frankenweenie"), i costumi di Erin Benach (da "Drive" a "Blue Valentine") e le musiche originali di Antonio Pinto (da "Collateral" allo stesso "Quantum of Solace").
José de Arcangelo
(2 stelle su 5)
Nelle sale dal 28 marzo distribuito da Eagle Pictures
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