mercoledì 24 aprile 2013
Dopo vent'anni approda sul grande schermo "Kiki - Consegne a domicilio" del maestro dell'animazione Hayao Miyazaki
Un altro lungometraggio d'animazione 'recuperato', firmato dal maestro Hayao Miyazaki originariamente destinato alle adolescenti, ma godibile anche per grandi e piccini. Realizzato vent'anni fa, "Kiki - Consegne a domicilio" è un cartone animato sempre attuale e universale perché, nonostante sia tratto dall'omonimo romanzo per ragazzine di Eiko Kadono, Miyazaki - che all'inizio doveva solo produrlo - ha deciso di sceneggiarlo e dirigerlo lui stesso, provedendo a 'modifiche' e aggiunte sempre legate all'adolescenza, e donandoli il sapore agrodolce tipico di quel periodo della nostra vita, eternamente in bilico tra dipendenza e voglia di indipendenza.
Inoltre, amante della natura e degli animali, il maestro premio Oscar ("La città incantata") dedica grande attenzioni sia all'una che agli altri, facendo dello 'stregatto' Jiji non solo un simpatico inseparabile compagno della ragazzina ma donandogli, oltre alla simpatia e all'ironia, le movenze e gli 'atteggiamenti' tipici dei cari micetti.
Kiki è una strega adolescente simpatica e un po' maldestra, ma come tradizione impone, compiuti i tredici anni, deve lasciare casa e genitori per partire alla ricerca di una città in cui svolgere un anno di apprendistato, dimostrandosi capace di rendersi indipendente.
In compagnia del gatto nero parlante Jiji, a cavallo della scopa di sua madre corredata con la radiolina di suo padre, Kiki arriva nella metropoli di Koriko che, bagnata dal mare e sovrastata da una splendida torre dell'orologio, rappresenta la città dei sogni.
Ma la città le riserva molte sorprese, prima fra tutte l'indifferente freddezza dei cittadini. Armata del suo unico potere magico, quello di volare nel cielo, Kiki riesce faticosamente e con l'amorevole aiuto di una simpatica fornaia ad avviare un'attività di consegne a domicilio.
Però la ricerca dell'indipendenza economica ed emotiva si rivelerà un duro percorso di crescita per Kiki che sarà costretta ad affrontare molti imprevisti e tante difficoltà, sia fuori che dentro di lei. Pericoli e sentimenti, gioie e delusioni, coraggio e amore.
E, nonostante sia stato realizzato oltre vent'anni fa, il lungometraggio non è per niente invecchiato dato che il celebre maestro giapponese punta su atteggiamenti e sentimenti universali senza tempo, donando ai giovani protagonisti i 'poteri' e gli obiettivi tipici dell'adolescenza.
"Una volta, i protagonisti delle storie per ragazzi - dichiarava nell'89 il maestro - ottenevano l'indipendenza economica, che allora coincideva con quella psicologica, dopo aver superato delle difficoltà. Tuttavia, nella società attuale, in cui chiunque può guadagnare denaro passando da un impiego temporaneo all'altro, con c'è collegamento tra indipendenza economica e indipendenza psicologica. Nella nostra epoca, la povertà non è più tanto materiale, quanto spirituale".
Quindi, un film d'animazione che, sotto l'abbagliante bellezza del personale disegno di stampo tradizionale, offre anche un'occasione di riflessione non solo agli adolescenti, ma anche agli adulti, a genitori e non.
E Miyazaki aggiungeva allora: "In un'epoca in cui lasciare la sicurezza della propria casa non è più niente di speciale, e vivere tra estranei non significa nient'altro che andare al supermercato per trovare ciò di cui si ha bisogno, raggiungere una vera percezione di indipendenza può essere più difficile che mai, poiché richiede un processo di scoperta dei propri talenti e dell'esprimere se stessi".
Le voci dell'edizione italiana sono di Eva Padoan (Kiki), Ilaria Stagni (Jiji), Manuel Meli (Tonbo), Giovanna Rapattoni (Osono), Maria Pia Di Meo (signora), Doriana Chierici (Bertha), Roberta Pellini (Kokiri), Oreste Baldini (Okino), Graziella Polesinanti (Dora), Barbara De Bortoli (Maki).
3 - José de Arcangelo
Nelle sale dal 24 aprile distribuito da Lucky Red
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