martedì 30 aprile 2013
Sugli schermi italiani arriva dalla Spagna un "Torrente" di volgarità, azione e demenziale dell'attore-regista Santiago Segura
Dopo aver sbancato al botteghino in Spagna per la quarta volta arriva finalmente nei cinema italiani la saga del "Commissario Torrente - Il braccio idiota della legge", scritta, diretta e interpretata da Santiago Segura, già attore per Alex de la Iglesia (da "Azione mutante" a "Balata dell'odio e dell'amore".
Una commedia demenziale, volutamente ipervolgare e disgustosa come il suo protagonista, sporco, ciccione e machista. Un franchising cinematografico che in patria è un fenomeno in prima linea da quindici anni e che ha racimolato al botteghino sempre di più: oltre 12milioni col primo, quasi 23 col secondo fino a superare col terzo "Star Wars Episodio III: la vendetta dei Sith. E gli spettatori sono stati tre milioni per il primo, 5 per il secondo, 10 per il terzo e il quarto ha superato finora i 4milioni, nonostante la crisi. Da noi parte proprio dal quarto e viene distribuito dalla Massimo Ferrero Ellemme Group che debutta nel settore, dopo anni di attività nella produzione e nell'esercizio cinematografico, lanciandolo con 73 copie il 2 maggio, ma con una sorta di anteprima nelle multisale già dal 1°. Una miscela esplosiva di volgarità e squallore, kitsch e fumetti, action e comicità di ultima generazione, quasi un mix tra la nostra vecchia (rivalutata) 'commediaccia' e "American Pie", passando attraverso il filtro grossolano delle parodie, dalla "Pallottola spuntata" e "Hot Shots" ai vari "Scary Movie", ma in salsa spagnola e destinata, secondo i distributori, ad un pubblico dai 14 ai 25 anni.
"Quando girai il mio primo film ero un fan del neorealismo italiano - esordisce il regista in presenza lampo a Roma per presentarlo -, un cinema all'inizio davvero rivoluzionario che riusciva a plasmare gli elementi più tristi e a riportarli sullo schermo. Per questo film mi sono ispirato a tutto perché non ho inventato nulla".
Il commissario Torrente (ex poliziotto chiamato Tenente) si trova in una situazione delicata. E, dopo vari tentativi di condurre una vita 'degna' (come se questo fosse possibile), Torrente è costretto ad accettare un 'incarico' pericoloso: uccidere un potente uomo d'affari.
L'ingaggio si rivela una trappola e il lurido e sordido detective si ritrova in prigione, però non si rassegna. Organizza una spettacolare fuga e una terribile riscossa...
"Per me è inspiegabile il successo del film oggi, oltre 4 milioni di spettatori, spero che anche il pubblico italiano abbia fiducia in me, che qualcuno vada al cinema, infatti, se non vi è piaciuto non escrivete niente. Anzi consigliatelo ai vostri nemici, per favore".
"Il fatto di ridere dell'autorità non l'ho studiato - continua -, è normale ridere dell'eccesso di potere. Di solito le persone che indossano un uniforme cambiano, si credono superiori, e ridere - come ci accadeva a scuola - di un maestro autoritario è storia di tutti. Sono sempre stato attratto dai perdenti perché sono più interessanti da interpretare di Superman che sta sempre in posa, vola e non sbaglia mai. Credo che il nuovo, tormentato, sarà meglio di quello col sorrisetto che è perfetto, ma noioso".
"Torrente è divertente - aggiunge sul personaggio - anche per la gente comune perché lui si crede attraente, pensa di essere grande, personaggi come lui sono divertenti, ridicoli, perché non hanno nessuna consapevolezza di sé. Pensa che piace perché è bello, non perché puzza o risulta sgradevole. Fa parte di un gruppo di gente molto eccessiva che nessuno vorrebbe come marito della propria figlia, né come vicino di casa. E' machista, fascista e alcolista fatti di cui al cinema è possibile ridere, perché diventa una sorta di esorcismo. Un elemento di disturbo che per i suoi eccessi diventa divertente, ci permette di riderci su e di liberarci. Torrente non è una minaccia. Torrente è un franchista, ama Franco, e nei fumetti (visto il successo sono uscite le raccolte di strisce ndr.) finisce nella macchina del tempo e incontra Franco, i re cattolici (Isabella di Castiglia e Ferdinando di Aragona che hanno contribuito all'unificazione della Spagna e 'finaziato', soprattutto lei, la scoperta di Cristoforo Colombo ndr.)."
"Il mio Torrente è, invece, sempre proiettato nel futuro - prosegue -, in questa nostra situazione difficile, oggi è un paria, un disgraziato che non ha cultura né denaro, mentre i politici hanno potere e denaro. Potrei dire che è Berlusconi il suo alter ego italiano, ma rispetto Silvio, e lo potrei solo ipotizzare perché ha potere e denaro".
"E' un Blockbuster - dice del film - però brutale tanto che nella versione italiana sono state tagliate alcune cose, perché io sono come un bambino che gioca con i suoi giocattoli. L'enorme successo mi ha permesso di avere grandi mezzi, introdurre delle mascalzonate, tanta azione, ed è quindi un po' violento. Credo che quella che vediamo sia l'Europa di oggi, sicuramente è la Spagna della crisi e della 'picaresca'. Tanto che il sottotitolo originale è 'Crisi letale', Torrente era un miserabile quando non c'era la crisi, figuriamoci ora che deve lavorare di pala per cercare il fondo, mi preoccupa di più la situazione, nel 6 dovrò rendere ancora più cruda la situazione".
"Sono state tagliate alcune cose molto disgustose - confessa -, io sono un malato faccio cose molto esplicite, tipo le scene che non volete vedere, e in originale era addirittura in 3D. Un esempio: il piano di un culo (maschile però ndr.)che si avvicina sempre più allo schermo, tanto da far dire allo spettatore 'perché mi aggrediscono con un culo enorme (ma questo ci ha ricordato 'Mimì metallurgico..." della Wertmuller ndr.)? ed esce in stato di shock. Persino il montatore voleva tagliarla, e io a dirgli 'voglio che si veda bene', vedere fin dove si può arrivare. Però nessuno mi ha censurato, è successo in Italia, e l'avevo sognato. Mi sta bene, ora sono un autore censurato".
"Se va bene al cinema, uscirà da voi in blu-ray in versione integrale, senza censura e in 3D, cioè molto peggio di questa versione. Adoro il cinema trash come adoro da cinefilo i classici, Pasolini, Rossellini, ma anche l'horror di Fulci, lo spaghetti western di Corbucci e Leone. L'Italia è cinema, Ennio Morricone, Alvaro Vitali che è stato lanciato da Fellini ma è stato anche Pierino. Mi ricordo di aver visto in un doppio programma 'Pasqualino Cammarata... capitano di fregata' (di Mario Amendola, 1974 ndr.), ma il cinema 'del destape' in Spagna, equivalenti kitsch che affiorano in Torrente. Perciò avevo chiesto ai distributori se Alvaro Vitali lavorasse ancora perché avevo pensato a lui per 'Torrente 5'. Poi amo i fumetti italiani, Milo Manara, Crepax, Andrea Pazienza mi 'encantano', io ho fatto comics in passato e ho scoperto che per fortuna sono stati pubblicati anche in Italia come 'Piccoli viziosi' che avevo fatto, sotto pseudonimo, per Comic Underground (in Italia Rivista Blu)".
"Sono passati 15 anni dal primo film - racconta sulla nascita del personaggio -, sull'onda della parodia critica, ma c'era gente che vedeva un'apologia del protagonista, tanto che un giornalista argentino mi disse 'Torrente è misogino, come può rappresentare la maggioranza'. Io rispecchio tutta l'umanità più sporca e nera e ciò mi diverte. Non bisogna vederlo direttamente come una cosa kitsch, io lo vedevo come un underground e ha avuto grande successo. Non sono un misantropo, non sono contro le donne, ma dal personaggio bisogna prenderne distanza".
"La mia testa è come un trittaspazzatura - conclude e, mentre scappa letteralmente, firma anche autografi e si fa delle foto con i fan -, alcune idee si plasmano altre no. Ci sono personaggi della cultura trash che si perdono. Nella scena del cibo nell'ospizio c'è un cameo di una vera icona di quel cinema, Fernando Esteso che ho ripescato per il film. Rin Rin/Julito è interpretato dal figlio della cantante Isabel Pantoja che aveva sposato il torero Paquirri, poi morto tragicamente. Suo figlio non aveva mai fatto un film, ma mi piaceva la sua faccia 'da deficiente', e questo è stato per lui una sorta di riscatto".
José de Arcangelo
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