venerdì 14 giugno 2013
Dall'Inghilterra arriva "Killer in viaggio", una gustosa commedia nerissima su una coppia... di serial killer, di e con Alice Lowe & Steve Oram
Alice Lowe & Steve Oram sono finalmente riusciti a portare sul grande schermo i loro bizzarri, neri, personaggi già popolari e amati sul palcoscenico e sulla televisione, non pubblica of course, inglese. "Killer in viaggio" è una commedia nera sullo squallore della vita quotidiana di una coppia di sottoproletari di ultimissima generazione che però hanno un solo difetto, sono degli inconsueti serial killer.
Scritto dalla coppia con la collaborazione di Amy Jump e diretto da Ben Wheatley - un regista noto e premiato ai festival di cinema fantastico e dell'orrore -, il film ha ricevuto l'Empire Award 2013 come miglior film inglese e il Leone Nero al miglior film al Courmayeur Film Festival.
Una commedia nerissima con un'irresistibile carica di corrosiva ironia perché prende spunto dalla realtà quotidiana portandola all'esasperazione, mettendo in risalto le nostre manie e vizi. Infatti chi non ha mai pensato di uccidere un 'maleducato', un prepotente o un 'sporcaccione' incontrato per strada? Solo che loro lo fanno perché dietro la loro apparente mitezza nascondono un'enorme insoddisfazione e un oceano di rabbia repressa.
In questo modo la loro vacanza in caravan nelle isole britanniche, che doveva essere un liberatorio viaggio di sesso e turismo, diventa un folle percorso di frenesia omicida. Tina (Alice Lowe) e Chris (Steve Oram) partono sul loro amato Abbey Oxford Caravan: lei è un'introversa dog-sitter che vive con una madre soffocante in completa miseria; lui vuole farle vedere il museo Crich Tramway, il Keswick Pencil, il paesaggio collinare e le meraviglie che lo hanno accompagnato nella sua vita, fino al viadotto di Ribblehead.
Ma ben presto - già durante il viaggio sul più vecchio tram - 'gli altri' li disturberanno al punto di far scattare in loro la follia omicida, facendo di loro una sorta di "assassini della luna di miele". Vittime occasionali sono un antisociale che butta la carta per terra, anzi sullo storico tram, i ragazzi rumorosi e maleducati, scrittori presuntuosi, fondamentalisti dell'ecologia, persino le scatenate ragazze di un addio al celibato.
Il tutto condito con celebri canzoni anni '60/'70 (da Donovan Leitch a Frankies Goes to Hollywood, da Françoise Hardy a Gloria Jones), con una graffiante satira sociale e un pizzico di horror che, nonostante le apparenze e le risate (amare), ci fanno riflettere sui nostri atteggiamenti, sull'insoddisfazione e il disagio che ci fanno pensare o commettere azioni eccessive, e che spesso (agli altri) sembrano senza senso.
Nel cast anche Eileen Davies (Carol, la madre), Seamus O'Neill (Mr. Grant), Monica Dolan (Janice), Jonathan Aris (Ian), Aymen Hamdouchi (Chalid Sulinan), Tom Meeten (capo sciamano), Kenneth Hadley (Richard), Stephani Jacob (Joan), Richard Glover (Martin) e il simpatico e bravissimo cane Smurf (Banjo) che ha vinto addirittura la Palm Dog a Cannes. Quello invece che vediamo all'inizio e che gli assomiglia come una goccia d'acqua è Ged (Poppy).
Un film, ovviamente indipendente, prodotto da Nira Park ("L'alba dei morti dementi"), Claire Jones & Andy Starke e girato nel Derbyshire, West Midlands, Lake District e Pek District, nel Regno Unito, location raramente frequentate dal cinema britannico.
José de Arcangelo
(3 stelle su 5)
Nelle sale dal 13 giugno distribuito da Accademy 2
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