mercoledì 5 giugno 2013

Con "Paulette" torna l'impagabile Bernadette Lafont (con Carmen Maura) in una graffiante commedia su vecchiaia e solitudine sociale

Ancora una commedia francese gustosa, graffiante e divertente che funziona soprattutto perché parte da uno spunto, non originale ma molto reale in questo momento, per coniugare comicità, ironia e lotta quotidiana come faceva una volta la commedia all'italiana. Infatti, "Paulette" di Jérome Enrico - figlio di Robert, famoso sceneggiatore e regista di 'polar' anni '60/'70 - con una sempre efficace e coraggiosa Bernadette Lafont - lanciata dalla 'nouvelle vague', da "Le beau Serge" di Chabrol a "Mica scema la ragazza" di Truffaut - narra le vicende una simpatica vecchietta incattivita da una magra esistenza e 'costretta' a diventare perfida e insolente, persino razzista e xenofoba. L'anziana vive sola in un complesso residenziale alla periferia di Parigi, ma con la sua pensione non riesce a tirare avanti - rovista e lotta tra gli avanzi dei mercati come accade sempre più spesso anche da noi -; una sera però osservando alcuni strani movimenti fuori dal suo palazzo, Paulette scopre un mondo che non conosceva e, ricattando lo spacciatore locale - decide di vendere anche lei cannabis. E, reduce di un passato di ristoratrice e pasticcera, trova un modo di farlo in maniera del tutto inedita. Però non è il peggio perché ha un genero di colore che - apparentemente disprezza - fa il poliziotto, una figlia estenuata dal lavoro, un nipotino e tre amiche a cui non potrà nascondere a lungo la sua nuova 'attività'. Quindi una commedia - tra risate e riflessione, miseria e solitudine, vizi e virtù - ben radicata nella società contemporanea, che ha due importanti riferimenti dichiarati; da una parte "la commedia sociale italiana" e dall'altra il cinema di Ken Loch, che "in un certo senso ne è l'erede britannico". Forse la pellicolla si addolcisce verso la fine quando prende il sopravvento, giustamente, il tono sentimentale, però l'happy end è sempre amarognolo ed è aperto alla speranza e intraprendenza. Come dire mai rassegnarsi né restare soli. Le tre impagabile amiche di Paulette sono Camen Maura (Maria), Dominique Lavanant (Lucienne) e Françoise Bertin (Renée, alias 'Alzheimer'), e intorno al quartetto, André Penvern (Walter), il piccolo Ismael Dramé (Leo), Jean-Baptiste Anoumon (Ousmane), Axelle Laffont (Agnès) e Paco Boublard (Vito). José de Arcangelo (2 1/2 stelle su 5) Nelle sale dal 6 giugno distribuito da Moviemax

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